Riparte la corsa all’hypercar più veloce di sempre. Se potevano sorprendere i 1.900 CV della Pininfarina Battista presentata a Ginevra, ora il limite si è alzato. Stiamo parlando della nuova Lotus Evija, la hypercar che segna prepontemente la rinascita di Lotus come Marchio, grazie all’iniezione di denaro del gruppo cinese Geely.
A suo modo è già entrata nella storia. Lotus è, per gli appassionati, un Marchio in grado di suscitare emozioni. Sia per quello che è stato in F1, con i mondiali di Jim Clark, Graham Hill, Jochen Rindt (postumo)e Mario Andretti, sia per le auto di serie che è riuscita a creare, basti pensare a modelli iconici come la Elise o la Evora.
Negli ultimi anni il tutto si era un po’ frenato ma sono serviti i capitali orientali, all’incirca 1,5 miliardi di dollari, per far ripartire Lotus e la Evija è il primo stupefacente tassello di questa nuova rinascita. Evija significa “il primo della specie” e rappresenta il salto nel futuro del Marchio ricordato più per la sua storia che per il suo presente.
2.000 CV messi in gioco, monoscocca in fibra di carbonio (prodotto dalla modenese CPC), autonomia di 400 km, design da urlo e un peso di 1.680 kg. Prestazioni? 0-100 ampiamente sotto i 3 secondi, 0-300 km/h in meno di 9 per 340 km/h di velocità massima.
Questa è, in estrema sintesi, ciò che sappiamo della nuova Lotus Evija. Anche lei verrà prodotta, a partire dal 2020, nello storico stabilimento di Hethel, dal 1966 il sinonimo stesso di Lotus.
A vederla sembra una vettura pronta a correre a Le Mans (e non è detto che non lo possa fare, oppurtunamente preparata, magari col supporto di un motore termico, nella nuova categoria hypercar) ed è, a tutti gli effetti, studiata per la massima efficienza aerodinamica.
Colpiscono i tunnel (i tecnici preferiscono sentire “effetto Venturi”) al posteriore, sottolineati dagli scenografici gruppi ottici simil-trapezoidali che seguono il profilo della carrozzeria, ben sottolineata dal generoso diffusore. L’abitacolo ricorda quello della Aston Martin Valkyrie ed è un dominio assoluto del carbonio, a vista su molte componenti.
La Evija darà la possibilità di scegliere quattro modalità di guida (un po’ come sulla nuova Ferrari SF90 Stradale, che di cavalli ne ha giusto la metà esatta) mentre per la consulenza tecnica Lotus si è avvalsa della competenza di Williams Engineering, base tecnica della scuderia che corre, purtroppo non più da protagonista, in F1, e che fornisce già i gruppi batterie ai team della Formula E.
Il prezzo stimato non dovrebbe scendere sotto il milione e settecentomila sterline, quasi due milioni di euro, per un totale di 130 esemplari. Gli ordini sono già aperti, ovviamente sul sito ufficiale lotuscars.com .
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