Categorie: Curiosità

Lamborghini Egoista, fino al 28 ottobre al Museo dell’Automobile di Torino

Tempo di lettura: 3 minuti

Torino – E’ stata presentata oggi al Museo dell’Auto di Torino la Lamborghini Egoista, vettura estrema spinta da un motore V10 da 5,2 litri, che eroga 600 cavalli di potenza, che resterà presso il museo fino al prossimo 28 ottobre.

La presentazione, anzi una vera lazione di stile, è stata tenuta davanti ad un folto pubblico di appassionati, da parte di Walter de Silva, Alessandro Dambrosio e Stefan Sielaff, che si sono alternati nella descrizione del concept.

L’Egoista racchiude, secondo Walter De Silva, tutti quei criteri di prodotto che fanno parte del DNA Lamborghini. “E’ come quando Ferruccio Lamborghini disse: io il motore lo metto dietro, il passeggero non lo voglio. La voglio per me, la voglio come me la immagino io. E’ una macchina fanatica, Egoista calza bene.” 

Se le Lamborghini sono auto per pochi, va oltre. E’ un’auto per se stessa, un regalo di Lamborghini per Lamborghini, splendida nella sua solitudine. L’Egoista è pura emozione, l’Isola che non c’è, che nessuno potrà mai possedere, che rimarrà sempre un sogno, per tutti.

“Si tratta di un’automobile fatta per una persona sola, per divertirsi e per esprimere la propria personalità all’ennesima potenza. E’ pensata solo per un pubblico ipersofisticato che vuole solo le cose più estreme e più speciali al mondo. Rappresenta l’estremizzazione dell’edonismo, è una vettura senza compromessi, in una parola: egoista” ha poi concluso orgoglioso Walter De Silva.

Il design
Gli esterni sono caratterizzati da due aspetti fondamentali: l’architettura e il materiale. Il design è determinato da una struttura molto muscolare, dove vuoti e pieni si incastrano con forza e vigore. Il profilo della carrozzeria è dominato, sui fianchi, dalla sagoma stilizzata di un toro in posizione di carica, con le corna abbassate. Il toro spinge verso le ruote anteriori, conferendo un dinamismo futurista ad una linea già di per sé molto aggressiva. Naturalmente, si tratta di un omaggio, di una citazione stilistica ardita quale solo può essere una rielaborazione dell’icona del marchio Lamborghini, che vede com’è noto il toro in posizione di veronica. Una sfida, quella di inserire efficacemente il simbolo della Lamborghini quale parte integrante della carrozzeria, vinta con coraggio e arte.

La vista in pianta mostra un profilo a trimarano, dove lo scafo centrale costituisce un unicum con la cabina, sottolineato dalla copertura in carbonio presente sul cofano anteriore.
Nella parte superiore la vettura non presenta appendici aerodinamiche visibili bensì flap di aerodinamica integrati nel profilo carrozzeria che intervengono automaticamente a seconda delle condizioni di guida. Due flap orizzontali posteriori si attivano ad alte velocità per aumentare la stabilità, mentre una serie di prese d’aria a squame sulla dorsale del cofano motore garantisce l’afflusso di aria di raffreddamento al potente propulsore V10. Mentre l’anteriore della vettura presenta un profilo finalizzato ad aumentare il carico aerodinamico, il posteriore è tutto aperto con meccanica a vista, a vantaggio della leggerezza ma con il risultato di una maggiore aggressività tipica delle estetiche “naked”.

L’impianto luci della Lamborghini Egoista è più simile a quello di un aereo che di un’automobile. Non ha proiettori tradizionali, ma luci d’ingombro a led finalizzate a determinarne la posizione non su un asse solo come può essere la strada, ma su tre assi come nello spazio aereo. 

Interni

L’interno del cockpit è veramente razionale, portato all’estremo nella sua funzionalità. Vi si trova un sedile racing con la cintura a quattro punti, dove ogni fascia è caratterizzata da un colore diverso, gli air-bag e la strumentazione ridotta all’essenziale. Il punto focale di quest’ultima è rappresentato dall’head up display, tipico dei caccia aeronautici. Per uscire il pilota deve rimuovere il volante appoggiandolo sulla plancia strumenti, aprire il cupolino con un comando elettrico, salire con i piedi sul sedile, sedersi sul lato sinistro della carrozzeria in un punto ben preciso e quindi ruotare la gambe di 180 gradi dal cockpit fino all’esterno veicolo. A questo punto può appoggiare i piedi per terra e alzarsi. Anche in questa manovra la Lamborghini Egoista pretende un pilota d’eccezione, un “top gun”.

foto by Alessandro Altavilla

Federico Ferrero

Direttore Autoappassionati.it

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Federico Ferrero

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