Una volta era “Made in Germany” a dettare legge. Oggi, invece, sono i tedeschi a prendere appunti da Pechino. BMW e Mercedes scoprono che il mercato cinese non è più una miniera d’oro, ma un campo minato. I bavaresi arrancano con un -17% in Cina, e il resto del mondo non basta a tappare il buco: Europa e Americhe tengono, ma l’Impero di Mezzo fa crollare il castello di carte.
Mercedes? Peggio: -10% in Cina, -10% in Germania, elettriche in picchiata. Altro che Stella, qui si parla di eclissi.
Il problema? Pensavano che bastasse un cruscotto lucido e quattro luci a LED sulla calandra per sedurre un mercato dove ora i clienti vogliono innovazione vera, non status symbol da golf club.
E mentre le vetture cinesi invadono l’Europa a prezzi molto competitivi m, le tedesche si specchiano nel passato. Ma lo specchio, ahimè, è rotto.
Chi non cambia, si estingue.
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