La Baby Benz, tra variante berlina e station wagon ha segnato numeri record in termini di vendite con la quarta generazione. Ora la Mercedes Classe C 2022 è alla quinta serie, introducendo tante novità a livello tecnologico e di powertrain con l’arrivo di motori elettrificati. Uno su tutti è quello oggetto della nostra prova su strada, la C 300 e, ibrida plug-in, in versione station wagon.
Procediamo con ordine per scoprire tutte le novità in termini di recensione, prezzi, interni e motore plug-in della nuova Mercedes Classe C 300 e Station Wagon.
Per quanto riguarda le dimensioni della Mercedes-Benz Classe C Station Wagon, la lunghezza e la larghezza crescono leggermente rispetto al passato, mentre l’altezza diminuisce. Ora la lunghezza misura 4,75 m (+65 mm), la larghezza 1,82 m (+10 mm) e l’altezza di 1,45 m (-7 mm). Il passo aumenta a quota 2,87 m (+25 mm), a tutto favore dell’abitabilità di bordo (+3,5 cm lo spazio per le ginocchia).
A livello estetico, la Mercedes-Benz Classe C è stata rivisitata sul piano del design, mantenendo comunque una chiave classica. La silhouette elegante lascia spazio al carattere sportivo, senza dare spazio a eccessive esagerazioni, anche nell’allestimento Premium Pro da noi provato sulla 300 e Wagon. Il colore blu spettrale caratterizza il nostro modello, regalando un pizzico di sportività in più al design complessivo, arricchito dai cerchi da 18 pollici bicolore (ci sarebbe piaciuto di più un 19”), dotati di un disegno particolarmente aerodinamico e Marchio AMG. Piace molto la sezione posteriore, molto sinuosa e non troppo tagliata; piacciono molto meno i due grandi scarichi cromati rigorosamente finti.
Ovviamente full LED e arricchiti da animazioni grafiche i fari anteriori e posteriori della vettura, che di notte riesce a illuminare perfettamente la strada senza abbagliare gli altri guidatori, grazie alla presenza della tecnologia Matrix LED (o meglio Digital Light).
Gli interni della Classe C Station Wagon hanno introdotto grandi novità tecnologiche direttamente ereditate dall’ammiraglia Classe S. Il protagonista è, ovviamente, il rinnovato sistema di infotainment MBUX che sfrutta uno schermo per il quadro strumenti da 12,3 pollici e un display centrale a sviluppo verticale da 11,9 pollici. Non manca neanche l’ormai classico assistente vocale “Hey Mercedes”, che permette di dialogare in maniera naturale con il sistema di bordo. Il doppio e generoso schermo è molto scenografico, portando la C 300 e su un altro livello rispetto alla concorrenza, principalmente per merito della reattività e della grande quantità di funzioni proposte, unite al mirroring per smartphone e all’ampia possibilità di personalizzazione.
A livello di design, gli interni della Mercedes Classe C Station Wagon sono un mix di eleganza e sportività, unita alla grande dose di tecnologia. Spiccano gli inserti in legno a poro aperto nelle tonalità del marrone e nero, attraversati da particolari in alluminio che seguono la forma dell’elemento. A questo tema molto particolare e “di classe”, si abbinano altre scelte di qualità, ma che in molti casi non si abbinano alla perfezione con il resto dell’abitacolo. Il tunnel centrale, infatti, ha una finitura diversa rispetto al cruscotto (nero lucido – che si sporca facilmente – o argento satinato), mentre i sedili del nostro esemplare presentano un connubio in pelle tra arancione e nera, scelta che “cozza” con il resto degli interni.
Sempre scenografiche le strisce LED distribuite sulla linea di cintura e all’interno delle bocchette di areazione, per adattare l’abitacolo al giusto ambiente in funzione delle colorazioni scelte. Il comfort di tutti gli occupanti è garantito dalla possibilità di riscaldare tutte le poltrone presenti a bordo e, per il guidatore, farsi coccolare dalla funzione massaggio.
Per quanto riguarda lo spazio interno, tutti i cinque passeggeri viaggiano comodamente, senza fare i conti con alcun compromesso. Nella versione Station Wagon il volume del bagagliaio è di 30 litri superiore rispetto alla berlina, raggiungendo quota 490 litri (scendono a 360 litri per la plug-in), con una capacità massima di 1.510 litri (1.375 litri) a sedili reclinati.
L’introduzione della gamma completamente elettrificata sulla Classe C porta al fatto che ormai non esistano scelte di motore sbagliate, poiché ognuna o modo suo riesce a rispecchiare le esigenze del cliente ed è questa la grande forza di questa nuova generazione.
La C 300 e Station Wagon da noi provata è l’apice di questa elettrificazione, grazie alla tecnologia plug-in hybrid con una delle batterie di supporto più grandi in commercio, pari a 25,4 kWh, che è più capiente di quella della smart elettrica, tanto per dare un ordine di dimensioni (17,6 kWh). Il propulsore termico è formato dal motore 2.0 turbo benzina quattro cilindri da 204 CV (motore che troviamo su altri modelli della gamma della Stella), abbinato alla potenza elettrica di 129 CV, per una potenza complessiva di 313 CV e 550 Nm di coppia.
Con la trazione esclusivamente posteriore, la Classe C 300 e accelera da 0 a 100 km/h in 6,1 secondi e raggiunge la velocità massima di 245 km/h, con il cambio a 9 rapporti con convertitore di coppia che coordina il tutto. Qual è il risultato di tutto questo? Scopriamolo.
