La Casa di Sant’Agata Bolognese ha catturato l’attenzione del pubblico del Salone di Parigi 2014 presentando, in anteprima mondiale, la sua nuova Concept car: la Lamborghini Asterion LPI 910-4.
Il prototipo in esemplare unico del costruttore emiliano rappresenta il cambiamento in casa Lamborghini. Dicendo addio a tagli e spigoli tipici dello stile Lambo, entrano in gioco ora linee più morbide e sinuose. Anche la linea cambia riprendendo il muso lungo e assomigliando sempre più alle GT degli anni ’60.
Di nuovo sulla Asterion, c’è anche la meccanica. Lamborghini per la prima volta propone una vettura ad alimentazione ibrida plug-in capace di alte prestazioni e di un elevata efficienza. Gli ingegneri italiani hanno equipaggiato il Toro bolognese con il noto 5.2 V10 della Huracan da 610 CV affiancanto da ben 3 motori elettrici, capaci di regalare altri 300 CV alla sportiva italiana, ottenendo cosi la spaventosa potenza complessiva di 910 CV.
Gli ingegneri ci informano che delle 3 unità elettriche, una è un motore/generatore montato tra il V10 e il cambio dual clutch e fa da motorino d’avviamento. Al cambio sono poi fissati gli altri due motori elettrici che danno coppia alle ruote anteriori e svolgono la funzione di Torque Vectoring. In modalità totalmente elettrica, dunque, la Asterion è una Lamborghini a trazione anteriore.
La potenza viene scaricata a terra per mezzo della trazione integrale intelligente, gestita dal motore termico assieme al motore elettrico, e grazie al cambio automatico a doppia frizione DSG a 7 rapporti montato dietro il motore, in configurazione transaxle. Il cambio è stato posizionato in questo modo per liberare spazio in cui alloggiare le batterie al litio. In questo modo è stato inoltre abbassato il baricentro e sono stati bilanciati i pesi.
Il Toro ibrido o meglio il Minotauro (da qui il nome Asterion) attiva soltanto i motori elettrici e quindi la trazione anteriore nelle partenze da fermo e fino ad una velocità di 50 Km/h. A velocità superiori attiva il motore a benzina portando cosi la trazione da due a quattro ruote motrici, dato che il motore endotermico agisce soltanto sulle ruote posteriori. Per tornare alla modalità elettrica e disattivare il propulsore V10 basta premere il tasto “Zero” montato sul volante della vettura.
I tecnici di Sant’Agata ci informano che guidando in modalità totalmente elettrica (modalità Zero) l’autonomia è di 50 chilometri e che è possibile raggiungere una velocità massima di ben 125 Km/h. Per ottenere il massimo delle prestazioni dalla Asterion si deve invece passare in modalità ibrida (modalità I) dove vengono sfruttati tutti i 910 CV del power unit full hybrid e la trazione integrale. In questa modalità l’accelerazione da 0 a 100 Km/h è coperta in soli 3 secondi e si riesce a raggiungere una velocità massima superiore ai 320 Km/h.
Merito del cambio automatico a doppia frizione a 7 rapporti, del peso contenuto del sistema ibrido (soli 250 Kg), della scocca di carbonio e della trazione integrale intelligente, la Lamborghini Asterion LPI 910-4 consuma solo 4,12 litri di carburante ogni 100 chilometri a fronte di emissioni di CO2 pari a 98 g/km. Un consumo praticamente da utilitaria.
I progettisti di Sant’Agata hanno mantenuto la monoscocca di fibra di carbonio, hanno installato cerchi in lega da 20 e 21 pollici e sviluppato prese d’aria dinamiche, la cui posizione varia a seconda della modalità di guida.
L’abitacolo dà posto a due occupanti e prevede rivestimenti in pelle Bianco Celaeno e Marrone Attis, mentre le finiture sono in alluminio, fibra di carbonio forgiata e titanio. Un richiamo al passato, poi, è dato dal design del volante, ispirato alla Miura e dotato di pulsanti per selezionare fra le modalità di guida “Zero” (elettrica), “I” (ibrida), “T” (termico).
Lamborghini considera l’Asterion LPI910-4 alla stregua di un prototipo e non ha per il momento rivelato se arriverà in produzione o meno. Al momento, assicura la Lamborghini, l’unica cosa certa a livello di produzione è l’arrivo della Urus, la Suv che diventerà il terzo modello di serie in gamma. Per il minotauro, invece, è ancora tempo di restare nel labirinto.
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