Prove su strada

Mercedes-AMG GT Coupé 4 53 EQ Boost | Prova su strada

Tempo di lettura: 6 minuti

Mercedes – AMG GT Coupé 4 53 4Matic+ EQ Boost : la nostra prova su strada per dirvi com’è e come va. Da non perdere la nostra gallery esclusiva della prima quattro porte del Marchio di Affalterbach. 

Si rimane sempre abbastanza basiti, in positivo, davanti a cotanta espressione di potenza, muscolosità e chi più ne ha più ne metta. In tutto ciò, ci stanno pure assolutamente comodi cinque passeggeri. Il 4 del suo nome, però, deriva dalle porte: seppur presenti tante AMG con più di due portiere, Mercedes, e con lei la sua divisione sportiva, sono andati all’attacco di una e una sola concorrente, la Porsche Panamera: così è nata la GT Coupé 4 porte, disponibile in ben cinque diverse versioni, perchè se uno fa una cosa la deve fare bene, e in Germania è un mantra.  

Noi ci siamo concentrati sulla AMG GT Coupé 4 53 EQ Boost, equipaggiata con il potente 3.0 6 cilindri capace di esprimere 457 CV, non certo pochi, e prestazioni di tutto rispetto. Non resta che osservarla nel dettaglio e partire!

Esterni: muscolosa e sofisticata. Una vera AMG

Strano misurarsi con un’AMG con quelle due portiere in più, eppure esiste e ce l’avete…davanti. Le sue linee sono sì muscolose, basta guardare a quel cofano e a quei power dome,  ma sono altrettanto sensuali, ti conquistano. Sai che hai a che fare con un’auto non certo piccola (è lunga 5,05 metri) ma sai anche che tutto su questa berlinona ha una sua funzione. Meritano un cenno sia le lamelle nella parte bassa del paraurti anteriore (sistema AIRPANEL che comanda l’apertura delle stesse per favorire il raffreddamento del motore) e poi, una vera chicca, l’alettone posteriore retraibile o, estraibile, semplicemente da un pratico comando disponibile sia sul volante sia sul grosso tunnel centrale. 

Gli occhi di questa AMG sono invece dotati di tecnologia Multibeam LED, testata e promossa in condizioni notturne, mentre dietro i sottili fanali sottolineano il legame delle “GT” di Affalterbach, che esse abbiano due o quattro porte poco importa. Chiude il pacchetto esterni il doppio terminale di scarico, per lato, che impreziosisce a dovere il lato B. Ok, direte voi, su una 63 S da 639 CV (!) l’alettone è fisso e lo scarico molto più aggressivo ma, fidatevi, va già bene così. 

Piccola citazione ai cerchi, perfetti per “accoppiarsi” alla vernice Grigio grafite magno designo (3.416 euro a richiesta): si tratta dei cerchi da 20″ a 15 razze, in color nero opaco (1.952 euro): chapeaux! il pacchetto carbonio AMG per gli esterni poi dà quel tocco in più oggettivamente imprescindibile (per ulteriori 4.514 euro…)

Accomodandosi a bordo della berlina AMG, anche se è al 100% una Coupé con quella seconda fila di sedili non propriamente sportiva, non può che scappare un sorriso. Si è letteralmente calati dentro il sedile, tanto è alto il tunnel centrale alla vostra destra, o sinistra, se salite dal lato passeggero. Le impunture gialle in tono con le cinture catturano subito lo sguardo ma, opinione personale, è troppo suggestivo iniziare a “smanettare” sul tunnel centrale, dove si può regolare praticamente tutto, dal grado di incidenza dell’alettone dietro al rumore dello scarico, dalla rigidità delle sospensioni alla modalità di guida, e su queste ci torniamo a breve. Tutto il premium di Mercedes si evince poi dalla qualità dei materiali, dalla comoda regolazione dei sedili sui pannelli porta, e potre continuare.

Interni curati nei minimi dettagli e plancia di comando tipicamente AMG: le sorprese sulla GT Coupé non finiscono però qui

Una cosa ho apprezzato davvero molto di questa AMG, ed è presente anche sulla entry level che abbiamo già provato, la piccola A 35: si tratta dei comandi posti sul volante, tanto belli quanto funzionali. Seppur con qualche cigolio plasticoso, permettono di comandare gli stessi parametri “offerti” sul tunnel agendo però a mo di pilota di F1, anche se qui le regolazioni sono infinitamente di meno. Un altro motivo per sentirsi, anche se in piccolo, ancor più parte di qualcosa di diverso, di unico, da raccontare. Capitolo sedili, beh, comodi sì ma fino a un certo punto. Comoda è invece la vettura, grazie al suo assetto con sospensioni pneumatiche a controllo elettronico, ma anche in questo caso c’è tempo per discuterne. 

