Nardò, Puglia – Presentati a novembre del 1982, i modelli 190 e 190 E (serie W 201) sono gli antenati dell’attuale Classe C e hanno segnato l’inizio di una nuova era per la Stella, che con questa vettura entrò in un segmento di mercato completamente nuovo.
I tradizionali valori Mercedes-Benz, fino ad allora riservati alla classe media superiore e lusso, arrivarono su Classe C per rivoluzionare il mercato delle compatte.
Nacque così W 201, un’automobile che esprimeva bene la grande sete di innovazione e modernità dei suoi creatori. Essendo disponibile soltanto in versione Berlina, i prototipi interni – dalla compattissima per la città (con ben 122 cavalli) alla magnifica Cabriolet – dimostrano fin dalla fase di sviluppo lo straordinario potenziale della “classe compatta”. Ora concentriamoci sulla 190, sui modelli e sulle varie “evoluzioni” – come molti di voi sapranno e/o potranno leggere in seguito, la definizione evoluzione calza alla perfezione – fino all’arrivo della denominazione ufficiale “Classe C”.
Serie 201 (dal 1982 al 1993)
Nel 1982, Mercedes-Benz 190/190 E della serie 201 dà vita ad una terza famiglia di autovetture che si posiziona al di sotto delle successive Classe E (classe media superiore) e Classe S (classe lusso). La Casa di Stoccarda definisce internamente questa famiglia “compatta”, ma va sottolineato come le versioni Berlina e, a partire dalla serie 202, anche Station-Wagon e Coupé di Classe C non rientrano assolutamente nel segmento delle “compatte”.
All’epoca, Mercedes-Benz le considerava tali solo in riferimento alla sua gamma di modelli, poiché in linea generale erano di fatto degne rappresentanti della classe media superiore.
Il team del Capo designer Bruno Sacco progetta i modelli 190 e 190 E di Mercedes-Benz come moderne berline di un rigore minimalista: linee essenziali ed eleganti, espressione di un’idea di vettura moderna. Negli Stati Uniti, dove la W 201 è affettuosamente chiamata “Baby-Benz” dai Clienti, l’efficiente vettura dà un notevole contributo alla riduzione dei consumi di flotta.
La W 201 è rivoluzionaria, perché spiana la strada per una famiglia del tutto nuova di casa Mercedes-Benz: la futura Classe C. Prima di giungere, però, alla vera e propria “C-Klass”, sono passati circa dieci anni, durante i quali la 190 si è fatta conoscere in tutto il mondo.
Innanzitutto Mercedes-Benz propone due motorizzazioni benzina per la serie 201, entrambe 1.997 cm³ di cilindrata. Il modello 190 (che assegna il nome all’intera serie) eroga 66 kW (90 CV) di potenza, mentre il modello 190 E è più potente, con i suoi 90 kW (122 CV). Mercedes-Benz decide per la prima volta di dotare di sistema di iniezione a comando meccanico-elettronico Bosch KE-Jetronic.
Nei due anni successivi i modelli 190 D e 190 E 2.3-16 completano la gamma della serie. Il quattro cilindri diesel di nuovo sviluppo di 190 D risulta vincente per l’incapsulamento insonorizzante e la conseguente silenziosità di funzionamento. Questo aspetto fa del modello 53 kW (72 CV) uno dei precursori della moderna tecnologia diesel nelle autovetture oltre a spiegare l’origine del soprannome “Flüsterdiesel” (letteralmente diesel che sussurra). Se il diesel è campione di efficienza, il modello 190 E 2.3-16 vanta una grande sportività, ormai divenuta inconfondibile.
190 E 2.3-16, infatti, monta un quattro cilindri quattro valvole da 136 kW (185 CV) e 2.299 cm³. Per un mercato strategico come quello nordamericano, nascono i modelli 190 D 2.2 e 190 E 2.3 (1983), cilindrate maggiori che compensano la perdita di potenza dovuta al montaggio di un impianto di ricircolo dei gas di scarico sulla versione diesel ed uno regolato di depurazione dei gas di scarico (con catalizzatore) su quella a benzina.
Nel corso degli anni, la serie 201 subisce continue evoluzioni: servosterzo, specchi retrovisori esterni riscaldati (settembre 1985) e catalizzatore regolato (dal 1986) entrano a far parte dell’equipaggiamento di serie. Anche la gamma delle motorizzazioni disponibili cresce di conseguenza. Del 1985 il debutto del cinque cilindri diesel 190 D 2.5. Mentre già nel 1986, per la 190 E 2.6 viene proposto addirittura un sei cilindri in linea 2.566 cm³ di cilindrata. W 201 ha comunque ancora notevoli riserve di potenza. Questo fatto è evidente con lo sportivo 190 D 2.5 turbodiesel 90 kW (122 CV) (1987), ma soprattutto con il nuovo 16 valvole 190 E 2.5-16 presentato nel 1988 dopo il restyling. Il suo motore (con catalizzatore) raggiunge, infatti, i 143 kW (195 CV) di potenza. Il propulsore serve inoltre come base per le vetture del Gruppo A destinate all’impiego nel Campionato Tedesco Turismo (DTM).
Mercedes-Benz 190 E 2.5-16 Evolution con motore M 102 E 25/2, ulteriormente modificato per l’impiego nel Motorsport, nasce come modello originale omologato. Con il modello 190 E 2.5-16 Evolution II, presentato l’anno successivo, viene compiuto un ulteriore passo avanti. La vettura di serie, presentata al Salone dell’Automobile di Ginevra, eroga ora 173 kW (235 CV) di potenza con prestazioni di marcia ancora superiori. All’altra estremità della scala di potenza, 190 E 1.8 va a sostituire il modello 190, quando, nel 1990 in Mercedes-Benz si assiste al tramonto dei motori benzina con carburatore. Fino al febbraio 1993, a Brema e a Sindelfingen si contano ben 1.879.630 esemplari della serie 201. La classe compatta Mercedes-Benz si è dimostrata una carta vincente, “apripista” per lo sviluppo di Classe C, nata nel maggio del 1993.
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