Dimenticate per un attimo il classico topo d’auto, che fa sua la macchina trasportandola in un container su ruote: in Italia, con la crisi, perfino i ladri di veicoli si evolvono, trasformandosi in piranha o cannibali, che dir si voglia. Bande di criminali esperti, aggiornati, abili, veloci e affamati come quei pesci d’acqua dolce del Sud America, che colpiscono senza pietà nel nostro Paese. Sbranano la preda, rubando gomme, cerchi, infotainment, le stesse portiere, e anche volanti, pomelli del cambio. Non furti totali, ma furti parziali. Con l’auto che resta lì tutta la notte, scarnificata. Fanno gola pure catalizzatori e ammortizzatori, motori, moduli a batteria delle più moderne auto ibride ed elettriche.
No, non si tratta di vagabondi che vogliono mettere a segno un furtarello per ricavare denaro da spendere alle slot: sono professionisti, coi “pali” che avvertono se arriva qualcuno. Si allenano nei box e nei garage su modelli identici a quelli da spaccare, studiano la preda, sono straordinariamente efficienti.
Il pezzo viene rivenduto al mercato nero, o sul web, o utilizzato su altre macchine che necessitano proprio di quei ricambi. Un business sofisticato. Che muta spesso, come dimostra l’ex patria dei piranha d’Italia e forse d’Europa: a Milano, il “cimitero” delle auto nel campo nomadi di via Bonfadini. Qui, sino a qualche tempo fa, i veicoli rubati venivano ammassati, scarnificati e bruciati.
Ad avere il polso della situazione è Davide Galli, leader di Federcarrozzieri (Federazione che riunisce 3.000 carrozzieri indipendenti in tutta Italia), che ha conteggiato le riparazioni parziali effettuate dagli artigiani affiliati nella prima metà del 2024 a causa dei “piranha”: in proiezione, su tutto l’anno, circa 20.000 cannibalizzazioni d’auto a Milano e hinterland, e 15.000 a Roma. A seguire Torino, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari e Palermo, con 5.000. Il giro d’affari stimato è di un miliardo di euro in dodici mesi. Se, un se da rimarcare, i ladri piranha fossero acciuffati, verrebbero accusati di reati come l’associazione a delinquere finalizzata a furto aggravato e ricettazione.
Non c’è modo di prevenire, neppure con sofisticati sistemi di allarme. Spesso poi il cannibale è recidivo: azzanna una preda, lascia che il proprietario esegua il lavoro di ripristino, e poi torna a mordere sulla stessa macchina. Può essere utile valutare la polizza accessoria facoltativa Furto e incendio, con massima libertà di scelta del carrozziere indipendente, purché includa i furti parziali. Più alto il rischio, superiore il prezzo. Che diventa ancora più caldo se franchigie in euro e scoperti in percentuale sono bassi (penali a carico del proprietario), e se i massimali (il massimo risarcito) sono elevati.
Autore: Mr. Limone
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