L’estate è alle porte e con i primi caldi non c’è niente di meglio che lasciarsi alle spalle l’afosa città per intraprendere una bella gita fuoriporta. Per questo, nell’ambito di Percorsi Italiani abbiamo deciso di portarvi alla scoperta dei paesaggi, della cultura e del mare della Liguria di Levante e della Versilia, il tutto a bordo della Range Rover Evoque Convertibile.
Le nostre proposte di viaggio vogliono coniugare insieme il piacere di guida con la bellezza dei paesaggi e luoghi italiani, per questo le scelte ricadranno sempre su strade poco frequentate e divertenti da percorrere in auto. L’obiettivo è certamente quello di raggiungere le varie mete con l’intenzione di valorizzare il viaggio non considerandolo un mero trasferimento da un punto A ad un punto B, ma una vera esperienza da vivere con entusiasmo al pari del resto del tour.
Le nostre tappe o le strade scelte possono essere seguite fedelmente o possono essere utilizzate semplicemente come spunti utili per altri vostri giri. Lo scopo di questi Percorsi Italiani è, in sostanza, quello di offrirvi uno strumento sfruttabile a vostro piacere. Per le soste ci siamo affidati agli hotel e ristoranti della Guida Rossa Michelin. La Guida non segnala solo i ristoranti stellati, che rappresentano circa il 10% dei selezionati, ma al suo interno si trovano anche gli esercizi che offrono una cucina di qualità, spesso a carattere tipicamente regionale, con menu a meno di 30/35 euro; questi locali sono indicati sotto il nome di “Bib Gourmand”. Anche per gli hotel il discorso è simile, non si trovano solo alberghi di lusso, ma anche soluzioni per tutte le tasche.
In Breve. Per chi va di fretta…
Se volete dare uno sguardo rapido al nostro percorso trovate in testa all’articolo la cartina interattiva del viaggio. Sulla mappa sono tracciate le strade percorse con la geolocalizzazione delle foto scattate live durante il nostro tour.
Per il nostro viaggio abbiamo scelto di affidarci alle prestazioni della Range Rover Evoque Convertibile 2.0 diesel da 240 CV, il SUV britannico nella sua versione cabrio, equipaggiata appositamente per l’occasione con gli pneumatici estivi Michelin Latitude Sport 3 245/45 R20. Questi pneumatici sono dedicati ai SUV ad alte prestazioni, offrendo un piacere di guida di alto livello, un’ottima dinamicità e, al contempo, una sicurezza di prima fascia, prima tra i pneumatici sportivi per SUV nella frenata sul bagnato. Buona parte del merito è dell’innovativa mescola per il battistrada, costituita da un’associazione della silice e dell’ultima generazione di elastomeri, offre un eccellente livello di prestazione sul bagnato. L’altra grande componente è il +10% di tasso d’intaglio della scultura. Un cordolo centrale continuo per consentire un trasferimento di coppia importante nelle fasi di frenata e di accelerazione.
La nostra proposta di itinerario parte da Genova, città portuale e capoluogo della Liguria e punto di riferimento per tutta la costa ligure, grazie agli oltre 580.000 abitanti è il sesto comune più popoloso d’Italia, con una storia legata alla marineria e al commercio.
Il suo porto primeggia in diversi campi ed è proprio in questa zona che abbiamo iniziato il nostro percorso, concentrandoci sul fascino di città marittima che sviluppa per una lunghezza di oltre 30 chilometri, da Voltri a Nervi, unica grazie alle sue “crêuze”, ripidi percorsi pedonali che portano verso il centro antico della città, protagonisti dei versi, delle parole e delle attenzioni di personaggi del calibro di Oscar Wilde, Charles Dickens, De André, Paolo Villaggio e tanti altri.
Abbiamo passato la mattinata tra il Galata Museo del Mare e l’Acquario di Genova. Il Galata apre nel 2004, anno di Genova Capitale Europea della Cultura, e oggi è il più grande museo marittimo del Mediterraneo, innovativo e tecnologico. La costruzione di vetro e acciaio, opera dell’architetto spagnolo Guillermo Vasquez Consuegra veste di nuovo il più antico edificio della Darsena, un tempo Arsenale della Repubblica di Genova dove venivano costruite, armate e varate le galee.
A pochi metri dal Galata, passando per il bellissimo sottomarino S 518 Nazario Sauro, c’è un altro fiore all’occhiello della città di Genova: l’Acquario. L’Acquario di Genova è il più grande d’Europa, grazie a 27.000 metri quadri di area espositiva, per un’esperienza di circa 2-3 ore immersi nelle acque cristalline popolate da ben 12.000 animali da ammirare. Dai predatori del mare agli animali provenienti dalle zone antartiche, è bello calarsi nelle suggestive scenografie create ad hoc. Curiosità, l’Acquario di Genova è l’unica struttura in Europa ad ospitare alcuni esemplari di invertebrati, pesci antartici, foche e pinguini.
