Sono passati ottant’anni da quel 23 maggio 1940 e la nuova MC20, ancora camuffata, ha omaggiato quella storica vittoria, in realtà un poker, alla Targa Florio. Fu la vittoria di Luigi Villoresi, detto Gigi, al volante della Tipo 4CL, a segnare quella storica edizione, a poche settimane dall’entrata dell’Italia in guerra.
Per celebrare l’80° anniversario della gloriosa affermazione, Maserati ha così deciso di tornare sulle strade segnate dalla sua stessa storia con la nuova MC20 prototipo. I collaudi sono già da tempo passati alla strada dopo i probanti test al simulatore dell’Innovation Lab, utile a definire un assetto di massima della nuova superar modenese che vedremo a settembre.
Dopo averla osservato nella livrea voluta in “omaggio” a Stirling Moss, ex pilota Maserati, tornano utili, quindi, i “segreti” svelati da chi la sta collaudando, cioè Andrea Bertolini, per capire cosa ci aspetta e soprattutto assaporare i contenuti tecnici di una vettura destinata ad aprire una nuova fase, termine tanto di moda, per la Casa del Tridente. Una nuova era che segnerà anche il ritorno in pista per tornare a segnare un’epoca come è stato fatto per la sua progenitrice, la MC12.
La monoposto nasce nel 1939 dall’idea di Ernesto Maserati, il più giovane dei fratelli fondatori della Casa di Modena, con l’obiettivo di essere competitivi nel mondo delle corse nella categoria “Voiturette”. La 4CL, con cilindrata di 1491 cm³ viene realizzata sulla base del telaio della 6CM ma con nuovo motore a quattro cilindri, con quattro valvole, il primo della storia Maserati. Si trattava di un motore estremamente evoluto con dimensioni interne “quadre” di mm. 78×78 che, con l’aiuto di un compressore volumetrico, sviluppava 220 CV a 8.000 giri/min.
Al debutto nelle corse, a Tripoli, nel Gran Premio libico del 1939, Gigi Villoresi conquista la pole position con la versione aerodinamica della 4CL. La prima vittoria arriva due Gran Premi dopo, a Napoli con alla guida l’inglese John Peter Wakefield, che poi si conferma altre due volte in Francia, al GP di Picardie e Albi.
Nella seconda metà degli anni 30 del secolo scorso, la Targa Florio si correva a Palermo su un circuito disegnato all’interno del Parco della Favorita, da ripetersi per 40 giri. Primo al traguardo Gigi Villoresi, rispettando i favori del pronostico, capace anche di stabilire la media record della gara (142,288 Km/h) e quella sul giro (147,201 Km/h). Tra i partecipanti di quella edizione (la XXXI°), al suo primo anno nelle corse e sempre al volante di un’altra Maserati, anche il giovanissimo Alberto Ascari.
Villoresi vinceva così l’ultima gara disputatasi in Italia ed in Europa prima della Seconda Guerra Mondiale, un risultato che poneva la Casa modenese come la squadra da battere. La 4CL, e qui l’esempio dell’Alfa Romeo 158 cade a pennello, si tolse altre soddisfazioni dopo la guerra. A bordo della 4CL, lo stesso Villoresi vincerà il Gran Premio di Nizza nell’aprile 1946 e altre vittorie arriveranno dall’asso francese Raymond Sommer, dall’inglese Reg Parnell e dal grande Tazio Nuvolari. Nel 1947 arriveranno altre vittorie e nel 1948 la 4CL viene sostituita dalla 4CLT, caratterizzata dal nuovo telaio tubolare e dall’alimentazione con il compressore a doppio stadio.
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