Categorie: Motorsport

Intervista a Paolo Andreucci: Sanremo, il CIR e un futuro tutto da scrivere

Tempo di lettura: 2 minuti

A margine del 63° Rallye di Sanremo abbiamo avuto la possibilità di intervistare Paolo Andreucci, pilota ufficiale Peugeot Italia con il Team Racing Lions.

Il nove volte campione italiano, dopo essersi portato a casa la seconda tappa stagionale insieme alla compagna e navigatrice Anna Andreussi, ci ha raccontato la tappa ligure, le aspettative di questo nuovo campionato e i programmi futuri, tutti da scrivere ancora in compagnia del Leone francese. Ecco cosa ci ha detto.

Il Rallye di Sanremo 2016: raccontaci la gara, le difficoltà e i tuoi punti di forza in questa tappa ligure.

La mia grande squadra, fortunatamente, anche quando sbaglio qualcosa, mi aiuta a rimediare in tempi veloci. La prima gara non eravamo a posto (3° classificato, ndr), poi la seconda siamo riusciti a fare qualche intervento alla macchina durante la serata facendo bene e recuperando il gap accumulato in precedenza. In gara 2 sono cambiate tutte le condizioni, rendendo le prove molto difficili a causa del bagnato, ma il nostro “pacchetto” – i settaggi dell’auto e le gomme – è stato perfetto, con le Pirelli che sono andate molto bene rendendoci la vita più facile e permettendo a me e Anna di recuperare.

Qual è il tuo appuntamento preferito nel calendario del Campionato Italiano Rally?

La scorsa tappa, il Rally del Ciocco, senza dubbio, perché è la mia gara di casa. L’attaccamento alla propria terra rende sempre il tutto più particolare e anche per me è così.

Qual è l’avversario più temibile e agguerrito con il quale secondo te avrai a che fare quest’anno?

Gli avversari principali per la lotta del campionato sono due, con Alessandro Perico e Simone Campedelli (2° e 3° classificato al Rally di Sanremo, ndr) outsider. Giandomenico Basso e Umberto Scandola sono i piloti che negli ultimi anni sono arrivati sempre nelle posizioni alte della classifica, tranne che in quest’ultima tappa, ma nelle scorse stagione abbiamo sempre dato vita a grandi battaglie. Tra i due non ce n’è uno in particolare, hanno caratteristiche leggermente diverse, ma entrambi lottano sempre per le posizioni di vertice.

C’è un’auto dei Team concorrenti che ti piacerebbe guidare e perché?

Direi tutte, principalmente per curiosità, pur rimanendo ben cosciente che con la Peugeot ho vinto, continuiamo a vincere e perciò non la mollerei per nessuna ragione (ride, ndr).

Ci sono ancora delle soddisfazioni che vuoi toglierti e hai dei rimpianti nella tua carriera?

Le soddisfazioni ci sono ad ogni gara, si rinnovano ogni volta che faccio bene, pensando tappa per tappa. Sono più gli altri che pensano al mio raggiungimento del traguardo di dieci titoli, io penso solo alla prossima gara. Per quanto riguarda i rimpianti, da giovane, tra il periodo di crisi nelle squadre e la mancanza di budget, non ho potuto fare il mondiale con tutte le carte in regola. Ho partecipato, ma nel periodo peggiore penso nella storia del WRC e quindi è andata così, purtroppo le risorse non c’erano.

Come vedi il tuo futuro dopo i rally? Ti piacerebbe metterti alla prova in qualche altra disciplina?

Sì, non escludo nessuna possibilità. Di passione per il mondo dei motori ce n’è tanta e quindi se si presentasse l’occasione ben volentieri. Mi viene più naturale pensare ai raid, che sono più vicini al mio mondo, ma anche la pista, se ci fosse qualcosa di interessante, non la escluderei a priori.

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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Guido Casetta

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