Mazda svela al Salone di Tokyo la sua prima auto elettrica, quella che apre un nuovo capitolo nella versatile storia della Casa giapponese. Si chiama Mazda MX-30, riprende in qualche modo gli stilemi della recente CX-30 ma sotto il pianale addio alle innovazioni tecniche come lo Skyactiv-X per sposare, pieno, la filosofia delle batterie: un’auto con una batteria, non una batteria con le ruote, recita il comunicato stampa. Come primo approccio non c’è male.
Calcolando una media giornaliera di 48 km di percorrenza del cliente medio europeo (sondaggio Ipsos MORI su 12.072 automobilisti europei), Mazda MX-30 dichiara 200 km di autonomia nel ciclo WLTP. Proprio con Mazda MX-30 nasce la sigla e-Skyactiv, un nuovo modo di concepire l’ingegneria dell’autoveicolo rispetto ai motori tradizionali sui quali, sia chiaro, Mazda punta ancora molto, specie sul già citato Skyactiv-X.
Il design, come detto, riprende gli stilemi del crossover CX-30 con gli ampi, forse troppo, passaruota in plastica rigida, qui di forma più squadrata, mentre la calandra si rende più piccola non essendo necessario alimentare d’aria il vano motore. Più spiovente il posteriore, quasi da crossover coupé. Le luci sono a matrice di LED sul frontale e LED dietro. Siccome dal 2020 sarà obbligatorio per le auto elettriche l’avvisatore acustico, Mazda ha già provveduto con un sistema elettronico sincronizzato per frequenza e pressione sonora con la coppia del motore elettrico.
Inedita anche l’apertura delle portiere, molto simile a quella di BMW i3, l’elettrica della Casa tedesca. Ovviamente, un chiaro richiamo alla mitica RX8.
e-Skyactiv significa poi nuovo modo di concepire il famoso G-Vectoring Control di scuola Mazda, che diventa così electric G-Vectoring Control Plus (grazie al baricentro più basso, cambia tutta la dinamica del veicolo).
All’interno di Mazda MX-30 troviamo invece materiali eco-compatibili e lo schermo, simile a quello di Mazda3 e CX-30, che “sbuca” dalla parte alta della plancia. Inedito il tunnel centrale, posto molto più in alto, sul quale fa la sua comparsa il sughero, adottato per dare un aspetto ancora più eco a tutto l’abitacolo.
Mazda ha utilizzato il prefisso MX per diversi prodotti progettati e industrializzati per sfidare le convinzioni dell’epoca nel settore automobilistico, una su tutte la celeberrima MX-5. Data l’importanza di questo nuovo veicolo, ecco perché MX è stata scelta come sigla della prima elettrica della Casa di Hiroshima. Quando la vedremo su strada e la proveremo? Presentazione alla stampa nei primi mesi 2020, arrivo in concessionario entro l’estate, ma i pre-ordini sono già attivi con un acconto di 1.000 euro (ancora sconosciuto il prezzo ufficiale).
Posti a sedere: 5 persone
Lunghezza: 4.395 mm
Larghezza: 1.795 mm
Altezza: 1.570 mm
Passo: 2.655 mm
Sospensioni anteriori: montante MacPherson
Sospensioni posteriori: barra di torsione
Sterzo: cremagliera e pignone
Freni (ant/post/gestione): Dischi ventilati/Dischi /Freni in cooperazione rigenerativa
Dimensioni pneumatici: 215/55R18
Batteria: gli ioni di litio
Celle Prismatiche: tensione totale 355V
Potenza elettrica totale (capacità batteria): 35,5kWh
Motore elettrico: tipo Motore sincrono CA
Sistema di raffreddamento: ad acqua
Ricarica Caricatore: CC Spec. COMBO
Caricatore CA: ingresso massimo 6,6kW
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