La guardi, la vedi, la osservi, e se chiudi gli occhi prima di averla vista sfrecciare sui rettilinei di Monza, dove Bozzy92 l’ha sorpresa durante una sessione di test, ti sembra che stia passando una F1 degli anni ’90, più precisamente quelle della prima metà, col V12.
Invece apri gli occhi e ti trovi un mostro, tutto in carbonio, che risponde al nome di Pagani Huayra R, hypercar che lo stesso Horacio ha definito, con gli occhi colmi di orgoglio, la sua creatura più esasperata e prestazionale. C’è già stata una R, era la Zonda, ma la sua erede Huayra la supera in tutto.
Sotto il cofano, in posizione centrale, c’è il V12 che raggiunge il valore record di 850 CV e pesa “solo” 198 kg. Proprio sulla bilancia, ancora una volta, e chissà per quante volte ancora, si gioca il tutto per tutto di una vettura ad alte prestazioni: la ricerca sui materiali condotta nel quartier generale di Pagani Automobili ha permesso di creare un’auto memorabile, una perla di rara bellezza.
Tanto merito anche all’impianto di scarico, appositamente studiato per esaltare le note del V12 di origine AMG. Rispetto alla Huayra, dotata di alettoni che si alzano dalla carrozzeria in maniera del tutto automatica, qui c’è un alettone fisso che contribuisce a creare 1.000 kg di deportanza a 320 km/h, velocità facilmente raggiungibile sul rettifilo che conduce alla prima variante.
Godetevi anche voi un’altra eccellenza, l’ennesima, di quella fabbrica di sogni che si conferma essere Pagani.
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