Un’intervista che ha toccato più temi, John Elkann ha voluto ricordare suo nonno, l’Avvocato Gianni Agnelli, a pochi giorni da quello che sarebbe stato il centesimo compleanno di un uomo che ha contribuito a cambiare l’Italia. Lui, Gianni Agnelli, il prossimo 12 marzo avrebbe compiuto infatti 100 anni, e il nipote prediletto esprime gioia all’idea, utopica ma ricca di significato, di “potersi ritrovare e parlare di tutte quelle cose che sono successe negli ultimi vent’anni“.
Un’intervista a cuore aperto quella che il presidente di Stellantis e di Ferrari, temi che Elkann ha voluto collegare a suo nonno, ha rilasciato a Massimo Giannini, direttore de “La Stampa”, sul numero di domenica 7 marzo.
Passati vent’anni da quel 24 gennaio 2003, giorno della scomparsa “dell’Avvocato”, oggi John Elkann è diventato a tutti gli effetti l’erede di un impero che sarebbe piaciuto a nonno Gianni, o almeno per buona parte.
Stellantis, un’operazione che ha trasformato FCA, di comune accordo con PSA, il quarto gruppo automobilistico mondiale, è a in fin dei conti una previsione azzeccata di Agnelli che, già sul finire degli anni ’80, in un famoso carteggio con Lee Iacocca, ipotizzò che i colossi automobilistici avrebbero dovuto fondersi e da tali operazioni sarebbero “sopravvissuti” solo sei o sette player globali.
Qui Elkann definisce Stellantis: “Un traguardo imporatante, ma è un punto di partenza, sicuramente non di arrivo”.
L’intervista ha poi toccato più temi, dall’evoluzione del web, dalla sua amatissima Juventus fino alla pandemia e…Greta Thunberg, che secondo Elkann, Gianni Agnelli sarebbe stato curioso di incontrare.
Se c’è però una cosa che non avrebbe reso felice il nipote del fondatore della Fiat questa sarebbe stata sicuramente la Ferrari, non tanto l’azienda di Maranello ormai proiettata verso l’elettrificazione e sulla fortunata quotazione in borsa, bensì la Scuderia Ferrari, team che sta faticando non poco a tornare ai livelli che Agnelli ha potuto vedere con i suoi occhi negli ultimi anni di vita con il ritorno al vertici nell’era Schumacher.
A domanda diretta circa i “magri risultati della Rossa”, Elkann ha pensato che suo nonno sarebbe stato affranto dalla circostanza: “Sarebbe deluso, come lo siamo tutti noi tifosi della Ferrari. Io però sono ottimista, perchè abbiamo due piloti giovani (Sainz e Leclerc, ndr.). Con la loro umiltà e determinazione stanno contagiando tutta la squadra“.
Un appello a reagire che fa seguito a quello di pochi giorni fa, espresso durante una visita alla GES di Maranello. A tre giorni dall’unveiling della nuova SF21, l’auto che deve traghettare un anno avaro di risultati verso un 2022 di rinascita, la squadra, anche grazie al suo presidente, è sicuramente carica.
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