Attualità

La ricetta di Luca de Meo per ridurre l’impatto delle auto è molto semplice

Tempo di lettura: 2 minuti

Se vogliamo ridurre l’impatto del trasporto, non dovremo solo viaggiare in elettrico, ibrido o idrogeno”, ma usare anche “veicoli più compatti e leggeri”: lo scrive sul Sole 24 Ore Luca de Meo, ad Renault e presidente Acea costruttori.

Infatti, dice il top manager italiano, il segmento delle piccole è stato il più tartassato dalle regolamentazioni, tanto da rendere molto difficile produrre veicoli compatti in maniera redditizia. Il prezzo di ingresso al mercato del nuovo è aumentato del 60% in dieci anni. “Questo fenomeno spiega in buona parte la delocalizzazione delle nostre fabbriche nel sud del Mediterraneo e nell’est dell’Europa, e spiega anche perché la Francia, l’Italia e la Spagna, un tempo grandi produttori di automobili, si sono svuotate”.

Cosa diceva Henry Ford

Il numero uno della Losanga sottolinea quello che Henry Ford ripeteva al momento del lancio della T, la prima auto di massa al mondo: “C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una tecnologia sono per tutti”. Nel frattempo, grazie ai profitti, riusciva a pagare i suoi dipendenti fino a tre o quattro volte più di quello che potevano fare i suoi concorrenti, i quali diventavano i suoi primi clienti. “Una grande lezione, di attualità”.

In linea con Draghi

De Meo ringrazia l’ex premier e presidente della BCE Mario Draghi che, nel report sulla competitività dell’Europa ha scritto: “Il settore automobilistico è un esempio chiave della mancanza di pianificazione dell’Unione e dell’applicazione di una politica climatica senza quella industriale”. Per il top manager, va seguito l’esempio di quanto hanno fatto i cinesi negli ultimi 15 anni: serve “una stretta collaborazione tra scienza, regolatore e attori economici per decidere degli standard tecnologici europei su cui lavorare e l’incentivazione di forme di collaborazione intra e intersettoriali. Ci permetterebbe di guadagnare velocità, scala e di ridurre investimenti e costi”. Solo con un gioco di squadra tra nazioni, settori e imprese si possono affrontare le sfide del futuro.

Autore: Mr. Limone

Redazione Autoappassionati.it

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