Il suo eco prorompente si era avvertito forte e chiaro qualche settimana fa, quando una versione camuffata di quella che oggi possiamo ufficialmente chiamare nuova Aventador SVJ riuscì a battere il record ufficiale del temibile inferno verde, la pista del Nordscheleife che elegge, di diritto, la regina delle supercar, e non solo.
La SVJ, dove SV sta per Superveloce e J per Jota, sigla che ritorna tra le Lamborghini, è a tutti gli effetti la Lamborghini V12 più potente mai prodotta. 770 CV messi su strada dal suo motore V12 sono un ottimo bigliettino da visita che fa tremare le sue avversarie, Porsche 911 GT2 RS (alla quale ha tolto il record sulla pista tedesca) e Ferrari 488 Pista su tutte, se non addirittura la 812 Superfast che in quanto a cilindri la pareggia e in quanto a cavalli la supera, di 30.
La sua coppia è di 720 Nm a 6.750 giri/min, mentre il peso a secco di soli 1.525 kg rende possibile un rapporto peso-potenza di 1,98 kg/CV, scusate se è poca. L’accelerazione da 0 a 100 km/h viene coperta in 2,8 secondi, mentre la velocità massima supera di poco i 350 km/h. Ora si capisce come mai è la nuova regina del Nurburgring.
Un altro suo segreto neanche troppo celato si nasconde sulla carrozzeria e si chiama aerodinamica. Rispetto alla già prestazionale Aventador S, la SVJ riesce a generare il 40% del carico in più rispetto alla precedente SV, da noi provata qualche tempo fa.
Vista da davanti la vettura è più ampia: un nuovo paraurti anteriore con alette laterali integrate presenta una nuova presa d’aria ed evidenzia l’inclusione del sistema di Aerodinamica Lamborghini Attiva (ALA), ovvero delle tecnologie di aerodinamica attiva brevettate da Lamborghini e già in forza sulla Huracan Performante (potevamo farci scappare pure lei? Qui la nostra prova).
Lo splitter frontale scollegato dà l’impressione di fluttuare, fungendo al contempo da canale per il flusso d’aria. Una presa d’aria tridimensionale sul cofano indirizza il flusso d’aria, migliora sia la resistenza aerodinamica sia la deportanza e si presta chiaramente allo scopo aerodinamico del design della SVJ. Ecco come, in sintesi, l’ottimizzazione aerodinamica ha permesso questo guardagno di deportanza rispetto alla sua versione precedente.
Anche il sottoscocca fa il suo dovere: il suo nuovo disegno ha permesso anche in questo caso un guadagno del 30% rispetto a prima. Chiudiamo con lo spoiler sotto il quale è presente il doppio scarico “nudo”. Il nuovo profilo alare riprende la tecnologia ALA ma è stato ottimizzato con alette laterali di forma inedita le quali riducono le turbolenze nei curvoni veloci, senza però opporre troppa resistenza in rettilineo.
Altro “gingillo” è rappresentato dal vectoring aerodinamico. In Lamborghini non hanno assunto ingegneri dalla NASA (o forse sì), fatto sta che con questa tecnologia, già vista sulla Performante. In sostanza il flusso d’aria dell’ala posteriore viene indirizzato dalla centralina LDVA 2.0 a destra o sinistra a seconda del tipo di tornante, aumentando così la deportanza sulla ruota interna per una migliore presa sull’asfalto.
La rigidità della barra antirollio è stata migliorata del 50% rispetto all’Aventador SV, compensando il rollio e migliorando l’efficienza aerodinamica. L’intervallo della forza di smorzamento, aumentato del 15% rispetto alla SV, e le sospensioni magnetoreologiche Lamborghini (LMS), sono stati ricalibrati per migliorare il controllo delle ruote e della carrozzeria con un’attenzione particolare alle prestazioni su pista.
Il sistema a ruote posteriori sterzanti (LRS) dell’Aventador SVJ è stato ulteriormente ottimizzato per sfruttare il carico aerodinamico in ogni ambiente, fornendo così eccezionale stabilità in condizioni di alta velocità e migliorando l’agilità in curva allo scopo di aumentare la velocità media in tutte le condizioni dinamiche.
Il sistema a ruote posteriori sterzanti è stato sviluppato per migliorare ulteriormente la stabilità della vettura, riducendo al contempo lo spazio di frenata, soprattutto in condizioni combinate di frenata/sterzata come, ad esempio, nelle curve ad alta velocità. Il controllo elettronico della stabilità (ESC) è stato potenziato per migliorare le prestazioni in curva e per favorire l’esperienza di guida in condizioni estreme di manovrabilità, mentre l’ABS è stato appositamente messo a punto per un’aderenza migliorata fornita dagli pneumatici Pirelli P Zero Corsa e dal sistema ALA che vi abbiamo brevemente descritto.
L’abitacolo presenta un display digitale TFT che funge da quadro strumenti oltre a mostrare, in tempo reale, lo stato delle funzioni ALA. Il Sistema di navigazione e il Sistema di Infotainment, che include l’AppleCarPlay, sono optional gratuiti e permettono agli occupanti dell’abitacolo di gestire comunicazioni e funzioni di intrattenimento ad attivazione vocale dai propri dispositivi personali Apple.
Il sistema di telemetria Lamborghini (Lamborghini Telemetry System) è disponibile come optional: la funzione di memorizzazione di tempi cronometrati, dei risultati ottenuti in pista, ma anche dei dati di ogni tragitto, lo rendono ideale per chi vuole mettersi alla prova su pista.
Le possibilità di personalizzazione degli interni dell’Aventador SVJ sono virtualmente infinite, grazie al programma Ad Personam di Lamborghini.
Mentre sul Concept Lawn del celebre Pebble Beach Concours d’Elegance è stata svelata parallelamente la versione SVJ 63, un allestimento unico con ampio ricorso alla fibra di carbonio in bella vista e dedicato all’anno di fondazione del Marchio, della Aventador SVJ “normale”, prodotta in 900 esemplari, si sa già il prezzo, tenetevi forte: 349.116 euro, tasse escluse. La sua rivale? La Ferrari 488 Pista, con quattro cilindri in meno ma “solo” cinquanta cavalli in meno, ha ora da che temere.
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