MX, una sigla cara a Mazda. Subito si pensa alla MX-5, la Miata, la Mazda con la M maiuscola, ma non è questo il discorso. MX per Mazda significa sfida, come lo è stato per altri modelli che hanno contribuito a farne la storia (MX-04, MX-81 e le varie concept MX giusto per citarne alcune) e, nel caso della nuova MX-30 che abbiamo potuto provare in anteprima, significa scommessa verso un futuro più pulito, più risparmioso, più elettrico, anzi totalmente elettrico.
La prima full electric della Casa giapponese è arrivata e porta contenuti di prestigio uniti a una filosofia tipicamente controcorrente che ha sempre caratterizzato il costruttore nipponico. Una scommessa che si scontra, però, con alcuni dati oggettivi, dei quali avremo modo di parlare nel corso di questo primo contatto.
Inutile girarci attorno, vanno bene le forme (e le dimensioni: lunghezza 4,39 m, larghezza 1,79 m, altezza 1,55 m) da crossover ma il chiaro intento di Mazda nello studiare le forme della nuova MX-30 è stato quello di riportare in vita concetti con qualche anno sulle spalle ma allo stesso tempo simbolici per Mazda. Stiamo parlando delle porte in stile RX-8, la famosa sportiva, con la cosiddetta apertura freestyle delle portiere, senza più il montante centrale che non va però a sacrificare la rigidità strutturale del telaio.
Molto d’effetto, sì, ma forse poco pratico. Mi spiego: pensate di caricare i vostri figli o gli amici sul divanetto posteriore. Per accedere dovrete aprire la portiera davanti e sbloccare la posteriore, più piccola, dovrete avere necessario spazio per agevolare il movimento di quest’ultime (che si aprono con un angolo, rispettivamente, di 82° e 80°), oltre a ricordarvi che la cintura del passeggero anteriore rimane legata alla seconda portiera, quella della seconda fila.
Piccole accortezze con cui è facile prendere la mano ma che richiedono attenzione, come d’altronde impone questo tipo di soluzione vista più volte nel mondo auto e non solo per quanto riguarda Mazda. Vero è che, avendo spazio sufficiente ai lati, l’accesso al divanetto risulta facilitato, specie per il caricamento di borse e oggetti. Da notare che il sedile del guidatore si muove elettricamente, mentre quello del passeggero è dotato di un laccio rifinito in pelle grazie al quale quest’ultimo si ribalta.
Piace, poi, il design tondo dei fari, replicato sia sul lato A sia sul B, mentre i prominenti passaruota in plastica nera richiamano il family feeling di un altro modello con il “30”, ossia la CX-30, presentata nel 2019. Varia e sempre valida la tavolozza colori offerta per la Mazda MX-30, con due opzioni: La colorazione a contrasto della parte superiore è disponibile in combinazione con le tinte carrozzeria Soul Red Crystal, Polymetal Grey o Ceramic Metallic, mentre, in alternativa, i clienti possono scegliere tra cinque colori standard per l’intera carrozzeria: Polymetal Grey, Machine Grey, Arctic White, Ceramic White e Jet Black. Le vernici metallizzate sono proposte a 750 euro in più sui tre allestimenti, la Premium Machine Gray a 1.000 euro e il Soul Red Crystal a 2.250 euro sui due allestimenti superiori.
L’abitacolo di Mazda MX-30 è, definitivamente, premium. Grande attenzione è stata riservata sia alla qualità dei materiali, molti dei quali ecologici, così come al gioco tra le parti e al meccanismo dei vari pulsanti, che restituiscono un feedback assolutamente positivo. Il design dei cockpit è sviluppato orizzontalmente, così da restituire una sensazione di spaziosità. Nella parte alta, lo schermo dell’infotainment da 8,8”, che non è touchscreen ma si controlla, come accade sugli altri modelli Mazda, dal comando centrale sulla consolle flottante (HMI Commander). Sotto, l’innovativo controllo della climatizzazione tramite touchscreen da 7 pollici. Di serie, MX-30 presenta navigatore ma sono proposti di serie anche Apple CarPlay e Android Auto.
