Dopo i mesi di settembre e ottobre in crescita, complici gli incentivi estivi, il mercato auto di novembre 2020 torna in rosso e fa sprofondare nello sconforto gli addetti al settore. Il calo è misurabile in un -8,3% (138.405 unità) contro le 151.001 dello stesso mese di un anno fa. Considerando il passivo sugli 11 mesi di questo 2020 fin qui trascorso, si tratta di un calo del 29%.
“Le misure di sostegno alla domanda degli scorsi mesi –afferma Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA – oltre ad avere un ruolo determinante per la ripartenza del mercato e per il rinnovo del parco circolante in chiave ecologica, hanno anche sortito effetti positivi sulla produzione di autovetture e componenti nel nostro Paese, a beneficio di una filiera industriale per cui il mercato domestico occupa un posto importante accanto ai mercati internazionali. Inoltre, con un mercato nazionale ed europeo ancora sotto pressione a causa della pandemia, negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un sensibile incremento del ricorso alla cassa integrazione da parte delle aziende automotive, una situazione che rischia di peggiorare se non verranno attivati, nel breve, interventi a supporto della domanda che prevediamo vengano ripagati dal maggior gettito fiscale generato, e, nel medio-lungo periodo, provvedimenti che accompagnino la transizione green e digitale della filiera. Ricordo, infine, la necessità di dare sostegno alla ripresa del comparto dei veicoli commerciali leggeri, che vanta un’importante presenza industriale in Italia e che, anche in conseguenza dell’impennata delle vendite online, sta assumendo un ruolo sempre più strategico nella logistica urbana delle merci”.
“Senza un nuovo intervento per il sostegno al mercato auto, il nuovo calo delle vendite – evidenzia Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di FEDERAUTO – pone le nostre aziende nella necessità di riattivare la cassa integrazione che, comunque sia, non sarà sufficiente ad arginare la perdita di fatturato oggi attestata, rispetto al 2019, su un valore medio di -25%. I dati sul ricorso alla cassa integrazione nel periodo gennaio – ottobre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, mostrano un aumento del 6.000%, per un ammontare di ore autorizzate superiore a 60 milioni. Sono dati eclatanti che inducono a riflettere sul costo di un mancato intervento a sostegno dell’auto”.
“Non possiamo non ricordare – aggiunge Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE – che gli incentivi estivi hanno rappresentato certamente una boccata di ossigeno per Costruttori e indotto industriale, ma soprattutto hanno prodotto un indubbio beneficio per l’ambiente: grazie agli incentivi, secondo i dati resi noti da Invitalia, sono state rottamate più di 120 mila vetture delle categorie fino a Euro 4, fortemente inquinanti e poco sicure, risparmiando alle nostre città oltre 155 mila tonnellate di CO2 su base annua. Ambiente ed economia hanno dimostrato di poter convivere bene se le manovre sono ben fatte”. “Auspichiamo –conclude Crisci– ugual misure sul 2021 con un rinnovo degli incentivi allo svecchiamento del parco auto per contrastare le attuali condizioni di recessione e una maggiore detraibilità dell’Iva per vetture aziendali, misura già in atto nei maggiori paesi europei e la cui assenza penalizza il nostro mercato perché ne riduce la competitività.”
Segmento A (17,4%): Fiat Panda, Fiat 500, Suzuki Ignis, Volkswagen up!, Hyundai i10
Segmento B (39,9%): Toyota Yaris, Lancia Ypsilon, Renault Captur, Dacia Sandero, Citroen C3
Segmento C (28,4%): Jeep Compass, Jeep Renegade, Fiat 500X, Dacia Duster, Nissan Qashqai
Segmento D (12,1%): Volkswagen Tiguan, BMW X1, Audi Q3, Ford Kuga, Alfa Romeo Stelvio
Segmento E (1,8%): Audi A6, BMW X5, Mercedes Classe E, BMW Serie 5, Audi Q8
Segmento F (0,3%): Porsche 911, Maserati Ghibli, Audi A8, Porsche Taycan, Porsche Panamera
Benzina (31,1%): Fiat Panda, Volkswagen T-Cross, Citroen C3, Peugeot 208, Jeep Renegade
Diesel (28,9%): Jeep Compass, Fiat 500X, Nissan Qashqai, Jeep Renegade, Peugeot 3008
GPL (8,0%): Dacia Sandero, Renault Captur, Dacia Duster, Renault Clio, Fiat Panda
Metano (2,0%): Skoda Kamiq, Seat Arona, Volkswagen up!, Volkswagen Polo, Volkswagen Golf
Ibride HEV/MHEV (23,1%): Fiat Panda, Toyota Yaris, Lancia Ypsilon, Fiat 500, Ford Puma
Ibride plug-in (3,5%): Jeep Compass, Renault Captur, Mercedes Classe A, Jeep Renegade, Volvo XC40
Elettriche (3,4%): Volkswagen up!, smart fortwo, Renault Zoe, Fiat 500, Renault Twingo
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