Oggi, 26 maggio 2021, il dipartimento Heritage ha riportato alla luce uno splendido esemplare, perfettamente conservato, di Lancia D50 del 1954, quello con cui Alberto Ascari si aggiudicò il GP del Valentino nel 1955. I torinesi o chi ama passeggiare per l’incantevole parco pubblico ricavato sulle sponde del Po sa bene che, davanti alla facoltà di Architettura, è presente una piazzola che ricorda l’indimenticato campione, scomparso a Monza pochi mesi dopo, un fatto che contribuì al ritiro immediato di Lancia che consegnò materiali e vetture…alla Ferrari.
Tornando ai giorni nostri, il dipartimento Heritage di Stellantis (ex FCA Heritage) da anni lavora alla valorizzazione e al recupero del patrimonio storico del Marchi Abarth, Alfa Romeo, Fiat e Lancia. La Lancia D50 del 1954 che oggi è stata l’ospite d’onore di un importante evento organizzato nel Parco del Valentino, ha simboleggiato l’oper asvolta dall’Associazione ARTES-APS, votata al recupero e restauro del patrimonio storico ed artistico della città di Torino: obiettivo restaurare la simbolica piazzola di partenza dedicata ad Alberto Ascari.
La presenza della storica monoposto di Formula 1 ha avuto una forte connotazione simbolica perché, nel marzo del 1955, Alberto Ascari conquistò la vittoria nel VII ed ultimo GP del Valentino proprio a bordo di una Lancia D50. La vettura da competizione, costruita in soli 8 esemplari, era davvero innovativa per l’epoca. Progettata dal geniale Vittorio Jano, era dotata di un otto cilindri a V posizionato trasversalmente per permettere all’albero di trasmissione di passare a fianco del sedile e non sotto, consentendo di abbassare il baricentro della vettura a favore di una stabilità superiore. Il cambio posteriore era trasversale, mentre i caratteristici serbatoi laterali servivano a migliorare l’aerodinamica, mantenendo costante la distribuzione dei pesi dall’inizio alla fine della gara.
La competizione prese le mosse proprio di fronte al Castello del Valentino e Ascari se la aggiudicò completando i 90 giri previsti in due ore e 40 minuti, alla significativa media di 140 Km/h. A ricordo di questa impresa venne allora incastonata nell’asfalto la piazzola in marmo, che riporta il nome del pilota e il suo numero di gara, il sei, proprio in corrispondenza del punto occupato dalla D50 di Ascari sulla griglia di partenza.
“Prendere parte a queste manifestazioni è per noi un punto d’onore” spiega Roberto Giolito, Head of Heritage “perché vogliamo diffondere la conoscenza del patrimonio storico dei nostri gloriosi marchi automobilistici nel modo più capillare possibile. Supportare le attività di altre Associazioni in linea coi nostri stessi obiettivi e mettere le vetture storiche della collezione a disposizione di eventi culturali dal grande significato simbolico contribuisce alla notorietà del progetto che stiamo perseguendo con costanza. Nel caso specifico inoltre stiamo parlando di una vettura straordinaria come la D50 e di Ascari, un pilota che tanto lustro ha dato con le sue vittorie ai più prestigiosi marchi italiani, da Ferrari a Maserati, da Alfa Romeo fino, per l’appunto, a Lancia”.
Anche ASI ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione della rinata “Piazzola Ascari”. Il presidente Alberto Scuro ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria di momenti importanti per la storia dell’automobilismo e della città: “Questa piazzola di partenza – ha detto Scuro – trasforma le tracce della storia in memoria condivisa, identità da tutelare e conservare. Ci dobbiamo impegnare nella valorizzazione degli aspetti architettonici, archivistici e collezionistici legati alla tradizione motoristica della città, con l’ulteriore obiettivo di sostenere e promuovere il turismo e le attività economiche connesse.”
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