Torniamo sulla consolle flottante, elemento caratteristico della nuova MX-30. Quest’ultima libera ulteriore spazio al di sotto, dove sono disponibili anche due prese USB e una 220V, non certo facili da raggiungere e da collegare ai propri device, rigorosamente, a veicolo spento. Su di essa cattura l’attenzione il sughero, un materiale caro a Mazda e un unicum nel mondo dell’auto: il motivo è presto detto. Oltra alla resa materica, piacevole al tatto e dal giusto grip, il sughero è stato scelto poiché, per ottenerlo, si utilizza la corteccia e non il legno degli alberi, che così non devono essere abbattuti. Il sughero, inoltre, rende omaggio alla tradizione della Mazda, risalendo alla fondazione dell’Azienda nel 1920 come Toyo Cork Kogyo Corporation che lavorava questo materiale.
Completano l’abitacolo materiali green come il tessuto riciclato per la superficie della parte superiore della porta, ricavato da bottiglie in PET riciclate, mentre la similpelle dei sedili combina fantasie Modern Confidence e Vintage Industrial con materiali riciclati al 20%, per alcuni tessuti coordinati che compongono la selleria. Infine, il nuovo tessuto similpelle Premium Vintage Mazda smentisce la convenzionale idea per cui la pelle artificiale sia semplicemente una mediocre sostituta di quella vera: sviluppata specificatamente per la MX-30, presenta una trama da pelle vintage stampata su una base di similpelle di alta qualità. Vi viene, quindi, applicato un rivestimento superficiale in silicone dallo spessore controllato con precisione, che conferisce al materiale un aspetto di profondità e di piacevolezza al tatto. Questa pelle artificiale è prodotta usando acqua anziché solventi organici, contribuendo a ridurne l’impatto ambientale.
Infine, un occhio al bagagliaio: lo spazio di 365 litri è buono ma ci saremmo aspettati l’apertura elettronica del portellone, invece assente.
Mazda ha una visione ancor più sostenibile del veicolo elettrico rispetto a molti concorrenti, come avremo modo di spiegare nella parte dedicata alle impressioni di guida. Tecnicamente, sotto il cofano della MX-30 c’è un motore elettrico (e-Skyactiv) con potenza massima di 107 kW/145 CV e 270 Nm di coppia, per uno 0-100 che viene coperto in 9,7 secondi.
La batteria, invece, conta una capacità di 35,5 kWh, a volte inferiore se rapportata alle principali rivali che stanno arrivando o che sono già arrivate sul mercato. Mazda si giustifica davanti ai dati: i clienti europei, in larga parte, percorrono 48 km in media al giorno, ecco perchè qui l’autonomia dichiarata non supera i 200 km nel ciclo WLTP, anche se ci sarebbe da aprire una parentesi su questo dato.
Per quanto riguarda la ricarica, il sistema e-Skyactiv può essere caricato con alimentazione CA o con ricarica rapida tramite alimentazione CC. Il modello supporta la ricarica a 125A CC sia con lo standard CHAdeMO (ad esempio disponibile nelle colonnine Enel X) che con quello COMBO. La batteria della Mazda MX-30 si può caricare dal 20% all’80% in 3 ore utilizzando l’alimentazione in CA, o in circa 36 minuti con quella in CC.
Trovarsi a bordo della nuova Mazda MX-30 è un’esperienza che va studiata prima ancora che raccontata. Lo spunto, innanzitutto, è buono, specie sullo 0-50 km/h, mentre la velocità massima viene limitata a 140 km/h. Sulla MX-30 ci si accorge subito che si è intervenuto per offrire il famoso Jinba Ittai, la filosofia di guida che Mazda persegue in tutti i suoi ultimi modelli, come la riuscita Mazda 3.
Molto del merito va comunque dato, ancora una volta, all’elettronica. Qui troviamo un sistema di controllo della coppia motrice per controllare l’assetto in base alla velocità e in base alle pressione applicata sul pedale del motore elettrico. Questo sistema risponde al nome di G-Vectoring Control Plus, qui evoluto per adattarsi alla trazione elettrica. Studiando, istante per istante, l’erogazione di coppia dell’unità elettrica, viene ottimizzato il trasferimento di carico tra anteriore e posteriore, offrendo così transizioni più omogenee sia che il conducente si trovi in rettilineo in curva, per offrire un comportamento di guida neutro e quindi più piacevole. La centralina studia infatti la posizione del volante e, in ingresso curva, viene per esempio ridotta la coppia per agevolare l’inserimento delle ruote anteriori. Di conseguenza, passato il punto di corda e impostata la traiettoria d’uscita, la coppia viene aumentata verso il posteriore per stabilizzare il retrotreno.
