Lamborghini Aventador Superveloce. L’equazione è semplice: 50 kg in meno e 50 CV in più per avere su strada un mostro da pista, spinto dal poderoso V12 6.5 l da 750 CV in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 2,8 sec.
Forme estreme per prestazioni al top
Sono queste le premesse della supercar della Casa di Sant’Agata che abbiamo messo alla prova sulle strade del Passo del Gran San Bernardo, valico fra le Alpi che, a quota 2.473 metri, collega la Valle d’Aosta e la Svizzera. Perché abbiamo scelto queste strade tortuose e insidiose per il nostro test? Semplice, per la bellezza dei paesaggi, ma soprattutto perché su queste strade è stata girata la sequenza iniziale del film “The Italian Job” di Peter Collinson del 1969.
Prima di parlarvi delle nostre sensazioni, è necessario approfondire la tecnica di questa vettura straordinaria. L’elemento distintivo più marcato che contraddistingue la versione SV da tutte le altre Aventador è l’ala fissa, naturalmente in fibra di carbonio, regolabile manualmente in tre posizioni che insieme al ridisegnato frontale e al posteriore con un nuovo estrattore hanno permesso di aumentare la deportanza del 170%. Le forme in Lamborghini seguono sempre la funzione.
D’impatto i cerchi da 20 pollici con monodado, altro particolare che avvicina questa vettura alle auto da pista.
La monoscocca in fibra di carbonio della Aventador, insieme ai telaietti anteriore e posteriore in alluminio forgiato superleggero, viene prodotta in serie per la Superveloce. Insieme alle altre parti in fibra di carbonio, come i nuovi pannelli porta e i brancardi in materiali compositi superleggeri (SMC), garantisce peso minimo e massima rigidità allo stesso tempo. L’auto è estrema non solo nelle forme esterne ma anche negli interni che sono stati completamente rivisti in ottica di riduzione dei pesi. I nuovi sedili sportivi a guscio e i pannelli porta sono realizzati in carbonio, mentre la progettazione degli interni interamente focalizzata sulla leggerezza ha portato all’eliminazione del sistema di infotainment (disponibile su richiesta e senza costi aggiuntivi), dei tappetini e di una parte dei materiali fonoassorbenti. Il cruscotto è completamente digitale e in questa versione SV è stata rivisitata la grafica in chiave decisamente racing.
Il cielo e parte dell’abitacolo sono composti dall’innovativo Carbon skin. Messo a punto e brevettato dalla stessa Lamborghini. In pratica si tratta di un vero e proprio tessuto altamente resistente quanto elastico e leggero
Alla guida del Toro più cattivo di sempre
Quest’auto è straordinariamente potente, ma anche agile e precisa. Su strada è impossibile trovare il suo limite, si spinge forte e si pensa di essere al massimo, ma ci si rende sempre conto che l’auto ne ha ancora e ancora: incredibile.
Tutta questa potenza viene scaricata a terra dalla trazione integrale permanente che si basa su un giunto centrale haldex a controllo elettronico e un differenziale autobloccante al posteriore con differenziale elettronico anteriore controllato dall’ESP.
Peculiarità tecniche di questo modello sono gli ammortizzatori magnetoreologici e lo sterzo elettromeccanico che adatta in tempo reale il rapporto di sterzo alla velocità della vettura in base alla modalità dinamica selezionata. Le modalità sono tre: Strada Sport e Corsa. Scegliendo quest’ultima le cambiate del cambio robotizzato ISR a sette marce diventano delle vere e proprie fucilate.
E, a proposito di fucili, il sound che proviene dai quattro terminali è qualcosa di entusiasmante. Il sistema di scarico di nuova progettazione non solo riduce le contropressioni, ma trasmette al meglio la musicalità del poderoso 12 cilindri, passando da un rombo sommesso quando si attraversano i centri abitati a basso numero di giri a un urlo che cresce d’intensità man mano che le marce vengono inserite e i giri del motore salgono.
Old school per il V12 aspirato, sempre più raro tra le supercar. Estrema e affilata nel design. Costruita e progettata interamente a Sant’Agata senza influenze estere. La Aventador Superveloce è in definitiva l’incarnazione più pura dello spirito Lamborghini.
All’interno della gamma Aventador la SV è un oggetto a sé stante. La Superveloce è infatti concettualmente più vicina alla Veneno che alla sorella “base”; l’auto si colloca nell’olimpo Lamborghini e per caratteristiche è assimilabile alle auto da corsa, quelle vere che mordono l’asfalto in modo brutale. Oggi con l’arrivo della Aventador S (di cui vi abbiamo parlato: LINK) chi vuole potrà assaggiare le sensazioni che abbiamo provato a bordo del Toro più cattivo di sempre.
Prodotta in soli 600 esemplari
La Lamborghini Aventador SV è un gioiello per pochi, è prodotta infatti in soli 600 esemplari e noi abbiamo avuto il privilegio di guidare la numero 1. Il prezzo parte da circa 400 mila euro, ma d’altra parte state comprando un sogno. Tra le concorrenti dirette della Aventador SV troviamo le super potenze McLaren 675 LT con i suoi 675 CV e la Ferrari F12 Berlinetta con il V12 6.2 l da 740 CV, quest’ultima non estrema come la Lamborghini del nostro test. Per trovare una concorrente altrettanto brutale si deve guardare in casa Pagani, in particolare alla Huayra che però ha un costo di tre volte superiore.
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