In un web omologato con news identiche, spicca quella originata dal comunicato del Comune di Bologna: dopo sei mesi di nuovo limite di 30 km/h anziché 50 km/h, meno incidenti e smog. Nota stampa copiata da un mare di siti e profili LinkedIn. La realtà è un po’ diversa, come dimostrano le seguenti cinque piccole dimenticanze.
1) Il confronto è tra il 2024 e la media dei corrispondenti periodi del 2022 e 2023. Statisticamente improprio, in quanto andrebbero sempre paragonati archi temporali analoghi. Attenzione: il 2022 e il 2023 sono gli anni della liberazione post pandemia, con le persone che hanno riscoperto la passione per gli spostamenti, facendo crescere i sinistri.
2) Dal 15 gennaio al 14 luglio 2024, le persone in prognosi riservata sono aumentate addirittura del 66,66%, a causa del limite di 30 km/h. La tesi “zone 30 uguale meno incidenti” crolla. Pronto l’alibi del Comune: “Storicamente l’andamento di questo dato è sempre stato molto variabile negli anni”. Quindi, i numeri del calo di sinistri e smog valgono; questo dell’incremento di persone ferite (con la salute in evoluzione imprevedibile anche grave a partire dalla diagnosi iniziale) varrebbe meno. Teoria stramba.
3) Gli incidenti che hanno coinvolto i ciclisti sono aumentati del 13,77%. Si apre il paracadute dell’amministrazione: “Dato spiegabile anche con il notevole aumento di ciclisti”. Interessante: col limite di 30 km/h, c’è più gente in bici che si fa del male.
4) “Si è registrato un calo del 37,8% degli incidenti più gravi in codice rosso, un aumento dello 0,7% di quelli di media gravità in codice giallo (paziente con variazione di una o più funzioni vitali) e una crescita del 19,2% degli incidenti più lievi in codice verde”, dice il Comune. Parliamone di questi “gialli” e “verdi”: è noto lo choc psicofisico di un sinistro? Sono conosciute le conseguenze a lungo termine? Cosa ne pensano le assicurazioni, che rincarano i prezzi Rca proprio in base a questi numeri?
5) C’è “una significativa riduzione del livello di NO2 (biossido di azoto) nella centralina Arpae di Porta San Felice. Il valore medio orario di 32,91 µg/m3 registrato nel periodo 1 gennaio – 14 luglio 2024 è in calo del 23,1% rispetto alla media degli stessi periodi 2022-2023”, evidenzia il comunicato. A parte che l’aria è stracolma di veleni non esistendone solo uno, sveliamo un segreto: la centralina di Porta San Felice è su un tratto con limite di velocità di 50 km/h, all’incrocio fra tre strade a elevata percorrenza. La zona 30 inizia molto dopo. Non male questa: i 50 km/h fanno calare lo smog.
Ora ci aspettiamo che i suddetti media e profili LinkedIn diano l’identico risalto alla vera notizia.
Autore: Mr. Limone
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