Eh sì, l’erede della mitica McLaren F1 è finalmente arrivata sul pianeta terra. Se qualcuno potrà rimanere deluso dal suo aspetto, sicuramente più simile a un’astronave venuta a noi dal futuro, è esplorando le sue caratteristiche che si rimane a bocca aperta. Si chiama McLaren Speedtail ed è la nuova hypercar del costruttore inglese.
Il motore, tanto per partire con gusto, è a dir poco qualcosa di mostruoso: 1.050 CV, si dice lo stesso V8 della McLaren Senna (non ibrido) al quale è stato aggiunta la controparte elettrica, costituita da due motori alimentati a batterie. Prestazioni, che, anche in questo caso, parlano decisamente da sole: 12,8 secondi da 0 a 300 km/h, una Formula 1 moderna ci mette all’incirca lo stesso tempo. Velocità massima comodamente superiore ai 400 km/h.
La famiglia Ultimate Series, già formata dalla futuristica P1 e dalla nostalgica Senna vede così un nuovo ingresso tra i suoi membri esclusivi. A differenze della hypercar dedicata al campione brasiliano, però, la Speedtail “salta” una generazione e torna all’antico. Nel suo abitacolo il posto guida è centrale, come sulla supercar di inizio anni ’90, mentre due posti sono ricavati ai lati di quest’ultimo.
Tutto ciò ha comportato un profondo studio in galleria del vento e lo si nota osservando particolari come gli specchietti virtuali, i copricerchi anteriori (ricordano quelli in voga in F1 fino al 2009) e la forma stessa della carrozzeria deportante che supera i 5 metri di lunghezza.
A guardarla bene mancano prese d’aria di grosse dimensioni (come già accaduto sulla 720S) e non si capisce dove possa passare quest’ultima per svolgere le sue due funzioni principali: schiacciare a terra la vettura e raffreddare adeguatamente il motore.
Ad esempio, a differenza di qualsiasi supercar, sono le feritoie presenti sotto i fari anteriori a incunearsi sotto il corpo vettura fino a giungere al motore, posto in posizione centrale. Sulla lunga coda ci sono invece due alettoni a scomparsa che si azionano in curva o quando il pilota pesta con forza sul freno.
Nel 1993, quando arrivò la F1, cui dedicheremo presto una nostra retrospettiva, fece scalpore il posto centrale. Oggi, 25 anni dopo, guardare l’abitacolo della Speedtail lascia ancora una volta attoniti. Di fianco al volante, abbellito da una trama di carbonio di nuovo disegno e concezione e personalizzabile a piacimento, ci sono due schermi che proiettano le immagini riprese dagli specchietti virtuali. I pochi pulsanti rimasti sono in realtà in alto, come accade sui più moderni aeroplani.
Per raggiungere i 403 km/h dichiarati, ad esempio, bisogna azionare la modalità Velocity e poi sorridere, a tutto il resto ci pensa lei. 106 gli esemplari previsti, come per la sua antenata. Arriveranno a partire dal 2020 e niente da fare per chi spera di poterne possedere una: sono già tutte andate a ruba, nonostante il prezzo di listino fosse di circa 1,89 milioni di euro.
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