Dopo mesi di incertezza, il mercato automobilistico italiano segna un’inversione di tendenza: a marzo 2025, le immatricolazioni sono cresciute del 6,2%, totalizzando 172.223 unità rispetto alle 162.140 dello stesso mese del 2024. Tuttavia, il primo trimestre dell’anno chiude ancora in negativo con un calo dell’1,6% rispetto al 2024 e un pesante -17,5% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019.
L’andamento delle auto elettrificate mostra segnali di crescita: la quota di mercato delle auto elettriche pure (BEV) sale al 5,4% rispetto al 3,3% di marzo 2024, mentre le ibride plug-in (PHEV) si attestano al 4,5%, in aumento rispetto al 3,5% dell’anno scorso. Complessivamente, le vetture elettrificate (ECV) raggiungono il 9,9% del mercato, segno di un progresso che procede ancora troppo lentamente secondo UNRAE.
Un tema di grande preoccupazione per il settore è la decisione degli Stati Uniti di applicare, dal 2 aprile, dazi del 25% sulle importazioni di veicoli prodotti all’estero. L’UNRAE esprime apprensione per una possibile guerra commerciale che penalizzerebbe i costruttori globali e i consumatori su entrambi i lati dell’Atlantico. La Commissione Europea sta valutando contromisure immediate per proteggere il mercato europeo, ma si auspica una soluzione negoziale.
La Commissione Europea ha finalmente presentato un emendamento al Regolamento sulle emissioni di CO2, che prevede un meccanismo di conformità basato sulla media triennale delle emissioni, con possibilità di compensazione negli anni successivi. Questo passo è essenziale per garantire maggiore stabilità normativa alle case automobilistiche e per orientare gli investimenti futuri.
A livello nazionale, l’UNRAE ha avanzato una richiesta cruciale al Ministro Urso durante il Tavolo Automotive del MIMIT del 14 marzo: istituire un tavolo interministeriale per riformare la fiscalità sulle auto aziendali. Attualmente, la normativa sfavorisce le imprese con limitazioni su detraibilità, deducibilità e ammortamento, mentre le recenti modifiche al fringe benefit rischiano di compromettere il mercato.
Analizzando la composizione del mercato, si nota un calo delle immatricolazioni private (-3 punti di quota) e un crollo delle autoimmatricolazioni (-1/4 dei volumi). In forte crescita, invece, il noleggio a lungo termine (+5,5 punti, al 26,6%) e il noleggio a breve termine (+0,9 punti, al 13,3%).
Dal punto di vista delle alimentazioni, il benzina scende al 26,7% (-4,4 punti), il Diesel al 10,2% (-5 punti), mentre il GPL resta stabile al 7,7%. Le vetture ibride, invece, conquistano il 45,4% del mercato, suddiviso tra full hybrid (12,8%) e mild hybrid (32,6%).
Il Nord Est si conferma la prima area per immatricolazioni con il 35,5% di quota, seguito dal Nord Ovest (28,4%) e dal Centro Italia (23,9%). Il Sud e le Isole registrano una flessione rispettivamente all’8% e al 4,2%.
Le emissioni medie di CO2 delle nuove auto immatricolate a marzo sono scese del 4,4% rispetto allo scorso anno, attestandosi a 115 g/km. Questo dato conferma la lenta, ma progressiva, transizione verso veicoli meno inquinanti. Tuttavia, per un’accelerazione concreta della mobilità sostenibile, saranno necessari incentivi più incisivi e politiche fiscali più favorevoli.
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