Il tragico evento avvenuto a Las Vegas in cui una Tesla è esplosa causando la morte dell’autista ed il ferimento di altre persone, è stato progettato tramite l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
Il soldato pluridecorato che ha di fatto ideato l’attacco fuori dal Trump Hotel di Las Vegas, infatti, si è servito dell’intelligenza artificiale generativa (tra cui la famosissima ChatGPT) per preparare l’evento. A confermare quest’ipotesi è stata la polizia locale in una conferenza stampa appositamente convocata per fare luce sulla dinamica della tragedia.
L’attentatore nei giorni precedenti ha, infatti, reperito informazioni su obiettivi esplosivi e sulla legalità dei fuochi d’artificio in Arizona mediante l’utilizzo di ChatGPT. Come riferito dagli agenti della polizia e riportato dal quotidiano La Repubblica si tratta “del primo incidente sul suolo statunitense in cui ChatGPT viene utilizzato per aiutare un individuo a costruire un esplosivo”.
OpenAI per contro ha affermato di impegnarsi a far sì che i propri strumenti vengano utilizzati in modo “responsabile” e che sono progettati per rifiutare istruzioni dannose. “In questo caso, ChatGPT ha risposto con informazioni già disponibili pubblicamente su Internet e ha fornito avvertimenti contro attività dannose o illegali. Stiamo lavorando con le forze dell’ordine per supportare le loro indagini”, viene riportato nella dichiarazione.
La polizia ha ritrovato un documento che per il momento resta ancora riservato dato che parte del materiale viene classificato come riservato. Per il momento, in attesa di analizzare i contenuti relativi all’attacco su un laptop, su un telefono cellulare e su uno smartwatch, è certo che l’attentatore si sia servito degli strumenti di intelligenza artificiale.
Livelsberger, questo il nome dell’attentatore, per due volte fu inviato in Afghanistan e proprio qui, potrebbe aver sviluppato degli stress post-traumatici. In alcune mail analizzate dagli inquirenti, Livelsberger toccava questioni nazionali e internazionali, tra cui la guerra in Ucraina.
Inizialmente l’idea dell’attentatore era quella di mettere in atto l’attacco in Arizona probabilmente nelle vicinanze della passerella turistica del Grand Canyon ma poi, anche se per il momento non è ancora chiaro il motivo, ha optato per Las Vegas con l’esplosione che si è poi verificata di fronte al Trump International Hotel.
Quello che la polizia si sente di escludere, comunque, è la possibilità che l’ex militare volesse colpire Trump oppure in qualche modo ricondursi a Musk per cui nutriva simpatia.
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