Ogni casa interpreta a suo modo ed in base alle esigenze del suo pubblico le possibilità che offre lo stato dell’arte della tecnologia, alcune a portata di appassionati del volante, altre degne di nota, ma per motivi diversi. A Gaydon in Inghilterra abbiamo avuto modo di vedere e toccare con mano i prototipi delle tecnologie sviluppate dal team dei ricercatori Land Rover.
Tra tutte quelle che i tecnici sono riusciti già riusciti ad implementare, il controllo da remoto è a nostro parere quella più innovativa. Per uscire dalle situazioni fuoristrada più delicate in cui è necessaria una visione del mezzo dall’esterno oppure per una retro da un parcheggio troppo stretto, la casa inglese ha messo a punto un veicolo sperimentale Range Rover Sport che è possibile comandare dall’iPhone.
Come i modellini
Sì, avete capito bene, esattamente come le auto con antenna dei bambini, la vettura si muove non utilizzando il volante, ma i comandi touch dello smartphone. L’app “telecomando” comprende il controllo dello sterzo, dell’acceleratore e dei freni, oltre alla possibilità di cambiare velocità. Ciò permetterebbe al pilota di camminare a fianco del veicolo (velocità massima di 4 km/h), per manovrare con sicurezza l’auto in condizioni difficili, o addirittura sul terreno fuoristrada più impegnativo.
Tramite il comando remoto, nelle situazioni complicate, per esempio sui sassi e con solo tre ruote in aderenza, è possibile tenere sotto controllo costantemente gli angoli di attacco, il dosso e l’uscita e comandare con precisione il veicolo tramite piccoli e lenti movimenti. Il sistema è concepito per esempio per l’attraversamento di fossi, torrenti o tratti nevosi.
La funzione di controllo remoto è attiva solo se l’operatore si trova entro una distanza massima di 10 metri dal veicolo (interfaccia Bluetooth) e se viene rilevata la presenza del telecomando. Il progetto andrà a completare le funzionalità di guida automatizzata dei modelli Land Rover, secondo i tecnici l’idea è controllare dall’esterno i passaggi più delicati per lasciare la parte restante della manovra al computer di bordo.
Ancora del lavoro da fare
I limiti attuali dello sviluppo di questo sistema li abbiamo toccati con mano. Il collegamento tra l’auto e lo smartphone avviene via Bluetooth, un sistema ottimo quanto si tratta di altoparlanti per la musica proveniente da Spotify, un po’ meno quando in ballo c’è la sicurezza di una veicolo e dei suoi eventuali occupanti.
Durante la dimostrazione, per qualche secondo è mancata la connessione ed il veicolo, con noi a bordo è rimasto in balia di sé stesso, fino al provvidenziale (e poco tecnologico) “freno a mano”.
Inconvenienti sul campo a parte, normali quando si tratta di prototipi, è sicuramente possibile a breve trovare una connessione senza fili più stabile. Siamo pronti a scommettere che le possibilità di questo tipo di guida (da smartphone) in una decade faranno da corredo a molti veicoli.
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