Mercato auto marzo 2020: il tracollo delle immatricolazioni, e il piano di azione proposto da UNRAE, in previsione della riapertura graduale delle attività. In chiusura, i dati relativi ai modelli più venduti nei pochi giorni di apertura, a inizio marzo.
Commentammo il mese di febbraio come altamente negativo dal punto di vista delle immatricolazioni, sulla linea del primo mese del 2020 che già non era partito nel migliore dei modi. Nessuno, due mesi fa, poteva però immaginare la situazione in cui siamo ora, con l’Italia sotto scacco del Coronavirus.
Il mercato automobilistico è tra le categorie che più sta soffrendo questa situazione, specie per la chiusura delle concessionarie e l’azzeramento totale della domanda, senza contare lo stop alla produzione attuato da molte aziende. Un calo che si traduce in dati, spaventosi: nell’intero mese, fanno -82% i privati, -88% il noleggio e -91% le società.
Il commento del Presidente di UNRAE, Michele Crisci, di fronte ai risultati del mercato auto a marzo: “La risoluzione in tempi non brevi della drammatica crisi sanitaria da COVID-19, con gli effetti che la chiusura avrà sull’economia, e il tracollo, senza precedenti nella sua dimensione e velocità, del mercato auto che abbiamo visto nelle scorse settimane lasciano presagire una pesantissima caduta del mercato auto nel 2020, che potrebbe chiudere, nel migliore dei casi, intorno a 1.300.000 unità, un terzo in meno rispetto al 2019”.
Continua Crisci: “L’impatto di un blocco di 2 o 3 mesi sarebbe comunque devastante per l’intero settore automotive in Italia e in particolare per la filiera della distribuzione e assistenza, con il concreto rischio di chiusura di numerose imprese del comparto, per mancanza di fatturato e conseguente crisi di liquidità, e di perdita di una quota consistente dei 160.00 occupati”.
Proprio l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri ha già proposto un piano d’azione da sottoporre al governo, specie considerando che il settore auto genera circa 80 miliardi di euro di gettito fiscale (pari a circa il 10% del PIL nazionale).
Segmento A (12%): Fiat Panda, Fiat 500, Kia Picanto, Suzuki Ignis, Volkswagen up!
Segmento B (34,9%): Renault Clio, Lancia Ypsilon, Citroen C3, Volkswagen T-Cross, Renault Captur
Segmento C (35,1%): Dacia Duster, Jeep Renegade, Volkswagen T-Roc, Peugeot 3008, Mercedes Classe A
Segmento D (15,2%): Tesla Model 3, Audi Q3, Volkswagen Tiguan, Range Rover Evoque, BMW X1
Benzina (35,5%): Fiat Panda, Volkswagen T-Cross, Renault Clio, Citroen C3, Ford Ecosport
Diesel (36,9%): Jeep Renegade, Peugeot 3008, Mercedes Classe A, Volkswagen T-Roc, Jeep Compass
GPL (7,8%): Dacia Duster, Kia Sportage, Renault Clio, Fiat Panda, Lancia Ypsilon
Metano (2,6%): Skoda Octavia, Seat Arona, Volkswagen Polo, Volkswagen Golf, Volkswagen up!
Ibride (13,9%): Suzuki Swift, Ford Puma, Suzuki Ignis, Toyota Corolla, Range Rover Evoque
Elettriche (3,2%): Tesla Model 3, smart fortwo, Volkswagen e-up!, Renault Zoe, Tesla Model S
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