Categorie: Curiosità

Land Rover Discovery Sport traina un treno da 100 tonnellate

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Lungo il percorso dell’esibizione il pubblico si è fermato a guardare sbalordito la Discovery Sport trainare sui binari tre vagoni del peso di oltre 100 tonnellate, in una dimostrazione di capacità di traino.

Il tracciato di 10 chilometri nella Svizzera del nord ha messo a dura prova le capacità di traino della compatta Discovery Sport. Nonostante il traino massimo certificato sia di 2.500 kg (2,5 tonnellate), la Discovery Sport è riuscita a trainare 58 volte il proprio peso, spinta da un propulsore diesel Ingenium da 180 CV, con una coppia di 430 Nm. In questa occasione la Discovery Sport si è avvalsa inoltre della suite di tecnologie Land Rover di traino e trazione, come il Terrain Response, il Tow Assist, il Tow Hitch Assist e l’All Terrain Progress Control – un intero sistema off-road di guida semiautonoma di gestione del motore e dei freni.

La prova di traino è stata progettata dagli ingegneri Land Rover per mettere in evidenza tutta la potenza e le capacità della Discovery Sport e fa eco ad un’ impresa simile, compiuta nel 1989 dalla Discovery I in occasione del suo lancio.
Karl Richards, Lead Engineer for Stability Control Systems di Jaguar Land Rover, commenta: “Il traino è nel DNA Land Rover e la Discovery Sport non fa eccezione. Nel corso degli anni abbiamo introdotto innovative tecnologie di traino, in grado di eliminare lo stress del cliente impegnato in tale operazione. Ho passato buona parte della mia carriera nelle zone più aspre della terra per mettere alla prova le Land Rover nelle condizioni più severe; eppure questo è stato il test di traino più estremo che io abbia mai portato a termine.”

La trasmissione del veicolo è rimasta invariata, con l’unica modifica rappresentata dall’aggiunta di ruote ferroviarie che agivano da “stabilizzatori”, installate dagli specialisti dell’ “Aquarius Railroad Technologies”. A differenza della prova di traino affrontata dalla Discovery nel 1989, la Discovery Sport ha trainato senza l’aiuto delle marce ridotte, con la necessaria trazione garantita dall’avanzatissima trasmissione automatica a 9 rapporti e dalla tecnologia del Terrain Response. Durante il traino è stato inoltre inserito, con la pressione di un pulsante, il sistema Land Rover All Terrain Progress Control (ATPC), per ottimizzare la trazione alla velocità predeterminata. Come un “Cruise Control a bassa velocità”, l’ATPC consente al pilota di concentrarsi sulla strada o – nel caso della ferrovia – sul tracciato dei binari.
La prova di traino è stata effettuata sui 10 km di strada ferrata della Museumsbahn Stein am Rhein in Svizzera, che attraversa il Reno sullo spettacolare ponte di Hemishofen – una storica struttura in acciaio di circa 300 metri, protesa sulla vallata ad un’altezza di 25 metri.

Land Rover vanta una lunga tradizione di conversioni per transito su binari, dai giorni delle Land Rover Serie II e IIA ai vari modelli Defender, modificati per effettuare la manutenzione delle ferrovie, al lancio della Discovery I nel 1989. Allora una Discovery convertita trainò una serie di vagoni a Plymouth per dimostrare le capacità del nuovo diesel 200T.
Aquarius Railroad Technologies, specialista britannico in conversioni “road to rail”, ha installato le ruote ferroviarie sulla Discovery Sport, – per tutto il resto strettamente di serie -. Il Managing Director James Platt, aggiunge: “Per un veicolo di queste dimensioni il traino di una massa di oltre 100 tonnellate rappresenta una chiara dimostrazione di integrità ingegneristica. Nessun tipo di modifica del sistema di trazione/trasmissione si è reso necessario e durante i test la Discovery Sport ha generato una trazione superiore a quella del Defender in versione strada/ferrovia, il che è veramente notevole.”

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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