Non potendo metter mano alla power unit tanto vittoriosa dal 2014 in avanti ne, tanto meno, alla W10 di Hamilton e Bottas, gli ingegneri del team Mercedes AMG F1 campione del mondo si stanno impegnando per dare un contributo all’emergenza sanitaria che sta mettendo il mondo in ginocchio. Per questo motivo, in pochi giorni, hanno progettato e costruito uno speciale ventilatore per trattare i pazienti positivi al Covid-19, con l’obiettivo di fornirne il più alto numero possibile alle strutture sanitarie inglesi.
Il team Mercedes ha sede a Brackley, un’ora e mezza in auto da Londra, dove, prima di lei, aveva sede la Tyrrell, poi divenuta BAR Honda, Honda Racing e, nel 2009, Brawn GP, prima che la Casa tedesca acquistasse la scuderia scendendo a patti con Ross Brawn.
Tornando al ventilatore, ci sono voluti davvero pochi giorni per mettere d’accordo i tecnici abitualmente impegnati alla Mercedes High Performance Powertrains (HPP), la divisione che cura le power unit turbo-ibride, e gli esperti della University Clinic of London (UCL), così da studiare la soluzione migliore che potesse fornire valido aiuto alle strutture sanitarie nel territorio di sua Maestà, protagonista domenica sera in un discorso che ha tenuto incollati agli schermi milioni di “sudditi”, e non solo.
Il risultato di questo progetto rientra nella categoria CPAP (Continuos Positive Airway Pressure), in altri termini un supporto di ventilazione continua per i pazienti con sintomi respiratori deficitari. Si tratta, inoltre, di una modalità di ventilazione non invasiva, come dimostrato dalle immagini diffuse sul sito della scuderia anglo-tedesca, quindi meno stressante per i positivi al virus.
La pressione cui sono sottoposti gli uomini del team campione del mondo, stavolta, è servita a creare un piccolo miracolo della tecnica, riconvertendo il proprio sapere ai fini del pubblico dominio. Il progetto era già stato approvato lo scorso 18 marzo, in via preliminare, mentre il via libera definitivo, come riportato dalle colonne di Auto Motor und Sport, è arrivato venerdì 4 aprile.
Va precisato che questo tipo di apparecchio è utile ai pazienti che mostrano sintomi lievi (ormai la cronaca ne è piena, basti pensare al Principe Carlo, rimanendo in Inghilterra, ormai fuori pericolo), ed è servito per preservare l’utilizzo dei ventilatori veri e propri ai casi più complicati: come ben sappiamo, tante strutture sanitarie si sono trovate impreparate vista, per l’appunto, la scarsità dei mezzi.
Come riporta il magazine tedesco, questo dispositivo è già stato inviato anche in Italia per la sperimentazione, e i risultati sono promettenti.
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