Tante altre sorprese ci potrebbe riservare “La Superba”, ricca di storia, arte, letteratura, musica e cucina, ma l’ora di pranzo si avvicina e abbiamo deciso di proseguire il nostro viaggio verso la riviera di Levante, così ci dirigiamo a Recco. La piccola cittadina di meno di 10.000 abitanti è da sempre nota e famosa per la sua cucina, ricca di specialità tanto dolci quanto salate, è stata anche definita “capitale gastronomica della Liguria”.
Tra le specialità tipiche della cittadina sono la nota focaccia con il formaggio di Recco, una specialità che è stata inserita nel registro delle eccellenze alimentari europee con l’I.G.P. (Indicazione geografica protetta), e che si contraddistingue per i suoi ingredienti e per la sua tradizione secolare. Alcuni altri piatti noti sono i pansoti, una pasta ripiena da accompagnare con la salsa di noci, le trofiette col pesto, i corzetti e le focaccette al formaggio.
Dopo un sostanzioso pranzo abbiamo aperto la capote del nostro Evoque e, con il vento tra i capelli, ci siamo diretti verso la prima tappa “glamour” del nostro itinerario, Portofino. Inforcando la SS1, meglio nota come Aurelia, e percorrendola per circa 15 chilometri si arriva lungo una delle coste più suggestive, soprattutto il tratto di strada che collega Santa Margherita Ligure e Portofino.
Location super esclusiva, Portofino è situata in una baia ai piedi dell’omonimo promontorio e fa parte della zona geografica chiamata Tigullio. A partire dagli anni cinquanta, Portofino è diventato uno dei simboli della dolce vita, un luogo dove è possibile incontrare, sulla banchina del porticciolo, nei caratteristici vicoli, VIP e personaggi famosi in ogni capo. Nonostante sia diventata una meta costosa e molto esclusiva, Portofino rimane un piccolo borgo marinaro che si sviluppa intorno al suo porticciolo e alla piazzetta principale e che svela scorci di straordinaria bellezza.
Mentre il sole ci abbandona, riprendiamo l’Evoque e per le strade tortuose che caratterizzano la costa e l’entroterra ligure, ci lasciamo guidare dai fari Full LED mentre raggiungiamo l’ultima tappa della giornata, Sestri Levante. Prima di goderci un po’ di meritato riposo, vi consigliamo una sosta a Cavi, al Raieu, un ristorante “Bib Gourmand” della Guida Michelin, dove le autentiche lampare sono sospese sopra i tavoli e la sala è arricchita da legno e tradizione, con il pesce che arriva direttamente dalla barca di proprietà di questa interessante trattoria. Giunti a Sestri Levante per sostare per una notte, apprezziamo la passeggiata che ci rivela la conformazione geografica di questo posto, che viene definito localmente come la “città dei due mari”, essendo il centro storico sestrese affacciato sulle due baie “delle Favole” e “del Silenzio”.
Con mente e spirito riposati, affrontiamo il secondo giorno di viaggio, sempre accompagnati dal fascino e la sfrontatezza della Range Rover Evoque Convertibile. Pochi chilometri dopo Sestri, inizia Riva Trigoso piccolo paese dal quale parte il percorso suggestivo della “Strada delle Gallerie”, una via litoranea a senso unico, con semafori che ne regolano il transito, si collega con Moneglia e prosegue fino a Deiva Marina, tra una galleria e l’altra, tra uno scenario mozzafiato e l’altro.
Chilometro dopo chilometro, ben supportati dalle nostre Michelin Latitude Sport 3, raggiungiamo uno dei posti più suggestivi di tutta la riviera di Levante. Parliamo delle Cinque Terre, un breve tratto ligure in provincia di La Spezia, un luogo “baciato” dalla natura e all’interno del quale sono racchiusi cinque piccoli borghi.
Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore sono le perle di questa terra, nate in perfetta simbiosi con il territorio e diventate nel 1997 Patrimonio mondiale dell’Umanità per il comitato UNESCO. Un territorio ben tutelato che vede protagonista anche l’intreccio di strade che attraversa il Parco Nazionale delle Cinque Terre, svariati chilometri di asfalto che si inerpicano sui monti e vi conducono in mezzo a scenari incantevoli.
Abbiamo visitato tutte e cinque le località partendo da Monterosso, la più occidentale, ricca di storia medievale e di arte, come la statua del Gigante che raffigura Nettuno, realizzata nei primi anni del Novecento e rovinata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Tra una meta e l’altro si risale a bordo dell’auto salvo poi lasciarla all’ingresso del paese. Ci dirigiamo, quindi, verso Vernazza, attraverso le stradine che caratterizzano questa terra e, nonostante le dimensioni, la nostra Evoque ci ha sorpreso con prestazioni brillanti e con un’agilità fuori dall’ordinario. Il secondo comune è situato all’interno di un piccolo golfo, contornato dai tipici terrazzamenti per la coltivazione della vite e sovrastato dalla magnifica torre del Castello dei Doria.