Alla guida della Mercedes GT Coupé 4 53 EQ Boost: esuberanza da vendere, comfort da provare

Partiamo dal presupposto che, non fosse altro per la già citata seconda fila di sedili, qui il peso in gioco non è poco ed è infinitamente più alto rispetto a una due posti secchi della Casa di Affalterbach (una GT base pesa circa 400 kg in meno per darvi un’idea). Si parla di qualcosina sopra le 2 tonnellate piene in ordine di marcia e, a essere onesti, questo dato frena un po’ l’entusiasmo. Basta poco, però, per ricredersi ma, meglio non crearsi false illusioni, il discorso consumi sarà sempre un tasto dolente.

Sapendo a cosa si va incontro sotto quell’aspetto, è utilissimo sapere che sotto il lungo cofano, prendo posto lui, il 3.0 6 cilindri turbo benzina da 435 CV già noto per aver equipaggiato altri modelli di AMG ma, in questo caso, unito ai 22 extra dell’EQ Boost elettrico. Totale? 457 CV, un mare di coppia (520 Nm + 250 Nm di elettrico) e tanta esuberanza, laddove il “boost” dei 16 kW, alimentato dalla rete di bordo da 48 Volt, serve anche a ottenere l’omologazione ibrida e a facilitare il riavvio del motore quando si attiva l’ECO Start/Stop.

Della AMG GT Coupé 4 53 sorprende quindi questa capacità di trasformarsi, da “comoda” vettura capace di trasportare una famiglia (a patto di selezionare la modalità di guida omonima) a belva da pista capace di scatenarsi tra i cordoli. Proprio in Sport, Sport + e soprattutto in Race è un crescere di emozioni, di sound, di tutto.

Lei c’è, spinge forte, lo scarico scoppietta quanto basta (anche se si apprezza più da fuori che da dentro), non ti fa pensare nemmeno per un attimo che se guardi nello specchietto (ah, non aspettatevi miracoli dal lunotto, estremamente piccolo) c’è una seconda fila di sedili, non certo al debutto su un’AMG, sia chiaro. L’assetto, poi, come accennavo, beneficia e non poco delle intelligenti sospensioni comprese, a pagamento, nell’assetto Ride Control +AMG dedicato alle versioni equipaggiate con il sei cilindri turbo.

Si tratta di un sistema che regola la rigidità dell’assetto ovviamente in base alla modalità di guida scelta ma anche grazie, e soprattutto, alle tre camere d’aria disponibile per la singola ruota. Ne deriva un comportamento completamente differente al variare della selezione operata dal conducente e, se vogliamo aggiungerci l’asse posteriore sterzante attivo (compreso nel pacchetto Dynamic Plus AMG (3.965 euro), ecco che i famosi 5 metri abbondanti di vettura, tra le curve, diventano virtualmente molti meno. L’effetto è lampante e lascia stupefatti circa l’agilità di questo berlinone tedesco che, ricordiamo, va da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi netti.  

Con l’alettone in posizione alzata l’effetto scenico è garantito

Va poi ricordato il contributo della trazione integrale 4Matic+ che contribuisce, e non poco, all'”esuberanza” ma fidatevi che, disattivando l’ESP e in modalità Race la signorina scoda che è un piacere, con molta libertà di rientrare in traiettoria con un filo di gas.

Chiudiamo con i freni carboceramici presenti sull’esemplare in prova: fatti per la pista, con quelle pinze color bronzo così evidenti, sorprende quanto siano efficienti anche in strada e quanto siano resistenti allo sforzo prolungato (il famoso fading). Davanti troviamo una pinza a 6 pistoncini, dietro un singolo pistoncino. Bastano e avanzano, ma dovete sborsare ulteriori 8.479 euro e solo se avete già scelto l’assetto Ride Control AMG+ del quale vi abbiamo parlato.

Prezzi e concorrenti

Porsche Panamera è avvisata: in AMG non sono andati per il sottile

Chiamatela supercar, chiamatela come volete, certo è che la Mercedes-AMG GT Coupé 4 si fa pagare molto bene. Non si scende mai sotto i 100.000 euro, anzi si parte dai 102.770 per la entry level della gamma, la 43, anche lei dotata del motore 6 cilindri in questo caso da 367 CV (+ i 22 CV dell’EQ Boost). La versione da noi provata, invece, parte da 122.410 euro, ma, volendosi divertire con il configuratore, si è saliti a una cifra vicina ai 150.000 euro, contando tutti gli optional presenti a bordo.

Si sale in paradiso, con altri 30.000 euro o giù di lì, per arrivare a possedere una 63 S, questa sì una vera e propria supercar che potrebbe dare filo da torcere alle “sorelline” due porte. 

Una rivale? L’abbiamo già citata, e non può che essere lei: la Porsche Panamera, sia per i prezzi sia per la cavalleria in gioco. Oggi la concorrente diretta di Zuffenhausen parte da prezzo di circa 103.000 euro. Per una versione comparabile alla “nostra” AMG GT Coupé 4 53 EQ Boost, invece, va considerata la Panamera 4 E-Hybrid Sport Turismo, con i suoi 462 CV, figli di un motore, guarda caso, 3.0 V6 da 462 CV, ovviamente ibrido. A voler fare i pignoli, le due rivali sono anche lunghe uguali. Sta a voi scegliere…

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Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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