Il mercato delle auto nuove ha subito una battuta d’arresto, vuoi per la crisi dei microchip e per i prezzi sempre più alti da listino, che ha avuto come effetto opposto il vero e proprio boom del mercato auto usate.
Sì, un vero e proprio boom, visto che in Italia nei primi tre mesi del 2022 i passaggi di proprietà sono stati 1.205.939 (+34,9% sul 2021), una cifra che scredita ulteriormente il brusco calo di immatricolazioni del nuovo registrato a marzo (-29,7%).
Il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha fornito i dati di marzo 2022 relativi ai passaggi di proprietà, al lordo delle minivolture (le vendite dell’auto ad un concessionario). Sono ben 450.846 le automobili di seconda mano che hanno cambiato proprietà, registrando una crescita del 34,9% su marzo 2021. Erano anni che cifre del genere non si manifestavano, bisogna tornare infatti al 2017, con 460.814 passaggi, ma in aumento del 6% annuo.
A rigor di logica, marzo è sicuramente un mese favorevole per la compravendita di vetture d’occasione. Grazie al suo +35,9%, marzo 2022 si fa notare come il terzo mese consecutivo di incremento oltre il 30%, dopo gennaio (406.956 trasferimenti di proprietà, +34,29%) e febbraio (348.137, +34,29%), invertendo di netto il trend dell’ultimo quadrimestre del 2021 caratterizzato da un costante segno meno.
Tra pandemia, crisi dei chip, normative, rincari delle materie prime, blocco totale o parziale della logistica, inflazione, attesa degli incentivi ed effetti della guerra tra Ucraina e Russia, gli automobilisti si sono orientati sempre più verso l’acquisto dell’usato. Il perché? Le auto nuove arrivano letteralmente con il contagocce, quindi soprattutto chi ha urgenza di cambiare vettura non può attendere molto tempo. A maggior ragione se il budget prestabilito per l’acquisto di una vettura nuova ma con equipaggiamento basic possa essere impiegato per un usato affidabile, in buone condizioni e con migliori dotazioni.
Così tante vendite di auto usate muovono in maniera concreta l’economia nel segmento automotive, è oggettivo. Ci però anche degli svantaggi, basti pensare all’aumento dei prezzi (+21% a dicembre scorso, +7% nel 2021), con picchi nei segmenti più richiesti (A e B) e valutazioni spesso impazzite che sfuggono ai consueti criteri di determinazione oggettiva del prezzo dovuta alla richiesta massiccia da parte della clientela. È proprio questa richiesta quasi “selvaggia” che sta facendo incrementare anche l’attività dei “furbetti del contachilometri”.
Quindi questa crescita sta ridando linfa ad un settore che ha patito molto gli effetti della pandemia, bisogna solo stare attenti ed acquistare in maniera parsimoniosa, esaminando lo stato, il costo ed il valore dell’auto che si vuol acquistare. La vendita di auto usate tra i privati va affrontata con attenzione, se vi rivolgete a un professionista bisogna, per forza di cose, essere molto scrupolosi.
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