Il mercato europeo dell’auto ha chiuso ottobre 2013 a 1.044.921 vetture, contro le 999.266 del 2012 (27 Paesi Ue più EFTA), registrando un +4,6%.
“Tra i cinque principali mercati europei è l’Italia, con i suoi 110.841 pezzi, a consuntivare l’unica variazione negativa, -5,6%”. È il commento di Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali, industriali e autobus.
In miglioramento Germania, +2,3% e 265.441 unità, Francia, +2,6% e 166.495, Gran Bretagna, +4% e 157.314 e Spagna, +34,4% e 60.301. L’Italia ha il record negativo, nonostante le occasioni in rete non manchino, anche nei primi dieci mesi, -8%, seguita da Francia -7,4% e Germania -5,2%. Nello stesso periodo, in aumento la Gran Bretagna +10,2% e la Spagna +1,1%.
Conclude Pavan Bernacchi: “Già lo scorso anno ci eravamo collocati come fanalino di coda dell’Europa e quest’anno bisseremo probabilmente questo record negativo. Siamo gli ultimi a causa della ‘ricetta italiana’ per affrontare la crisi fatta a suon di tasse, tasse e ancora tasse. Sugli autoveicoli in particolare, dove si sono abbattuti rincari e balzelli di ogni tipo. L’effetto? Ovviamente la compressione dei consumi, in un paese dove quelli legati al mercato interno pesano per l’80%. Meno consumi significano meno introiti per lo Stato – nonostante i rincari delle tasse e dell’Iva – meno posti di lavoro, più aziende che chiudono. Un impoverimento del Paese che allontana la ripresa. Confidiamo molto che al tavolo aperto per il nostro settore presso il ministero dello Sviluppo Economico dal ministro Flavio Zanonato si possano trovare delle soluzioni per alleggerire il carico fiscale sugli autoveicoli e rilanciare i consumi”.
Nonostante il mercato sia ancora in crisi alcune case costruttrici stanno cercando di cambiare i trend negativi nel nostro paese con lanci di modelli nuovi: Infiniti Q50, Nuova Dacia Duster e Nuova Peugeot 308 sono solo alcuni esempi. Infine alcuni marchi propongono auto sotto i 10 mila euro: Fiat Punto Street, Dacia Sandero, Tata Vista e Dr2.
Federauto fa presente che l’Italia è l’unico paese europeo che negli ultimi 3 anni ha bersagliato l’acquisto e l’utilizzo di autoveicoli di tasse.
Pavan Bernacchi: “Alla crisi che ha ridotto drasticamente i consumi in Italia, si è aggiunto l’attacco fiscale a suon di aumenti: bolli, pedaggi, superbolli per auto prestazionali, RC auto, accise, Iva, penalizzazione fiscalità auto aziendali. Questa ‘ricetta italiana’ ha fatto sì che nel 2012 ci siamo classificati all’ultimo posto in Europa. E’ per questo che confidiamo molto nel tavolo presso il Ministero dello Sviluppo economico, istituito dal Ministro Flavio Zanonato con l’ausilio del Sottosegretario Claudio De Vincenti. Preciso che non stiamo parlando di nuovi incentivi, ma di ricercare nuovi equilibri per ridare slancio alla domanda, mettere ordine nella tassazione e nella burocrazia, e svecchiare il circolante”.
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