Mazda è da sempre un Brand che va controcorrente e ancora una volta oggi ce ne ha dato una dimostrazione. Con l’arrivo della Mazda CX-60 Diesel, quasi un anno dopo il lancio della versione benzina plug-in hybrid, assistiamo al debutto di un nuovo motore Diesel, per di più un 6 cilindri in linea, in tempi dove il gasolio è stato messo in grande difficoltà.
I numeri del segmento D, però, parlano chiaro: ancora il 70% circa del mercato italiano sui SUV di queste dimensioni predilige questa alimentazione, ancora di più se accompagnata, come in questo caso, da un modulo elettrico – più o meno piccolo.
La Mazda CX-60 Diesel, all’anagrafe CX-60 e-Skyactiv D, ha le carte in regola per fare bene, considerando anche il fatto che propone la trazione posteriore (o integrale in arrivo), consumi contenuti e un prezzo concorrenziale. Scopriamo, quindi, nella nostra prova in anteprima com’è e come va la nuova Mazda CX-60 Diesel, testata sulle strade intorno a Barcellona in una sfidante Economy Run, in parole povere, una sfida di consumi.
Fatta in Giappone per il mercato di tutto il mondo. La Mazda CX-60 ha dimensioni che la inquadrano alla perfezione nel segmento D, con una lunghezza di 4,74 metri, larghezza di 1,89 metri, altezza di 1,68 e passo di 2,87 metri.
Gli esterni ormai li conosciamo bene, il colore Soul Red Crystal ne esalta le linee, mentre i piccoli fari Full LED sono incastonati nelle estremità anteriori della vettura. I cerchi fino a 20 pollici sono consigliati, anche nella colorazione nera o bicolore, per dare un tocco più aggressivo e per non far dominare in maniera eccessiva la carrozzeria rispetto alle ruote.
Il design possente e muscoloso della vettura viene completato da una coda tronca al posteriore, ben delineata he racchiude un vano bagagli che parte da 570 litri e arriva fino a 1.726 litri di capienza.
La prima cosa che si nota quando si guardano gli interni della Mazda CX-60 Diesel è la cura dei dettagli. La pulizia dell’abitacolo e le scelte fatte per materiali ed ergonomia sono molto azzeccate, con le sedute comode, davanti e dietro. Non manca lo spazio per i passeggeri posteriori, che godono di un ottimo spazio anche per spalle e testa.
L’abitacolo propone tre schermi: il primo è dedicato alla strumentazione digitale, in grado di fornire informazioni sulla guida in maniera piuttosto semplice e chiara. Il secondo è dedicato all’infotainment, ha una dimensione di 12,3 pollici e integra via wireless sia Apple CarPlay, sia Android Auto. Il terzo è dato dall’Head Up Display, chiamato da Mazda Active Driving Display e tre volte più grande rispetto a quello della sorella minore MX-30. Il generoso tunnel centrale completa gli interni, proponendo ancora il classico rotore per i comandi del sistema di intrattenimento.
Completa il pacchetto degli interni della Mazda CX-60 Diesel l’impianto audio Bose da 12 altoparlanti, una notevole garanzia per tutti gli appassionati di questo settore.
Il motore della Mazda CX-60 Diesel è un 3.3 litri da 200 CV con trazione posteriore e cambio automatico a 8 rapporti. La seconda versione proposta è dotata della trazione integrale e la potenza aumenta a 249 CV. Entrambe sono equipaggiate con il sistema M Hybrid Boost, un piccolo motore elettrico a 48 V da 153 Nm di coppia (batteria da 0,33 kWh), montato sul cambio.
Noi abbiamo messo alla prova la prima versione, meno potente, ma più parca e accoppiata con la sola trazione posteriore. A livello di scheda tecnica, la CX-60 Diesel si può riassumere coì:
Il motore è brillante, reattivo e spinge bene fin dai bassi regimi, mantenendo un’ottima fluidità e vibrazioni quasi inesistenti, grazie alla presenza del bilanciatissimo propulsore a 6 cilindri. Anche il sound in fase di accelerazione si fa apprezzare: abituati ai “rumori” dei quattro cilindri a gasolio, questo 3.3 riesce già a regalare una boccata di aria fresca. Il lavoro svolto durante la creazione di questo propulsore è stato molto votato al perfezionamento dei consumi, pur mantenendo prestazioni all’altezza della potenza e della tipologia della vettura.
L’accelerazione ne è un esempio, ma anche l’allungo, supportato da una “bella schiena” del motore. Il bello, però, viene proprio sul lato dei consumi, di cui vi parleremo a breve.
Prima parliamo di questo cambio particolare, che pur avendo più frizioni e comportandosi come un convertitore di coppia, non appartiene né a una tipologia di doppia frizione né al classico convertitore di coppia, che viene sostituito da una frizione, così che la coppia del motore termico e del motore elettrico venga trasmessa direttamente. Il risultato è un minore ingombro nella zona delle ginocchia del passeggero, ma anche una buona rapidità del cambio. Certo, non come una trasmissione a doppia frizione sportiva, ma per la tipologia di clientela e di utilizzo di questa vettura è più che soddisfacente.
L’utilissima funzione di veleggiamento permette di risparmiare molto in termini di consumi e di viaggiare “gratis” per svariato tempo (su 3 ore di itinerario abbiamo veleggiato per circa 20 minuti secondo il computer di bordo), ma in fase di riaccensione del motore termico porta con sé sempre un piccolo strattone.