Sulla consolle troviamo poi il cambio elettronico che propone quattro semplici modalità, quelle classiche di un cambio automatico: P per la sosta, R per la retromarcia, N per la folle e D per la marcia, mentre i due paddle presenti dietro le razze del volante hanno qui un’altra funzione. Anziché cambiare le marce, che non ci sono, la loro funzione è stata convertita in regolatori di coppia del propulsore, con cinque livelli selezionabili: due livelli superiori e due inferiori rispetto al livello di base “D”, ed influenzano sia la posizione di ON che di OFF del pedale del motore elettrico. In poche parole, agendo su di essi, si percepisce come aumenti o diminuisca la scorrevolezza dell’auto, laddove in D– aumenta anche la capacità di rigenerazione delle batterie oltre alla maggior facilità nel controllo dell’auto.
Dall’altro lato della medaglia, il paddle a destra, quello con il +, permette una minore resistenza all’avanzamento, ed è consigliabile usarlo in autostrada di comune accordo con il cruise control adattivo. A proposito di sistemi di assistenza alla guida, sulla Mazda MX-30 ci sono tutti gli ultimi prodotti della famiglia i-Activsense, una garanzia.
Altro capitolo riguarda il sound del motore elettrico, sì perchè dovete dimenticarvi del classico sibilo un po’ asettico cui l’automobilista dovrà abituarsi nel futuro che avanza. L’e-Skyactiv, senza scomodare paragoni con Wankel o sei cilindri che dir si voglia, offre un ritorno acustico differente se paragonato alle concorrenti, ma principalmente utile a riconoscere lo stato di erogazione della potenza e quindi restituire inconsciamente un miglior controllo del veicolo durante la marcia.
In conclusione, parlando di come si guida e come funziona questa nuova MX-30, sorge una domanda spontanea: può un crossover, attenzione, non una citycar, offrire “solo” 200 km di autonomia dichiarata?
Il problema non si pone tanto in città quanto nella pianificazione di viaggi leggermente più lunghi, come la gita fuori porta o un viaggio di lavoro tra due città come Torino e Milano. Nel secondo caso, è facile calcolare che 200 km non bastano per un’andata e un ritorno, ma si può discutere sul fatto che con molte se non tutte le elettriche sui viaggi lunghi è sempre utile pianificare al dettaglio varie soste nelle colonnine, la cui reperibilità sul territorio sta comunque aumentando. Una seconda auto per famiglia? Sì, ma state attenti a non uscire troppo dalla città.
Mazda si “giustifica” così, riferendosi alla valutazione del ciclo di vita (LCA – Life-Cycle Assessment) di una qualsiasi auto e delle emissioni di CO2 che essa emette, considerando anche quelle provocate dall’estrazione e dalla raffinazione del petrolio e delle generzione dell’elettricità. Per questo motivo lo studio condotto da Mazda e dalla Kogakuin University, pubblicato sulla rivista Sustainable Science (https://doi.org/10.3390/su11092690), ha dimostrato che i veicoli elettrici con batterie più piccole della media tendono a produrre emissioni di CO2 inferiori rispetto alle equiparabili auto Diesel. Va considerata poi, nella filosofia Mazda, anche il peso complessivo della vettura e la complessiva manegevolezza che, come abbiamo visto, si fa notare sulla nuova MX-30.
In estrema conclusione, però, Mazda ha pronto il classico coniglio nel cappello. Si tratta di riportare in vita il motore Wankel grazie al quale si è costruita una reputazione e utilizzarlo come “range extender” dell’elettrico. Così facendo, la MX-30 evolve verso un auto sicura, piacevole da guidare e, soprattutto, in grado di percorrere distanze maggiori. Mazda ha annunciato che questa power unit sarà lanciata sul mercato europeo nel 2022, sarà dunque necessario pazientare alcuni mesi.
Sono tre gli allestimenti proposti da Mazda per la nuova MX-30: Executive, Exceed ed Exclusive, con prezzi variabili tra i 34.900 euro della prima e i 39.350 euro dell’ultima. I prezzi indicati, ricordiamo, sono al netto degli incentivi statali o del cosiddetto Ecobonus, come spiegato nel dettaglio sul sito Mazda che, nel caso della MX-30, significa fino a 10.450 euro di eventuale sconto. Va detto che è praticamente tutto di serie, a parte le vernici metallizzate. Varia la dotazione al crescere dell’allestimento ma c’è tutto e di più.
Mazda ha già pensato a un’offerta per la sua nuova arrivata grazie alla formula di finanziamento Mazda Advantage, a partire da 329 euro/mese (Tan fisso 3,99% – Taeg fisso 5,05%) per la versione Executive con anticipo.
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