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Mercato auto nei primi otto mesi del 2014

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Secondo gli ultimi dati diffusi dall’ACEA (European Automobile Manufacturers’ Association) i 28 paesi membri dell’Unione Europea più i paesi che compongono l’EFTA (European Free Trade Association) hanno ottenuto, nei primi 8 mesi del 2014, una crescita del +5,8% rispetto allo stesso periodo del 2013.

In Italia, nello stesso periodo, la crescita è stata nettamente più modesta facendo registrare soltanto un +3,5%. Un dato “negativo” che porta il Bel Paese in perdita rispetto alla media europea con un bel -39,6% di crescita.

I dati UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) riportano la fotografia del mercato auto in Italia ad agosto 2014. Questi dati rilevano un impercettibile calo dello 0.2% rispetto allo stesso mese del 2013.

Tutto fermo insomma rispetto a 12 mesi fa, gli italiani continuano a non acquistare e le vendite segnano una battuta d’arresto, fissando al 66.5% la porzione di auto acquistate dalle famiglie.

FEDERAUTO (Federazione Italiana Concessionari Auto) ritiene che questo sia il risultato di come la filiera dell’automotive italiana sia stata trattata dalla politica degli ultimi Governi. In uno stato come l’Italia, dove il settore automotive pesa il 12% del PIL e occupa 1.200.000 addetti, non solo non si sono varati incentivi ma, addirittura, si è proceduto al contrario inasprendo la tassazione.

Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, commenta: “Un attacco concentrico per usare l’automobilista come Bancomat, fatto a suon di rincari di accise sui carburanti, varo del superbollo, aumenti di bollo, pedaggi autostradali, IVA, Imposta Provinciale di Trascrizione, passaggi di proprietà… e chi più ne ha più ne metta”.

Conclude Pavan Bernacchi: “E’ oramai evidente che all’aumentare della tassazione corrisponde la compressione dei consumi e l’incremento della disoccupazione. Sottolineo ancora che per i fatturati che esprimiamo, comprimere i consumi di autoveicoli, riparazioni e manutenzioni ha un effetto devastante per l’intera economia del nostro Paese”.

 

Matteo Di Lallo

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Matteo Di Lallo

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