Mentre si attende l’ok del Parlamento al futuro nuovo Codice della strada, la lobby dei monopattini elettrici cerca legittimamente di influenzare il voto di Camera e Senato. Qual è il motivo del contendere? Oggi, chi va su monopattino elettrico è totalmente libero: niente targa né assicurazione, casco solo se minore. Di qui il boom durante la pandemia delle tavolette (oggi il fenomeno si è ridimensionato): impossibile dare le multe per infrazioni rilevate con telecamere, perché non c’è una targa che indirizzi le Forze dell’ordine verso il proprietario del dispositivo. Domani invece cambierà tutto.
Primo: arriverà l’obbligo di targa (contrassegno adesivo plastificato, targhino insomma). Sia per i privati sia per le società che danno i monopattini in sharing. Secondo: obbligo di Rc, assicurazione Responsabilità civile, tale per cui il monopattinista che causa danni sarà coperto dalla polizza. Terzo: obbligo di casco per tutti, minori e maggiori nulla cambia. in più, si viaggerà solo in città e solo su strade sotto i 50 km/h.
Obiettivo del legislatore, arginare il numero di morti e feriti gravi, in costante crescita nel 2022 (si attendono i dati drammatici del 2023). Più il numero di feriti lievi di cui danno conto sporadicamente i pronto soccorso, lanciando allarmi ripetuti.
Di colpo, il monopattino elettrico diverrà meno affascinante. Finirà l’impunità: la telecamera individua la targa, il sistema si collega al database, controlla il proprietario e gli appioppa la multa. In particolare per passaggio col semaforo rosso. E poi stop agli atti di pirateria di vario genere: chi fugge dopo pesanti sinistri o violazioni verrà individuato. Di qui l’accesa e comprensibile polemica anti nuovo Codice della strada da parte della lobby dei monopattini elettrici. Che hanno scatenato la discussione specie nei social. Sostenendo in buona sostanza che così si uccide la mobilità pulita favorendo quella sporca delle auto. Ma davvero è così? In realtà, si mira proprio a proteggere gli utenti vulnerabili, chi va su monopattino elettrico. In Parlamento se ne vedranno e sentiranno delle belle.
Autore: Mr. Limone
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