La Aspark Owl non ha nulla da invidiare a hypercar dai nomi più aggressivi, perché questa coupé ha quattro motori elettrici da complessivi 2.012 CV di potenza e circa 2.000 Nm di coppia, che le garantiscono prestazioni da capogiro: a riassumerle ci sono l’accelerazione 0-96 km/h in soli 1,69 secondi e la velocità massima di quasi 400 km/h. Nel video vediamo come scatta da 0 a 100 km orari in soli 1,90 secondi nel parcheggio dietro alcuni capannoni, dotato delle gomme da corsa della Hoosier.
Questo missile è stato messo a punto dalla torinese Manifattura Automobili Torino, la stessa dietro il progetto della New Stratos, che ha sviluppato l’auto per conto della casa giapponese Aspark, intenzionata a mettere in vendita la prima hypercar elettrica di una casa automobilistica giapponese, che sarà costruita in 50 esemplari venduti ciascuno a 2,9 milioni di euro. La Aspark Owl è stata presentata sotto forma di prototipo nel 2017, prima che la MAT ricevesse l’incarico di svilupparla dal punto di vista ingegneristico: i lavori sono durati 11 mesi.
La Aspark Owl è lunga 4,79 metri, larga 1,93 metri e alta solo 0,99 metri. È dotata di sospensioni con molle ad aria, che permettono di variarne l’altezza da terra: nella posizione più bassa i cm dalla strada al fondo della carrozzeria sono appena 8, per una distanza dal tetto al suolo di 99 cm, ma è possibile incrementare la distanza fra il fondo dell’auto e la strada fino a 16 cm. La carrozzeria, in fibra di carbonio, pesa solo 180 kg, e il telaio in fibra di carbonio incide per 120 kg sul peso complessivo (di 1.900 kg). Le batterie agli ioni di litio immagazzinano 64 kWh di energia elettrica e sono montate in senso longitudinale fra gli assi delle ruote.
Ad impreziosire la Aspark Owl ci sono le ruote posteriori sterzanti, la ripartizione della potenza fra i quattro motori (per limitare al minimo le perdite di aderenza) e il sistema di aerodinamica attiva con appendici mobili, che si abbassano nella carrozzeria per migliorare la scorrevolezza nei rettifili e si aprono nelle frenate per accorciare le “staccate”. Lo stile è distintivo: piace o non piace. Va dato atto ai designer della Aspark di aver immaginato linee non comuni, con ampi passaruota, il cofano anteriore molto rastremato e il tetto decisamente basso. All’interno si accede sollevando verso l’alto le portiere.
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