Una volta seduti sui comodi e molto ben regolabili sedili della Classe C, accendiamo il motore, premendo il tasto Start. Nel più totale silenzio la vettura si mette in modo e muove i primi passi in modalità elettrica. A proposito di modalità, sulla C 300 e si può scegliere tra varie impostazioni di guida, dalla Battery Hold (mantenimento della carica elettrica) alla Sport, passando per la Hybrid ed Electric, oltre alla Individual.
A prescindere da quale configurazione si sceglie, la “tedesca alla spina” si rivela subito molto confortevole e, soprattutto, in grado di gestire il passaggio tra termico ed elettrico in maniera molto intelligente, senza particolari pause nello “switch” tra un’alimentazione e l’altra. Quando, invece, si chiede piena potenza alla C 300 e, lei sa ripagare con una buona dose di potenza. Lo scatto, infatti, è ottimo, così come l’allungo. Questi due aspetti, però, non la trasformano in un’auto sportiva, principalmente a causa del peso di circa 2.000 kg, che influisce sulla dinamica di guida complessiva.
Molto interessante il fatto che attraverso i paddle al volante si possa gestire il cambio a 9 marce quando si effettua una guida sportiva, ma si possa anche selezionare il grado di frenata rigenerativa quando si guida in elettrico. La Classe C, infatti, ha diversi livelli di frenata, arrivando quasi alla guida “one pedal”. Proprio la guida in elettrico stupisce più di tutti, con i suoi 100 km di autonomia con il motore termico spento. Una cifra che nuovamente possiamo paragonare a quella della smart, con la differenza che esauriti questi chilometri, c’è ancora un serbatoio per la benzina da 50 litri che permette di superare i 1.000 km di autonomia complessiva.
Detto questo, è consigliabile maggiormente consigliata per sfruttare il più possibile al meglio l’ibrido plug-in è lasciare che scelga lei se sfruttare i 204 CV del motore termico o solamente l’elettrico, o ancora, entrambi insieme per la massima potenza. In autostrada, infatti, l’auto è in grado di utilizzare al meglio entrambi i propulsori (l’elettrico è utilizzabile alla velocità massima di 140 km/h), mentre in città l’utilizzo è principalmente a zero emissioni, con l’interessante capacità dei radar di frenare più o meno la vettura in base alla presenza di una vettura davanti. Se si fa l’abitudine a questa utilissima funzione sarà difficile tornare indietro.
Il cambio è molto intuitivo e veloce, sia se lasciato in automatico, sia in sequenziale, mentre lo sterzo rimane sempre abbastanza morbido in ogni modalità di guida, ma si presenta sempre pronto e preciso anche nella guida sportiva. Quello che, invece, convince molto meno è il freno. La potenza non è male, ma la taratura tra elettrico e termico fa sì che la risposta del pedale del freno sia spesso diversa nelle varie condizioni (a volte risponde in maniera pronta, altre volte è molto più graduale), sacrificando un filo del tanto, tantissimo, comfort che quest’auto assicura.
Infine, l’assetto è composto da sospensioni a quattro bracci all’anteriore e bracci multipli al posteriore, garantendo un ottimo assorbimento delle asperità, ma anche una buona tenuta di strada, con un comportamento molto neutro. Nel complesso la Mercedes Classe C 300 e è un’ottima passista, capace di percorrere 1.000 km in un giorno senza fatica per il guidatore, in un ottimo silenzio e con tutti i sistemi di assistenza alla guida di ultima generazione.
Ultimo aspetto, i consumi: la 300 e è la vera alternativa (finalmente) alla 220d, che con il suo 2.0 Diesel ha conquistato i cuori di tutti i guidatori nelle lunghe percorrenze. I 0,6 l/100 km dichiarati sono frutto dell’omologazione in WLTP, ma la verità non si discosta più di tanto, perché nel misto si riescono a fare i 3 l/100 km, mentre a batteria scarica (e ce ne vuole per scaricarla del tutto), si riescono comunque a fare i 6-7 l/100 km. Insomma, la Mercedes Classe C 300 e, e in generale il modello, è senza dubbio una delle migliori vetture del segmento: le altre competitor staranno a guardare questo dominio?
Il listino prezzi della nuova Mercedes Classe C Station Wagon parte da 51.165 euro della 200d Mild Hybrid (204 CV+20 CV di boost elettrico). Si sale a 50.500 euro circa per la Station Wagon, mentre si parte da 59.155 euro per la C300 e, sempre in versione familiare.
La scelta degli allestimenti della Mercedes Classe C rimane la medesima: Business, Sport, Premium, Sport Plus, Premium Plus e Premium Pro. Quest’ultimo equipaggia la vettura da noi provata, con un sovrapprezzo di circa 9.775 euro. Aggiungendo il Blu Spettrale (950 euro), il cruscotto Inserti in legno nero a poro aperto alluminium lines (450 euro), il pacchetto di assistenza alla guida plus (2.700 euro), il pacchetto Keyless Go (970 euro), si arriva al prezzo finale di poco più 73.000 euro. Così configurata è un’auto veramente full optional, non le manca praticamente niente.
Le concorrenti della Mercedes Classe C 300 e Station Wagon sono poche. Si contano, infatti, la Volvo V60 Recharge, la BMW Serie 330 e, la Skoda Octavia Plug-in e la Peugeot 508 PSE. Tutte queste vantano un’autonomia nettamente inferiore e sistemi di infotainment più arretrati rispetto alla media wagon di Stoccarda, vero punto di riferimento della categoria.
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