Bene lo sterzo con servosterzo elettrico a doppio pignone, che rimane sempre abbastanza consistente e preciso, garantendo un buon comfort di guida e una buona demoltiplicazione per le manovre cittadine, rivelandosi un comando giusto per la categoria di auto.
Molto apprezzabile il sistema Mazda Intelligent Drive Select (Mi-Drive), che offre solamente due modalità di guida: Normal e Sport. Questo consente semplicità e facilità di utilizzo, con l’utilizzo prevalente della Normal/Eco, ma che quando lo si desidera permette di avere un po’ di affilatezza in più.
Tra le curve, il peso della Mazda CX-60 Diesel di oltre 1.810 kg non si fa sentire troppo. Il rollio c’è, come anche un po’ di beccheggio, ma, complice anche il KPC (Kinematic Posture Control), una sorta di torque vectoring control con freno della ruota interno curva, l’auto ti accompagna nei tornanti senza problemi e con una agilità superiore a quello che si penserebbe. Le sospensioni all’anteriore sono a doppio braccio oscillante, mentre al posteriore troviamo un sistema multi-link, ma quello che meno ci è piaciuto è la durezza della vettura nell’assorbimento delle buche. Ci saremmo aspettati una vettura leggermente più morbida sulle asperità.
Il vero punto forte della Mazda CX-60, però, sono i consumi. Con un dichiarato di 5 litri per 100 chilometri, il SUV giapponese ci ha dimostrato di saper fare anche meglio durante il nostro test drive quasi maniacale, ma quel che conta è che con una guida attenta si riescono a ottenere percorrenze da auto compatta e questa, per mole e massa, compatta proprio non lo è. Ancora una volta si tratta della dimostrazione che il motore Diesel è tutt’altro che morto e le esigenze di chi percorre molti chilometri vengono soddisfatte al meglio proprio da auto con motore a gasolio. Se a questo si uniscono l’ottimo comfort e la silenziosità, la buona guidabilità dell’auto e un sistema di assistenza alla guida pressoché completo, la CX-60 è una nuova macina chilometri che fa il suo ingresso nel mercato, cosa che non succedeva da tempo.
A tal proposito, speriamo di sbagliarci, ma potremmo aver appena assistito all’ultimo nuovo motore Diesel presentato, visto che le case automobilistiche non stanno più investendo in questa direzione e l’imminente arrivo delle normative Euro 7 disincentiverà ancora di più l’industria dallo spendere soldi per affinare questa tanta odiata quanto efficiente famiglia di motori.
A tutto questo è doveroso aggiungere che Mazda dichiara che il suo propulsore sarà pronto a rispettare le nuove norme di omologazione e che il 3.3 litri della CX-60 non solo è un propulsore a gasolio, ma anche un “nobile” 6 cilindri. Se la versione plug-in convinceva poco, questa volta possiamo proprio dire “Lunga vita al Diesel“.
La Mazda CX-60 Diesel parte dal prezzo di 49.900 euro per l’allestimento Prime Line, che sale a 51.900 euro per la Exclusive Line, a 56.050 euro per la Homura e a 57.550 euro per la Takumi. Il listino prezzi della CX-60 Diesel AWD, invece, ha un costo di attacco a 55.550 euro per la Exclusive Line, 59.700 euro per la Homura e 61.200 euro per la Takumi.
Ricapitolando i prezzi della Mazda CX-60 Diesel:
Più che i classici optional, Mazda per la CX-60 Diesel propone diversi pack più qualche accessorio, ma la lista è molto contenuto rispetto alle avversarie premium tedesche:
Fino al 31 marzo, Mazda Italia propone uno sconto cliente denominato Premiere Choice che comprende il Convenience & Sound pack e il programma manutenzione “Service plus 3 anni”, per uno saldo finale pari a 4.100 euro
Due, invece, gli esempi di finanziamento e noleggio lungo termine per privati e aziende, per cui vi riportiamo due esempi.
Privato – Mazda Advantage per CX-60 Diesel 200 CV Exclusive Line + C&S Pack: anticipo 14.650 euro, durata 36 mesi, 20.000 km/anno, canone mensile di 429 euro.
Aziende e P.IVA per CX-60 Diesel 200 CV Exclusive Line + C&S Pack: anticipo 5.100 euro, durata 36 mesi, 15.000 km/anno, canone mensile di 529 euro.
Per quanto riguarda le concorrenti della Mazda CX-60, ci sono modelli premium come Alfa Romeo Stelvio, Audi Q5, BMW X3, Jaguar F-Pace, Mercedes GLC e Volvo XC-60, come anche modelli di Marchi generalisti come la Nissan X-Trail, Seat Tarraco e Skoda Kodiaq.
Grande stupore ha destato l’ultima concept presentata dal costruttore tedesco Audi a Shangai. Il motivo…
Un’evoluzione della tecnologia di Mazda Mazda ha recentemente annunciato, in una presentazione per gli investitori,…
Microlino, la simpatica e tecnologica microcar dal DNA svizzero ma creata in Italia, si è…
La Alpine A290 rappresenta l’ingresso nel mondo dell’elettrico per un marchio come Alpine, che ha…
Le vendite di auto Diesel in Italia nel 2024 sono dominate dalle case automobilistiche tedesche,…
Il ministro Adolfo Urso ha annunciato la fine degli incentivi auto dal 2025, affermando che…