Charles Leclerc è uno degli uomini più chiacchierati del mondo della Formula 1. Dopo la sua intervista a Muschio Selvaggio, in cui ha anche svelato particolari “curiosi” che lo hanno visto protagonista nell’abitacolo delle sue monoposto, c’è stato spazio anche per un tuffo nel passato. Sul circuito di Fiorano, Leclerc ha guidato la Ferrari 312 F1 del 1967, conosciuta anche come Spaghetti.
Questa storica monoposto di Formula 1 è stata appena restaurata dal reparto Ferrari Classiche di Maranello. Solitamente, le vetture storiche sono collaudate dall’esperto pilota GT Andrea Bertolini. Vista la presenza sulla mitica pista di collaudo modenese del pilota monegasco, però, Leclerc ha colto la palla al balzo. É stato lui infatti ad effettuare il classico shakedown pre-consegna delle Ferrari storiche.
Sulla pista di Fiorano, Leclerc ha guidato la Ferrari 312 F1. Nello specifico, si tratta dell’esemplare 007 della monoposto del Cavallino. Guidata da Chris Amon e Derek Bell tra il 1967 e il 1968, questa monoposto sviluppata e progettata dall’Ingegner Mario Forghieri è passata alla storia con il suo soprannome, Spaghetti.
Guardandola per un attimo si intuisce subito l’origine di questo particolare nomignolo. In cima al 3.0 V12 aspirato che spinge la vettura, infatti, troviamo un vero e proprio groviglio di terminali di scarico, che creano un sound inconfondibile. Per il resto, la 312 F1 è stata la prima Ferrari a sfoggiare un alettone posteriore. L’iposostentatore (questo, all’epoca, il nome degli alettoni) era ispirato a quello usato dalle americane Chaparral e introdotto in F1 proprio da questa vettura.
Per il resto, il motore montato al posteriore è un 3.0 V12 di 60° aspirato con basamento in ghisa da ben 390 CV a 10.000 giri, portato a ben 405 CV nel 1968. Dotato di tre valvole per cilindro, ha anche la distribuzione bialbero con catena, che rendeva l’auto molto affidabile motoristicamente parlando. Questi 390 CV erano poi scaricati al posteriore da un cambio manuale a 5 marce. Il telaio, invece, è monoscocca con pannelli della carrozzeria in alluminio rivettati. La 312 F1 corse tra il 1966 e il 1969, ottenendo nella sua carriera 3 vittorie, 7 pole e 4 giri veloci in 38 GP.
Con peso di 595 kg, la 312 F1 non è stata una delle vetture più vincenti del Cavallino. Le sue innovazioni tecniche, però, fecero da ponte per le vittorie della Scuderia negli anni ’70. Sfortunatamente, però, questa Ferrari 312 F1 è anche legata ad una tragedia. Sulla vettura con telaio 001, infatti, perse la vita in un terribile incidente a Monaco nel 1967 Lorenzo Bandini. Neanche l’intervento tempestivo degli amici Giancarlo Baghetti e del futuro Re di Spagna Juan Carlos riuscirono a salvargli la vita.
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