Quando si pensa a questa categoria di auto non si può non pensare a colei che si è impadronita del nome, la Maserati GranTurismo. Un nome che parlò chiaro già nel 2007, quando venne presentata, e oggi rappresenta una vera icona per la Casa del Tridente, sia in fatto di sportività, sia di eleganza.
Da allora sono passati 11 anni e la GranTurismo si è evoluta, cambiando di volta in volta nei piccoli dettagli, senza stravolgere quello che è il design di base, né le motorizzazioni. Gli anni trascorsi sono tanti e per questo la domanda giunge spontanea: è ancora attuale la Maserati GranTurismo? Scopriamolo nel nostro test drive.
Lunga 4,92 metri, la Maserati GranTurismo ha una presenza scenica veramente d’impatto. Il nostro esemplare nella colorazione Rosso Magma, un optional da ben 9 mila euro, è stupendo. Sembra che la GT del Marchio italiano abbia fermato il tempo, attraverso un design che non invecchia, anzi, diventa più convincente ogni volta che si guarda la vettura.
Con l’ultimo model year, inoltre, la GranTurismo 2018 è stata anche ringiovanita in alcuni dettagli. Il nuovo frontale ha preso ispirazione dalla concept Alfieri, offrendo un nuovo effetto tridimensionale, migliorando al tempo stesso la distribuzione del flusso dell’aria e riducendo la resistenza aerodinamica.
La GranTurismo nella versione MC (l’altra è la Sport), ha un’ispirazione palesemente corsaiola, sfoggia un cofano motore realizzato in fibra di carbonio verniciato in tinta vettura di serie, con sfiati “veri” e tante prese d’aria nella parte inferiore che migliorano l’aerodinamica complessiva, creando deportanza. Nella parte anteriore sono stati anche rinnovati i fari con luce diurna a LED e illuminazione bi-xeno (niente full LED neanche in optional), inseriti in un alloggiamento scanalato, con la scritta Maserati in bassorilievo.
Belle e profonde le minigonne laterali, inserite in una fiancata nel complesso molto semplice, impreziosita dall’uscita della bellissima presa d’aria che fa “respirare” al meglio le pinze freno in titanio, verniciate di rosso, nascoste dai cerchi forgiati da 20” Trofeo Silver, più solidi e più leggeri del 10% rispetto a quelli normali. Scorrendo verso il posteriore si nota lo spoiler in fibra di carbonio. La GranTurismo 2018 MC può equipaggiare, come nella versione da noi provata, anche diversi pacchetti carbonio, che aumentano il tasso di sportività fuori e dentro la vettura, per un risultato maggiormente esclusivo.
Infine, la zona posteriore è quella che subisce di più il passare del tempo, a causa non delle sue forme, ma di fari ormai obsoleti. Nella parte inferiore, però lo spettacolo continua, grazie a un diffusore centrale quasi pornografico per via del suo “vedo non vedo”, che ingloba i due terminali di un impianto di scarico più leggero rispetto alla Sport.
Se all’esterno c’è solo qualche accenno della vecchiaia che la Maserati GranTurismo si porta dietro, gli interni soffrono molto dell’avanzamento, principalmente tecnologico, che la concorrenza ha intrapreso. Gli interni si dividono in due mondi: la parte del cruscotto e della strumentazione e la parte dedicata a guidatore e passeggeri.
La plancia è molto ben realizzata – anche qui, e per tutti gli interni, il pacchetto carbonio ha fatto il suo lavoro – ma la strumentazione dedicata al guidatore rimane piuttosto datata, con un piccolo schermo centrale che non è all’altezza della situazione. Molto bello il volante in pelle e fibra di carbonio, ma leggermente sovradimensionato. Al centro della plancia le cose vanno molto meglio, grazie al display capacitivo ad alta risoluzione da 8,4”. Il sistema di infotainment della GranTurismo è in linea con quelli in dotazione agli altri modelli Maserati ed è compatibile con le funzioni di mirroring per smartphone, sia Apple CarPlay che Android Auto.
Grazie al restyling sono diminuiti i pulsanti, rendendo la console centrale più ordinata, ma la parte inferiore, dedicata al clima, ha i suoi anni. Idem per il bel tunnel centrale, con qualche tasto non così piacevole alla vista. Entrambi i modelli GranTurismo sono equipaggiati di serie con l’esclusivo impianto audio Harman Kardon.
Per quanto riguarda finiture e rivestimenti siamo al top della qualità. Interni neri in Pelle Frau con inserti rossi rivestono i sedili, belli e comodi allo stesso tempo, con le due sedute posteriori, piuttosto comode e altrettanto scenografiche, completate da un cielo in Alcantara di colore nero. I passeggeri posteriori d’estate rischiano di soffrire un po’ il caldo, a causa di un impianto di climatizzazione non molto potente.
Per quanto riguarda lo spazio, la GranTurismo offre una capienza del bagagliaio di 260 litri, non male per una coupé sportiva.
Il propulsore da 4,7 litri della Maserati GranTurismo è attualmente uno degli ultimi motori V8 aspirati del suo segmento. Una scelta di vita insomma. Basato sulla famiglia F136 di motori V8 a 90° a benzina, è stato sviluppato congiuntamente da Ferrari e Maserati e prodotto nello stabilimento Ferrari di Maranello.
