In un mercato nel quale i SUV e i crossover vanno per la maggiore trovare spazio per le station wagon non è più così facile come accadeva fino a qualche anno fa. La Mazda 6 Wagon è la risposta, premium, della Casa giapponese a questo segmento, nonostante i sei centimetri di lunghezza, stranamente in difetto, rispetto alla berlina. Il Model Year 2017 ha portato una ventata di novità che vanno dal nuovo G-vectoring control di cui vi parlerò in seguito ai nuovi fari full LED adattivi, passando per il reparto infotainment rivisto con l’ultima versione del Mazda Connect.
Forte del trend positivo che sta investendo la Casa di Hiroshima negli ultimi anni, anche in Italia, la terza generazione della Mazda 6 Wagon si fa portavoce della “battaglia” contro le auto premium tedesche, sorprendendo per l’adozione di un design molto pulito e accattivante che in Mazda chiamano Kodo-Soul of Motion e, non di meno, per un aggiornamento del reparto infotainment quanto mai necessario per stare al passo con le concorrenti. Noi abbiamo provato la versione più potente, spinta dal diesel 2.2L Skyactiv-D 175 CV AW nell’allestimento top di gamma Exceed.
Negli ultimi anni le auto della Casa giapponese, nota per il suo design all’avanguardia e per le tecnologie proposte sui suoi modelli, si sono affermate sui vari mercati grazie a questi due punti forti. Segue questo filone la Mazda 6 Wagon Model Year 2017, elegantemente impreziosita dal colore Sonic Silver della versione in prova (optional da 700 euro), al debutto su questo modello. La sua anima da station wagon emerge da ogni lato la si guardi, da una parte per la sua imponenza e per l’impronta su strada (è lunga 4.856 mm, larga 1.864 mm e alta 1.477 mm), dall’altra per un look complessivo che risulta meno “goffo” del modello precedente.
Il design, aggiornato con il Model Year 2017, ha interessato specialmente il frontale, grazie all’adozione dei gruppi ottici full LED (gli stessi della nuova CX-5) con tecnologia Adaptive Front Light System. Mi è piaciuta molto la griglia del radiatore che va, su entrambi i lati, a convergere con i fari, in un insieme elegante e ben definito. Sopra i fendinebbia fanno la loro comparsa sul questo allestimento le due piccole ali cromate, a dare un tocco in più al frontale.
In vista laterale il punto forte, oltre alla linea filante, sono i cerchi in lega da 19 pollici, di serie sull’allestimento Exceed, davvero di ottima fattura. Ben figurano i vetri oscurati, a sottolineare il carattere premium, mentre al posteriore il restyling ha portato i fari a LED, forse leggermente sproporzionati, e sono stati mantenuti i doppi scarichi posti ai lati dei paraurti.
Le maggiori novità del restyling di Mazda 6 Wagon hanno però interessato gli interni, vediamo come. Seduta a parte, che si conferma ottima grazie alle regolazioni elettriche, è stata portata a 7 pollici l’ampiezza del display dell’infotainment. Il sistema MMI (Mazda Multimedia Interface) si comanda dalla pratica manopola commander posta sull’isola dedicata dietro al cambio grazie al quale si può navigare tra i menu, nonostante lo schermo sia, per chi preferisce, touchscreen. Le informazioni più importanti sono riassunte nello schermo posto a fianco del tachimetro, di ottima lettura e facilmente comandabile dai tasti ordinatamente disposti sul volante. Nulla da dire sul clima automatico bi-zona, di serie sull’allestimento top di gamma.
Parlando di rivestimenti, sulla Exceed è la pelle a farla da padrone. Oltre a coprire la corona del volante e il pomello del cambio, la troviamo distribuita strategicamente lungo la plancia, ad impreziosire l’effetto premium di questa station wagon del Sol Levante. Mi ha fatto sorridere la presenza anacronistica del lettore CD sul Model Year 2017, visto il suo progressivo abbandono specialmente su auto di questa categoria. Sparisce la leva del freno a mano, ormai retrò e sostituita dal pratico comando elettronico, a tutto vantaggio dell’accesso al vano portaoggetti. Quest’ultimi non mancano sulla Mazda 6 Wagon, c’è davvero spazio per tutto.
La seduta posteriore è comoda e all’altezza, ottima per quattro persone, l’ideale per una famiglia non troppo numerosa. Tutti gli occupanti possono godere dell’ampio tetto panoramico, di serie sull’allestimento Exceed. La capacità del bagagliaio si conferma su buoni livelli con 522 litri di capacità di carico (1.644 litri con i sedili abbattibili 60:40), anche se di poco inferiore a quella delle concorrenti dirette, Superb e Passat su tutte (rispettivamente 660 e 650, con sedili non abbattuti). Note di merito per la radio DAB e il sistema audio BOSE, ad ampliare la sensazione di essere seduti su un auto premium quando si vuole ascoltare della buona musica, complici i ben 11 altoparlanti sparsi strategicamente nell’abitacolo.
