La società Hertz, tra i leader del settore del noleggio, ha dichiarato la bancarotta negli USA, chiedendo di accedere al Chapter 11, una situazione che risulta simile all’amministrazione controllata. A oggi il fallimento coinvolgerebbe solamente l’America e il Canada, lasciando fuori per il momento Europa, Australia e Nuova Zelanda.
Miete le prime vittime “illustri” la crisi economica mondiale causata dalla pandemia di Coronavirus. La società statunitense, che nel 2018 aveva appena compiuto 100 anni, era in grande difficoltà già a fine 2019, quando i debiti ammontavano a oltre 17 miliardi di euro, ma ha ricevuto il “colpo di grazia” propria a causa di turismo e mobilità bloccati negli scorsi mesi. Una situazione già precaria, che probabilmente ha solamente accelerato il risultato, portato dal mancato accordo di Hertz con i suoi creditori.
Molte, infatti, le proposte dell’azienda di noleggio per ripagare i suoi debiti, come vendere la propria flotta di 500.000 veicoli e/o effettuare ingenti tagli del personale (10.000 su 38.000 in tutto il mondo), ma a nulla sono servite le proposte, che hanno portato ad una inevitabile bancarotta.
Il mondo del noleggio è in crisi ed Hertz è stata la prima grande azienda a pagarne le conseguenze. Ce ne saranno altre?
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