Poche auto possono vantare il fatto di essere un’icona per il mondo dell’auto. O di essere un esempio dal quale prendere spunto.
Ecco la Classe G, il fuoristrada per eccellenza di Mercedes, lo è. Un’icona, una leggenda su quattro ruote.
Gli anni passano e le forme non invecchiano mai, così la Classe G ha mantenuto fede alla tradizione, modernizzandosi negli anni con pochi, piccoli cambiamenti. Dagli accessori di comfort alle tecnologie più recenti, il fuoristrada tedesco non ha, però, cambiato il suo spirito, restando sulla cresta dell’onda dal 1979 ad oggi.
C’è una versione di questa leggenda su quattro ruote, decisamente esagerata, che oggi fa da porta bandiera per tutte le generazioni del fuoristrada tedesco. Parliamo della Classe G 500 4×4², ovvero alla seconda. Abbiamo così deciso di provarlo. Ecco il nostro primo contatto.
Design: l’evidenziatore più grosso che abbiate mai visto
In foto forse non ci si rende conto della spettacolarità di questa vettura, ma non appena ci si trova al suo cospetto la combinazione di grandi cerchi da 22 pollici (con pneumatici 325/55), l’altezza di 2,25 m e i 2,10 m di larghezza (+30 cm), fanno capire che la differenza con la Classe G di serie è tanta, non solo per il colore Alien Green, optional da diverse migliaia di euro che la rende proprio un evidenziatore con quattro ruote.
Il design spigoloso, il frontale delle G AMG, la mascherina con barre a LED integrate sopra il parabrezza e i parafanghi sporgenti in fibra di carbonio parzialmente riverniciata, completano un look che di ordinario ha ben poco.
Gli interni appaiono sportivi e lussuosi, mantenendo da una parte lo stile Mercedes, dall’altra lo stile inconfondibile della “G”. L’ambientazione però è ancora più esclusiva grazie al Pacchetto Exclusive designo. Superfici laterali dei sedili (con regolazione elettrica), poggiatesta, plancia, consolle centrale e braccioli delle porte sono rivestiti in pelle nera designo con cuciture decorative in contrasto bianche. Cuscini e pannelli delle porte vantano, invece, rivestimenti in microfibra Dinamica con trapuntatura a rombi. Anche padiglione e montanti sono rivestiti in microfibra per un aspetto interno che non lascia nulla al caso.
Alla guida del V8 biturbo 4.0 da 422 CV: estremo, in tutto
Sotto il cofano giallo batte il cuore di un Biturbo V8 da 422 CV e 610 Nm, che permette ai 2.550 kg della G 4×4² di passare da 0 a 100 km/h di 7,4 secondi. Il tutto è abbinato al cambio 7G-Tronic, dotato di marce ridotte per il fuoristrada “nudo e crudo”, e a due modalità di guida: Comfort e Sport.
Abbiamo iniziato il nostro test su asfalto e il sound proveniente dagli scarichi laterali incute già un certo timore, ma appena ci si muove, seduti sul comodo trespolo, lì sì che la G fa veramente paura, ma non a noi, bensì a chi è in strada. Nei primi chilometri percorsi, l’imponenza dell’auto ha fatto che sì che a nostro passaggio tutti si spostassero nella corsia di fianco, lasciandoci strada libera per esibirci in qualche accelerata che ha sprigionato tutto il sound proveniente dal V8. Carrozzeria e telaio a longheroni e traverse riescono a gestire la grande potenza, mentre le doppie sospensioni quasi non capiscono su quale materiale appoggiano le ruote, faticando leggermente a trovare una situazione stabile e una dinamicità giusta.
La G al quadrato sembra un alieno appena sbarcato sulla terra, abituato esclusivamente a fango e terreni scivolosi, tanto che in curva bisogna continuare a dare piccole correzioni di sterzo, in modo da mantenere la traiettoria precisa. In Sport l’assetto si irrigidisce e la vettura diventa più precisa, ma anche un po’ più nervosa. L’esperienza però è unica, i passanti non nascondono il loro stupore e noi alla guida ci divertiamo come matti, sia guidando sia guardando le reazioni della gente.
Ok, in pochi chilometri ci siamo convinti del fatto che gli ingegneri che hanno creato questo mostro, hanno deciso che avrebbe dovuto dare il massimo nel fuoristrada. Abbiamo, quindi, deciso di saggiarne le doti proprio in un percorso offroad appositamente preparato da Mercedes. Risultato? Dove gli altri fuoristrada della Stella fanno una bella figura, mostrando bene come lavora la trazione 4MATIC e come, nonostante un’estetica sportiva, basti studiare bene gli angoli di attacco per affrontare situazioni impervie in totale sicurezza, la G al quadrato supera il percorso come se stesse sfilando sul red carpet, il tutto con una facilità impressionante. Ma d’altronde cosa ci potevamo aspettare da un’auto capace di guadare fino alla profondità di un metro (60 cm il Classe G di serie)?
La Classe G 500 4×4 alla seconda, in quanto figlia legittima della G 63 AMG 6×6, inizia la sua avventura offroad quando gli altri fuoristrada “normali” hanno praticamente finito. Eredita dalla 6×6 la robusta catena cinematica per le vetture a trazione integrale permanente con assi a portale, in forma riadattata. Roba che di solito equipaggia gli Unimog, per intenderci. Inoltre, i tre differenziali autobloccanti pensano a completare un’auto che rappresenta un atto di forza della Casa tedesca, capace di dimostrare uno strapotere nel fuoristrada e di avere un know how tale da garantire una fiducia ceca riguardo i normali sistemi 4Matic.
Contro un dato nel ciclo misto omologato di 13,8 l/100 km noi abbiamo registrato 4 km/litro, ma il nostro stile di guida non si è potuto certo definire esemplare durante questo breve test.
Prezzo e…concorrenti?
La Mercedes Classe G 500 4×4² parte dal prezzo di 233.020 euro, anche se ci comunicano in Mercedes che il modello da noi provato sale a 262.000 euro circa per via di alcuni optional. Ma tranquilli, non è la Classe G più costosa, c’è sempre la G 65 AMG S.W. che parte da 281.010 euro.
Concorrenti? No, semplicemente unica.
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