Il leasing sociale in Francia sta riscuotendo un successo senza pari, a tal punto che il governo di Macron ha dovuto decidere per lo stop anticipato. Un vero e proprio boom di ordini di auto elettriche, un qualcosa senza precedenti, che può fare da modello agli altri Stati dell’Unione Europea. Scopriamo meglio cos’è accaduto in Francia con il leasing sociale.
Tanti troppi ordini di auto elettriche hanno sancito lo stop anticipato del leasing sociale in Francia. Il governo Macron è stato costretto ad anticipare il blocco dell’erogazione dei fondi ambientali a fronte delle numerosissime richieste presentate hanno superato ampiamente le previsioni e il plafond di risorse pubbliche stanziato da Parigi. Stiamo parlando di uno degli strumenti destinati ad accelerare l’adozione della mobilità elettrica che, secondo Roland Lescure, è vittima del suo stesso successo. L’esecutivo si è impegnato a ripristinare la misura alla fine del 2024 (sarà valida per il 2025), anche perché il successo è certificato dai numeri: a gennaio erano state raccolte 90 mila domande, ma alla fine ne sono state accettate solo 50.000, ben oltre previsioni iniziali. Per il 2024, il conto del leasing sociale ammonta già a 650 milioni di euro, quasi la metà degli 1,5 miliardi stanziati per il bonus ecologique, l’incentivo per l’acquisto di un’elettrica o la conversione di un’automobile termica.
Il leasing sociale lanciato a inizio anno è un programma di incentivi all’elettrificazione rivolto ai cosiddetti “actifs gros rouleurs”, ossia persone che percorrono più di 8.000 km all’anno o vivono a più di 15 km dal luogo di lavoro, ed è limitato ai redditi inferiori ai 15.400 euro. Con questo piano e grazie a un contributo statale di 13.000 euro, gli interessati sono stati messi nelle condizioni di noleggiare per almeno tre anni un veicolo elettrico pagando un canone mensile di poco meno di 100 euro (150 euro in caso di auto familiari), al netto di costi per la manutenzione e polizze assicurative e senza sostenere alcun anticipo.
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