Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti il mese di settembre si è chiuso con 110.436 immatricolazioni di autovetture nuove, segnando un +3,27% rispetto allo stesso mese del 2013.
Commenta Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto: “Prendiamo atto che il governo ha appena ridimensionato le sue precedenti stime pronosticando che quest’anno il PIL chiuderà a -0,3%. Ulteriore segnale, se ce ne fosse bisogno, che la nostra economia reale arranca. In aggiunta la disoccupazione giovanile ha fissato in agosto un nuovo record al 44,2%, mentre quella totale è sempre attorno al 12%. Infine l’Italia sempre in agosto è entrata in deflazione per la prima volta da oltre 50 anni, cioè dal settembre del 1959, quando però l’economia era in forte crescita”.
Federauto fa presente che il +3,27% di settembre proietta un mercato auto 2014 a 1.350.000 immatricolazioni. Ossia un livello assolutamente insufficiente per sostenere la filiera con pesanti riflessi in primis sull’occupazione. La Federazione ricorda che il mercato rispetto all’anno 2007 ha perso il 50% dei volumi, e rispetto alla media degli ultimi anni circa il 30%.
A preoccupare di più è il costante calo di acquirenti privati, scesi a settembre 2014 al 62,9% del mercato; questo significa che le per le famiglie l’acquisto di un’auto nuova è argomento sempre meno di attualità, soprattutto in un quadro economico generale che deprime la propensione alla spesa. Le uniche note positive di settembre vengono dal mercato dell’usato, con 359.615 vetture trasferite (al lordo delle minivolture) e aumento del 9,2%.
Il nono mese dell’anno ha invece visto crescsere le quote di mercato delle società (+11,4%), delle auto a GPL (+13%), metano (+29,5%) e ibride (+15,8%), mentre quasi invariate sono le vendite di vetture a benzina (+0,8%) e diesel (+0,2%). Solo 72 le elettriche immatricolate.
Conclude Pavan Bernacchi: “I dati espressi dalla nostra economia sono anche frutto dell’incuria e della oramai pluriennale disattenzione governativa verso un comparto, quello dell’automotive, che fattura il 12% del PIL, partecipa alle entrate fiscali nazionali per il 17% e occupa, con l’indotto allargato, oltre 1 milione di addetti. Sostenendo il mondo degli autoveicoli si aumenterebbe il PIL, si diminuirebbe la disoccupazione, si migliorerebbe la qualità dell’aria e la sicurezza stradale. Questo in virtù dei pesanti numeri che esprimiamo. Peccato che nessuno sembri rendersene conto”.
In questo contesto Federauto plaude all’iniziativa della Regione Veneto, su impulso di Confcommercio, che ha deciso di incentivare fino a marzo 2015 gli automobilisti del nord-est che vorranno rottamare un’auto vecchia e inquinante. Un “premio” di 1.000 euro, a patto che la nuova vettura acquistata sia a basso impatto ambientale. Il fondo stanziato, di 2 milioni di euro, servirà a sostenere 2.000 consumatori. Una goccia nel mare, ma un segnale importante, soprattutto perché il Veneto ha compreso che si può in un colpo solo svecchiare il circolante, diminuendo così le emissioni nocive, aumentando nel contempo la sicurezza stradale e sostenendo l’occupazione.
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