Brembo non ha bisogno di presentazioni: leader mondiale nella progettazione, sviluppo e produzione di sistemi frenanti e componentistica per auto, moto e veicoli industriali, è una delle tante eccellenze italiane nel campo automotive che tiene alta la bandiera del Bel Paese nel mondo.
Ecco perchè non ci abbiamo pensato due volte quando abbiamo ricevuto l’invito per visitare il quartier generale di Stezzano (BG) situato nel celebre Kilometro Rosso visibile in tutta la sua imponenza passando sulla A4 in direzione Venezia e sede del reparto di Ricerca e Sviluppo.
Un’occasione più unica che rara per scoprire i segreti che si celano dietro gli impianti frenanti delle auto di tutti i giorni, quelle che proviamo per voi e specialmente di quelli destinati alle competizioni sui quali si è concentrata la nostra visita, campo in cui Brembo può vantare numeri da primato in tutte le categorie.
Il Kilometro Rosso è una struttura dall’aria imponente che cela dietro di sé un mondo a parte fatto di competenza, passione e di tanta voglia di primeggiare; non a caso Brembo nel 2015 ha fatturato 2.073 milioni di euro, dato in crescita costante dal 2009 e migliorato del 14% se rapportato con il 2014. I dipendenti nel mondo tra le varie sezioni sono 9.000 (dei quali circa 700 a Stezzano) e ogni anno, in media, l’azienda reinveste il 5% dei propri utili in Ricerca e Sviluppo, la vera chiave che permette all’azienda bergamasca di porsi sempre in prima linea nel competitivo mondo automotive con prodotti simbolo di eccellenza.
Torniamo alla nostra visita: ci accoglie Monica Michielini, Media Relations Specialist di Brembo, che insieme all’Ing. Andrea Algeri, F.1 & Open Wheel Customer Manager, ci guidano all’interno del mondo Brembo con dati e statistiche riguardanti da una parte l’azienza e dall’altra, per opera del bravo e competente ingegnere bergamasco, le ultime novità sul fronte F.1 visto il cambio di regolamento di quest’anno e le necessarie modifiche che sono state apportate agli impianti frenanti delle monoposto, ma andiamo con ordine.
In conferenza stampa ci svelano che molto presto debutteranno le nuove pastiglie freno in cemento, dal momento che il materiale usato per quelle attuali verrà bandito dal 2025. Novità, tra le altre, che permette a Brembo di registrare quasi 70 brevetti all’anno e che la pone di diritto nell’olimpo del mondo dell’auto, grazie alla continua innovazione senza la quale non ci troveremmo a Stezzano per visitare una delle più importanti realtà industriali italiane ed europee.
Inizia così incantati da questi numeri la visita alla galleria del Kilometro Rosso, un vero e proprio museo che riunisce pezzi unici della produzione di serie e non, come ad esempio il freno a disco con pinza rossa che si è aggiudicato nel 2004 l’ambito “Compasso d’Oro” visto che anche l’occhio vuole la sua parte, specialmente quando si parla di customizzazione del veicolo. Basti pensare ad una Ferrari senza le pinze rosse a riempire i suoi grossi cerchi, che Ferrari sarebbe?
La visita prosegue quindi dopo il pranzo nel reparto racing situato in uno stabilimento distante pochi chilometri da Stezzano, vero e proprio cuore della produzione destinata alle supercar, alle moto da corsa alle vetture GT (Le Mans ecc.) e, ovviamente, le Formula Uno, dove Brembo fornisce impianti su misura a ben sette team sui dieci partecipanti: Ferrari (ininterrottamente dal 1975 per volere di Enzo Ferrari in persona), Mercedes, Red Bull, Sauber, Toro Rosso, Haas e Renault.
L’Ing. Algeri si rivela essere un ottimo cicerone e, senza svelarci troppi dettagli, ci guida tra gli enormi macchinari che permettono di lavorare, dal pieno, pezzi dal design e dalla funzionalità unica. I dettagli, come si sa, fanno la differenza e rimaniamo stupiti nello scoprire che la lavorazione di un disco di carbonio destinato alla Formula Uno richiede sei mesi di lavorazione, sì avete capito bene, per potersi considerare finito e pronto ad essere “spremuto” al limite sulle piste di tutto il mondo.
In anteprima ci viene poi mostrato un prototipo dei nuovi dischi da 32 mm che debuttano quest’anno sulle monoposto 2017 con l’introduzione delle gomme più larghe, 4 mm in più rispetto ai 28 degli anni precedenti; un cambio regolamentare che per Brembo ha rappresentato un salto nel buio vista l’impossibilità di fare test in pista con i nuovi impianti e che vedrà il risultato di mesi e mesi di lavoro solo a Barcellona tra pochi giorni, quando le prime F.1 2017 solcheranno la pista catalana per i primi test stagionali.
Ci viene poi fatta vedere la parte forse più top secret dell’intero stabilimento, ovvero i banchi dinamici dove si testano a cicli continui i freni delle F.1 e dove le foto sono assolutamente proibite. Chiudiamo la nostra visita consapevoli di aver assistito a qualcosa di unico che ci fa sentire davvero orgogliosi di essere italiani e che, nonostante le difficoltà, ci rende consapevoli di essere i veri protagonisti, sotto un’unica bandiera, del mondo che più amiamo, quello dell’automobile e delle competizioni.
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