Partiamo subito con un dato di fatto: questo motore spinge che è un piacere. Nell’epoca del downsizing collettivo in Mazda hanno tenuto fede al 2,2 litri, una cilindrata che si conferma all’altezza delle aspettative grazie al rapporto di compressione di 14:1, il più basso al mondo, a tutto vantaggio dei consumi. L’unità più potente tra i motori a gasolio della Mazda 6 Wagon (superata solo dal 192 CV benzina) risulta piacevolmente pastoso nell’erogazione e sempre pronto fin dai bassi regimi, complici i 420 Nm di coppia. Il cambio è un sei rapporti automatico con convertitore di coppia, non ai livelli dei doppia frizione delle sue concorrenti ma, nonostante questo “difetto”, non delude affatto. I consumi si sono attestati, dopo il migliaio di km della nostra prova, attorno ai 7-7,1 l/100 km: considerata la potenza a disposizione, un dato che ben figura nel nostro giudizio collettivo e che, considerato il target d’uso prevalentemente autostradale per il quale nasce la Wagon, può comodamente attestarsi a valori anche inferiori.
Sul Model Year 2017 della Mazda Wagon fa la sua comparsa un altro sistema molto utile e intelligente, denonimanto i-ELOOP. Tramite una gestione ottimale dell’alternatore, che recupera parte dell’energia in rilascio e in frenata, la richiesta di corrente a bordo si auto-alimenta.
Vero punto forte, ancora più del motore, è il telaio. Le sue qualità si percepiscono tutte una volta partiti, sia che si voglia adottare uno stile di guida rilassato sia quando si opta per qualche sprint in più, specialmente tra le curve. Il sottosterzo non si presenta e, nonostante i quasi 5 metri di lunghezza, la Mazda 6 Wagon adotta un comportamento da vettura più corta, merito del baricentro basso, della dietra dimagrante (1.420 kg di peso totale, pochi considerate le dimensioni) e, non ultime, delle ruote da 19 pollici (225/45) che ben assistono il conducente tra i tornanti.
Sul Model Year 2017 debutta poi il G-Vectoring Control, un’altra chicca che contribuisce e non poco al piacere di guida. Si tratta di un sistema in grado di gestire la coppia in base ai movimenti dello sterzo: in pratica il sistema riconosce quando è necessario dare sfogo al massimo della coppia e riconosce i trasferimenti di carico in entrata e uscita di curva. Questo si traduce in un’aderenza sempre stabile e molto piacevole, ben supportata dal comportamento neutro della vettura, nonostante il passo lungo.
In conclusione la Mazda 6 Wagon non è una station wagon sportiva e nemmeno è stata progettata per questo, bensì è la risposta della Casa giapponese per chi desidera una vettura confortevole, che consuma poco senza rinunciare alla potenza e veramente adatta ai lunghi viaggi, che siano essi in compagnia della famiglia o per motivi di lavoro.
Il restyling ha portato una notevole miglioria sul fronte insonorizzazione e sulle tecnologie di bordo. Quest’ultime, parlando di sicurezza, si avvalgono delle tecnologie raccolte sotto il nome di i-Activesense, comprendenti (di serie sulla versione da noi provata) i già citati fari full LED adattivi, il Blind Spot Monitoring utile in fase di sorpasso, l’Active Driving Display con rilevamento dei segnali stradali (visualizzabili sul Head-Up display), la frenata d’emergenza (Smart City Brake) e il Driving Attention Alert, in grado di monitorare lo stato d’attenzione del conducente suggerendo una pausa quando necessario. Chiude la lista l’ottimo Cruise Control Adattivo completamente controllabile dai comandi posti sulla destra del volante, davvero una manna dal cielo quando si affrontano lunghe percorrenze. Chiudono con le novità del restyling l’Head-up display, rivisto ma dallo schermo ancora troppo piccolo e non sempre leggibile, e lo spostamento del tasto di accensione, ora accanto allo schermo del Mazda Connect.
I prezzi partono dai 31.600 euro dell’allestimento Business, l’entry level della gamma. La versione da noi provata, la top di gamma Exceed, parte da 35.400 con una dotazione di optional già molto ricca (cerchi da 19 pollici, fari full LED, pacchetto di sicurezza attiva i-activesense, telecamera posteriore, impianto audio BOSE, vetri posteriori oscurati, clima bi-zona, Mazda Connect con navigatore satellitare e rivestimento in pelle nera) mentre per l’auto di questa prova occorrono circa 38.100 euro. La Mazda6 Wagon deve vedersela con le concorrenti europee Volkswagen Passat, Renault Talisman Sporter, Audi A4 e Skoda Superb. Rimanendo nella terra dei samurai ecco pronte a sfidarla la Kia Optima Sportwagon, la Subaru Levorg e la Hyundai i30 Wagon, recentemente aggiornata. La sfida è aperta ma il carattere premium di questa vettura non può che rappresentare un punto in più da giocare contro le sue concorrenti.
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