Lotus abbandona il piano per un’elettrificazione totale entro il 2028, annunciando nuovi motori ibridi ad alte prestazioni per rispondere alla scarsa domanda di veicoli full electric nel mercato del lusso.
Questo cambio di strategia riflette le difficoltà globali della transizione all’elettrico, in particolare in Europa, dove infrastrutture inadeguate e consumatori poco propensi rendono insostenibili le politiche di abbandono dei motori tradizionali. Per rilanciarsi, Lotus guarda al passato con l’idea di produrre nuove auto sportive leggere e sfrutta la collaborazione con Geely e Renault per innovare senza perdere la propria identità.
Anche Lotus ammette il fallimento della strategia dell’elettrico puro. Durante il Salone di Guangzhou, il CEO Feng Qingfeng ha annunciato un cambio di rotta: i piani per un’elettrificazione totale entro il 2028 sono stati sospesi. Modelli come la Lotus Emeya e la Lotus Eletre potrebbero essere equipaggiati con motori ibridi ad alte prestazioni, probabilmente dotati di range extender e sistemi di ricarica ultra-rapida. È una retromarcia strategica per rispondere alla realtà di un mercato dove i clienti del lusso non sono pronti a rinunciare ai motori tradizionali.
Il flop dell’elettrico non riguarda solo Lotus, ma il settore automobilistico globale. Nonostante la Cina sia leader nell’adozione di veicoli elettrici, anche qui cresce la domanda di soluzioni ibride. I consumatori preferiscono flessibilità e prestazioni che, per ora, i veicoli full electric non possono garantire. A conferma di ciò, anche Geely, la holding cinese che controlla Lotus, sta sviluppando modelli ibridi per il marchio Zeekr.
Mentre mercati come la Cina adottano un approccio equilibrato, l’Unione Europea prosegue nella sua politica di abbandono totale dei motori a combustione. La mancanza di infrastrutture adeguate e la scarsa propensione degli acquirenti europei per l’elettrico, però, mostrano i limiti di questa strategia. I dati di vendita di Lotus sono emblematici: nei primi dieci mesi del 2024, l’azienda ha venduto solo 8.631 veicoli a livello globale, con il 35% delle vendite in Europa e appena il 25% in Cina.
Per superare la crisi, Lotus potrebbe tornare alle origini, rilanciando auto sportive leggere ispirate a modelli iconici come la Lotus Elise. La collaborazione con Geely e l’acquisizione del 50% dell’universo motori di Renault offriranno tecnologie ibride avanzate, aiutando il marchio a ritrovare competitività.
La vicenda di Lotus dimostra quanto sia difficile la transizione all’elettrico, soprattutto in Europa, dove un approccio più pragmatico e flessibile potrebbe salvare il settore automobilistico dal collasso.
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