460 CV erogati dal V8 Maserati, per 520 Nm di coppia e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi (4,8 s la Sport), con una velocità massima di 301 km/h (299 km/h a Sport). Questi sono i “freddi” numeri della GranTurismo, che però trasmettono ben poco di quello che effettivamente la Maserati è capace di dare. Basti pensare soltanto che questo V8 spinge senza sosta fino a 7.200 giri, come ormai pochi motori sono capaci di fare, senza contare il fatto che gli piace girare in alto, sempre in tiro, per una guida maggiormente appagante.
Le prestazioni pure non sono il suo forte, ormai basta prendere una segmento C iper-vitaminizzata per avere un’accelerazione migliore, ma è l’esperienza di guida a essere totalmente diversa, a partire dal sound, che solo un motore aspirato può regalare. L’albero motore di tipo cross-plane (a croce), insieme all’impianto di scarico, creano l’inconfondibile rombo Maserati, una sinfonia che ancora oggi è difficile da superare, complice anche la “turbizzazione” di tutta la concorrenza. Così mettendo in Sport, dagli scarichi ispirati alle Maserati da corsa GT4, esce un sound spettacolare fin dai bassi regimi, senza dubbio uno dei migliori mai emessi da un V8.
Il cambio è automatico a 6 rapporti della ZF, non fulmineo come gli otto rapporti di nuova concezione, ma comunque molto rapido e molto divertente se comandato attraverso i giganteschi paddle al volante in fibra di carbonio (modalità Manual), sempre facili da trovare, anche nei tornanti più stretti. Molto apprezzabile che in modalità Sport con il manuale sequenziale la marcia venga mantenuta fino al successivo cambio effettuato dal guidatore, anche se ciò dovesse comportare il fuorigiri.
Nonostante la costruzione leggera del propulsore (175 kg), la GranTurismo pesa quasi 1.900 kg, massa che si sente tutta durante la guida sportiva. L’assetto più rigido rispetto alla Sport asseconda meglio la guida sportiva, ma rimane quell’impostazione turistica delle granturismo, favorevole al comfort e mai troppo estrema.
Per guidare al meglio questa Maserati GranTurismo bisogna mantenere sempre i giri alti, in modo da non rimanere “bloccati” in uscita di curva, dove se si esagera, la vettura si mette di traverso con grande facilità, semplice anche nel controllo dell’imbardata, grazie al passo lungo. In ingresso però, nonostante la massa notevole, il muso è sempre preciso e veloce, capace di affondare il colpo senza soffrire di sottosterzo, come una vera sportiva. Lo sterzo idraulico non ha alcun aiuto di tipo elettronico, regalando un bel feedback al guidatore in ogni situazione, peccato per l’eccessiva demoltiplicazione e per il volante troppo sovradimensionato. Per intenderci, nel caso si affronti un tornante è praticamente impossibile non staccare le mani dal volante, il che comporta una perdita di efficacia.
La GranTurismo va guidata in maniera allegra ma non troppo, in modo da godersi appieno l’esperienza, tra sound e dinamica della “vecchia scuola”, che rappresentano il non plus ultra per le GT. Il motore è molto elastico, i rapporti un po’ troppo lunghi, ma ci si diverte senza strafare.
Per risparmiare un po’ sui consumi, oltre alle modalità Sport e Normal, si può optare per la ICE, con un consumo di carburante omologato nel ciclo misto pari a 14,3 litri/100 km ed emissioni di CO2 pari a 331 g/km. Noi abbiamo registrato un dato sempre superiore ai 20 l/100 km, ma non abbiamo quasi mai stati gentili con l’acceleratore.
Ok, la GranTurismo non è più di “primo pelo” e non va forte come alcune concorrenti di pari prezzo, ma le sensazioni che si provano dietro il volante di quest’auto sono uniche, difficilmente imitabili, con un sound che definire strepitoso è dire poco. E poi quanto è bella? Quando la riguarderemo tra 10 o 20 anni la troveremo ancora lì possente, sportiva e sempre con la solita, innata, eleganza.
La Maserati GranTurismo parte dal prezzo di circa 131.000 euro per la versione Sport. Il modello da noi provato, in allestimento MC parte, invece, da 155.000 euro.
La dotazione di serie offre tutto quello che ci si può aspettare da una granturismo, ma, come tutte le auto premium, le personalizzazioni sono il fiore all’occhiello di questa Maserati. Il nostro modello, infatti, presenta i seguenti optional: Rosso Magma (9.150 euro), Cerchi MC Design Nero lucido (671 euro), pinze rosse (604 euro) e diversi pacchetti per esterni e interni in fibra di carbonio che permettono di superare abbondantemente i 180.000 euro.
Porsche 911, Mercedes AMG GT e Jaguar F-Type (anche se ha un prezzo inferiore) sono tre delle principali concorrenti, a cui si aggiungono “outsider” come la Lexus LC e la McLaren 540C.
Anche se soffre un po’ il peso degli anni, la GranTurismo è ancora agguerrita nei confronti della concorrenza, anche perché può vantare un fattore che le altre vetture non hanno mai inquadrato appieno: l’essenza di una vera GT.
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