Poco distante troviamo Corniglia, frazione di Vernazza, abitata da soli 195 abitanti, l’unica delle Cinque Terre che non affaccia direttamente sul mare. Successivamente raggiungiamo Manarola, probabilmente la perla più bella delle Cinque Terre e sicuramente la più fotografata dai turisti provenienti da tutto il mondo. Dalla strada principale comincia la celebre Via dell’Amore, il bellissimo sentiero panoramico di 800 metri che collega Manarola a Riomaggiore, chiuso nel 2012 a causa di una frana e riaperto nel 2015 per un breve tratto.
L’ultima delle Cinque Terre in ordine geografico è Riomaggiore, un comune suddiviso in due parti dall’omonimo torrente e caratterizzato dalle tipiche case-torri genovesi schierate in ordine parallelo. Questo è un ottimo periodo per visitare le Cinque Terre, quando il clima è ancora sopportabile e i turisti affollano meno le strade di questi bellissimi posti. Posti da vedere almeno una volta nella vita.
Dopo aver provato la piacevolezza di perdersi in questi magnifici borghi, saliamo a bordo della Evoque e tra le curve delle piccole stradine del luogo, sorpassiamo La Spezia e puntiamo dritti verso la Toscana, per una visita diversa dal solito. Lasciamo, infatti, la Liguria per Carrara, un comune di 62.592 abitanti della provincia di Massa-Carrara ed è il centro più importante al mondo per quanto riguarda l’estrazione e la lavorazione del famoso marmo di Carrara, un marmo bianco molto pregiato che viene estratto dalle vicine Alpi Apuane.
Proprio le cave di marmo sono una tappa fondamentale del nostro viaggio, un luogo dove da molti secoli avviene l’escavazione e la lavorazione del marmo. Queste possono essere di due tipi: chiuse e a cielo aperto. Per il modo con il quale viene prelevato il marmo, la profondità di prospettiva delle pareti bianche, gli ampi spazi, la precisione simmetrica dei gradoni, i piani di lavorazione, sembrano gradinate di anfiteatri. L’estrazione in cava è stato un continuo divenire di avvenimenti drammatici attraverso i secoli. Dai primitivi cunei di legno, al sistema della “tagliata” dei romani, al rivoluzionario “filo elicoidale”, all’attuale filo “diamantato”, tanto veloce quanto pericoloso, tra gli anfratti delle cave e i candidi e scoscesi “ravaneti” sono conservati gli eroismi, le fatiche, i sacrifici dei cavatori che continuano ancora oggi a demolire queste montagne tagliandole, frantumandole e smontandole pezzo a pezzo, in piccoli blocchi per poi inviarli nel mondo.
Inutile dire che gli scenari sono tanto incantevoli quanto suggestivi, capaci di emozionare chiunque si trovi all’interno di questi giganteschi monumenti creati dalla natura e modellati dall’uomo. I paesaggi, ancora una volta, incontrano il gusto, infatti, a poche centinaia di metri dalle cave, si trova Colonnata, tra le “capitali mondiali del lardo”. Qui è d’obbligo una tappa culinaria, ad esempio al Ristorante Venanzio, fondato da Venanzio Vannucci intorno al 1970, famoso produttore ed esportatore del Lardo di Colonnata. Da sempre in prima fila per promuovere e valorizzare un prodotto così particolare e versatile, tramite ricette uniche, questo ristorante si è guadagnato un posto nella guida Michelin 2018 nella categoria dei Bib Gourmand.
Una piccola curiosità riguardo Colonnata è rappresentata da Ettore, un Pavone che circa sei anni fa si trasferì nella piccola piazza del paese toscano che lo “adotto”, facendolo diventare un’originale, anche se scorbutica e anarchica, mascotte.
Ci prepariamo a passare la notte nell’affascinante zona della Versilia, a Marina di Massa, e più precisamente a Ronchi, dove si trova l’Hotel Villa Maremonti, una vera e propria Maison di Charme che si affaccia sul mare, una villa contornata da una folta vegetazione dotata di tutti i comfort, compresa la piscina che asseconderà ogni vostra voglia di mare. Se non bastasse, di certo i 50 metri che separano la struttura dalla spiaggia non rappresentano un ostacolo.
Questi e altri pregi hanno permesso all’Hotel Villa Maremonti di far parte della Guida Rossa Michelin, evidenziata in rosso perché ritenuta tra le più piacevoli.
Il riposo “dorato” ci ha permesso di affrontare l’ultimo giorno di itinerario passato a Forte dei Marmi, località di villeggiatura ricca di locali e di divertimento, che in estate si riempie di turisti e di un’atmosfera che solo alcuni luoghi sono capaci di regalare. Chiudiamo in bellezza il nostro viaggio consigliandovi la sosta dal Bistrot Forte dei Marmi, ristorante che si è guadagnato una stella Michelin e che vi lascerà il dolce sapore di questa esperienza.
Dopo quest’ultima piacevole sosta è tempo di riprendere la via di casa, ma i nostri Percorsi Italiani continuano, seguiteci!
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