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Lollobrigida: “Troppo costoso tagliare le accise, lavoriamo su altro”

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Se c’era qualche flebile speranza di rivedere il taglio delle accise sui prezzi dei carburanti, ora non c’è più. La doccia gelata arriva dalle parole di Francesco Lollobrigida, Ministro per le politiche agricole, il quale ha escluso un nuovo taglio sulle accise definendolo troppo costoso.

Tagliare le accise costa troppo: lo dice il ministro Lollobrigida

Il governo di Giorgia Meloni ha preso la decisione di contrastare il caro carburanti approvando un decreto legge che rinnova per il primo trimestre del 2023 dei buoni benzina per un valore massimo di 200 euro per lavoratore dipendente.

In parallelo con la proroga del bonus, il Consiglio dei Ministri ha anche disposto un tetto al prezzo in autostrada e misure per rafforzare la trasparenza dei prezzi dei carburanti nelle varie stazioni di servizio: il monitoraggio dei prezzi da parte del Ministero dell’Ambiente non sarà più settimanale ma giornaliero e per gli esercenti scatterà l’obbligo di esporre il costo medio nazionale a fianco di quello applicato dal singolo distributore. L’Antitrust vigilerà sull’assenza dei cartelli sul prezzo.

Queste le misure prese, ma nulla in merito ad un nuovo taglio delle accise, nonostante le richieste di Lega e Forza Italia. Nessuno spiraglio per il ripristino degli sconti sulle accise introdotti dal governo Draghi e lasciati scadere il 31 dicembre 2022. Rinnovare una misura del genere costerebbe ben 1 miliardo all’anno, cioè una cifra che l’Italia non può permettersi, proprio come detto dal Ministro Lollobrigida in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa.

Lollobrigida: “L’Italia non può permettersi il taglio sulle accise”

Nessun nuovo taglio delle accise, è stato chiaro il Ministro Lollobrigida, che in un’intervista rilasciata a La Stampa ha detto:

Bisogna fare delle scelte. Ora che i carburanti sono tornati a prezzi più contenuti, le poche risorse che abbiamo vanno usate per interventi più mirati. Lo sconto sulle accise è molto costoso. Ora è tempo di investire sulla crescita. Sui prezzi ci potrebbero essere interventi mirati a specifici settori da salvaguardare, come peraltro abbiamo fatto per l’agricoltura, la pesca, l’autotrasporto. L’indignazione di Giorgia Meloni espressa in un video di alcuni anni fa per il peso delle accise sui carburanti era una battaglia giusta, che rivendichiamo. Ma ora viviamo in tempi eccezionali. Il conflitto in Ucraina e l’aumento dei prezzi dell’energia hanno mutato il quadro e questa congiuntura ci obbliga a scegliere. Noi siamo un Paese con un debito altissimo. Per questo parlerei di riduzione, ed è un tema che andrà ripreso, in tempi diversi da questo”.

Angelo Petrucci

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Angelo Petrucci

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