Venne alla luce nel settembre del 1991 e ora è diventata una vettura storica a tutti gli effetti, con relativi benefici fiscali. Stiamo parlando della Peugeot 106, la piccola del Leone che trent’anni fa irruppe nel segmento delle citycar, diventando così la prima della serie 06, che sarebbe continuata fino al 2012, anno del lancio della Peugeot 208.
All’epoca le auto da città rappresentavano poco più di un terzo delle immatricolazioni europee (oggi quasi il 45% solo in Italia) e Peugeot pensò di lanciarla come, così recitava il claim, “un concentrato di simpatia, avvolta di sorrisi e rivestita di fascino, perfettamente a suo agio nei suoi 3,56 metri di sorprese e di stupore. Progettata per essere polivalente, scolpita per la città, tagliata per la strada, è un concentrato di eleganza e di seduzione, una vettura a trazione anteriore con un motore trasversale frutto del know-how di Peugeot che fonda le sue radici nella sua lunga storia”.
Un messaggio ovviamente auto-celebrativo ma che sposò in pieno i concetti e le novità proposte dalla Peugeot 106. Prima in versione tre porte, poi raggiunta dalla 5 porte l’anno successivo, la piccola del Leone venne prodotta sempre in Francia in quasi 2.800.000 unità sino alla fine della sua commercializzazione avvenuta nel 2003. Al debutto in gamma motori figuravano i benzina 4 cilindri della serie TU: da 954 a 1.587 cm3 e da 1.360 a 1.558 cm3 nelle motorizzazioni Diesel.
Da allora sono poi fiorite, una dopo l’altra, le varie serie speciali di Peugeot 106. Si ricorda la “Roland Garros” del 1993 e la famosa 106 Kid del 1994 con i sedili in tessuto di Jean. Del 1996 è invece la 106 Droopy, mentre del 2000 è l’Enfant Terrible. Ragguardevole anche il CV nelle competizioni: la 106 Rallye con il 1.3 da 98 CV, la 106 XSI, senza dimenticare la 106 Maxi.
Al vertice della gamma ci fu la ricca e sportiva 106 GTI con motore 1.6 16 valvole da 118 CV che debuttò nel 1996: questo propulsore andò ad occupare anche il cofano della 106 Rallye 16v, con una dotazione più spartana e votata alla massima leggerezza. Ha avuto una grande carriera sportiva in tanti rally internazionali, compresa l’Italia che è stato uno dei paesi più ricettivi a livello europeo.
Della Peugeot 106 si ricorda anche la versione elettrica, quasi un’antesignana di quella che è diventata poi la e-208 di oggi, con il suo motore elettrico da 136 CV che ha aperto una nuova era per il brand transalpino. Pensate La versione elettrica della 106 fu un grande successo e fu venduta in circa 3 550 unità, un valore di grande rilievo, occupando il secondo posto delle elettriche più vendute fino al 2010.
Per celebrarne il trentesimo compleanno, al Museo de l’Aventure Peugeot è già attiva una mostra a lei dedicata che durerà fino alla fine del 2021. Otto modelli saranno esposti per festeggiare questo compleanno: una magnifica 106 Rallye di colore nero (un esemplare italiano donato dal 106 Rallye Club Italia), una 106 XSI del 1992, una 106 Signature del 1995, 106 S16 (così si chiamava la GTI oltreconfine) del 1997, 106 Enfant Terrible del 2002, 106 Electric del 1996, 106 Maxi de 1997 e un prototipo di 106 Cabriolet del 1992.
Le equipe del Museo preparano anche un grande raduno di Peugeot 106 con il Club 106 Team Rallye e il Club 106 s16, il prossimo 11 settembre 2021. Tutti i proprietari di una Peugeot 106 saranno ovviamente i benvenuti.
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