La trasformazione digitale sta rivoluzionando il settore automotive, aprendo nuove opportunità ma anche interrogativi cruciali. L’evento “L’AUTO CONNESSA: CHI POSSIEDE I TUOI DATI?”, tenutosi presso l’Automobile Club Milano, ha messo in luce il complesso panorama della gestione dei dati generati dai veicoli connessi.
Con esperti del settore, accademici e professionisti della mobilità, il dibattito ha affrontato le questioni chiave della proprietà dei dati, della sicurezza e della regolamentazione, delineando il futuro della mobilità intelligente.
Il professor Fabio Orecchini ha presentato il concetto di Automobile Sapiens, frutto della ricerca “Dall’Automobile Sapiens all’Automobilista Sapiens”. Con l’avvento della mobilità connessa, il ruolo dell’automobilista cambia radicalmente: il veicolo diventa un gemello digitale, un ecosistema in cui dati e intelligenza artificiale modellano l’esperienza di guida.
Secondo l’indagine, la maggior parte degli automobilisti (età media di 34 anni, reddito medio inferiore a 30.000 euro) è pronta a adottare l’IA per la guida assistita. Il 70% dichiara un buon livello di conoscenza tecnologica e il 75,8% considera l’auto connessa un’innovazione entusiasmante. Tuttavia, resta aperta la questione centrale: chi possiede i dati generati dal veicolo?
Con 18 milioni di veicoli connessi in Italia (45% del parco circolante), la questione della proprietà dei dati è sempre più attuale. Il professor Enrico Al Mureden ha illustrato il quadro normativo europeo, evidenziando i punti critici:
Michele Mangano, dirigente del PRA, ha evidenziato l’importanza del Pubblico Registro Automobilistico per garantire certezza giuridica nelle transazioni dei veicoli. Con oltre 54 milioni di veicoli registrati, il PRA svolge un ruolo chiave nella prevenzione delle frodi e nell’innovazione dei servizi digitali.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei veicoli ha reso il software un elemento cruciale della manutenzione. Andrea Cantadori (MAHLE) ha sottolineato come gli aggiornamenti OTA (Over-The-Air) possano influire su conformità e sicurezza. Ad oggi, il sistema di revisione italiano non dispone ancora di standard chiari per verificare la versione software dei veicoli, lasciando spazio a potenziali rischi e limitazioni per gli autoriparatori indipendenti.
Igino De Lotto (Texa SpA) ha evidenziato le difficoltà per le officine indipendenti nell’accesso ai dati diagnostici. Con oltre 500 modelli di auto dotati di restrizioni software, il diritto alla riparazione è una sfida sempre più attuale. In risposta, soluzioni innovative come ODO SCAN e E-SCAN puntano a garantire trasparenza e competitività.
Con l’obbligo di 12 sistemi ADAS dal 2024, la manutenzione dei veicoli è sempre più complessa. Marco Pozzatello (ADAS Mobile Group) ha presentato ADAM, un assistente AI per la calibrazione, mentre Roberto Nicolini (Nexion SpA) ha sottolineato il ruolo del parabrezza come elemento chiave della sicurezza: una semplice sostituzione senza ricalibrazione può compromettere il funzionamento degli ADAS.
Stefano Giorgi (Gilbarco Italia) ha chiuso l’evento con un’analisi del settore delle stazioni di rifornimento. Con oltre 22.000 impianti in Italia, l’uso dei dati è essenziale per ottimizzare prezzi, manutenzione e customer experience. L’intelligenza artificiale permette previsioni più accurate e una gestione efficiente delle flotte, dimostrando come il valore dei dati sia sempre più centrale nell’economia della mobilità.
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