Categorie: Motorsport

Intervista a Mattia Drudi, giovane promessa della Porsche Carrera Cup Italia

Tempo di lettura: 3 minuti

A margine della prima tappa della Porsche Carrera Cup Italia 2015, nel Tempio della velocità di Monza, abbiamo iniziato la nostra serie di interviste con Mattia Drudi, 16enne pilota del Team Dinamic Motorsport, protagonista della scorso campionato grazie alla vittoria della Michelin Cup da parte di Alex De Giacomi.

Durante la chiacchierata, Mattia ci ha raccontato le sue aspettative riguardo quest’annata, il feeling con la 991 GT3 Cup e l’avventura dello Scholarship Programme, appena iniziata.

Un 2015 che vede il tuo debutto in Carrera Cup Italia, la prosecuzione dei campionati a “ruote scoperte” e la possibilità di metterti in mostra nell’importante vetrina della Mobil1 Supercup. Cominciamo, però da Monza, come ti sei trovato?

Innanzitutto sono molto soddisfatto per la qualifica perché un quarto posto così al debutto, non avendo sulle spalle molti test, è abbastanza buono. In gara l’importante è passare “indenni” i primi due o tre giri dove ci sarà un po’ di bagarre nelle varianti. Ho tenuto un buon passo quindi cercherò di stare davanti con gli altri e vedremo come va. Secondo me si può arrivare sul podio, non è impossibile.

Sì, dunque ho partecipato alla Formula 4 italiana l’anno scorso, mentre quest’anno, oltre alla Carrera Cup, faccio anche la Formula 4 tedesca. Per quanto riguarda la Supercup, sicuramente parteciperò alla gara di Monza e, se ci sarà la possibilità, anche a Spa.

Come sta andando il passaggio dalle ruote scoperte alle ruote coperte? Hai un buon feeling con la vettura e con le coperture Michelin?

Tra Formula e GT c’è tanta differenza, la Formula è molto più leggera e veloce, mentre la Porsche è un po’ più lenta nei cambi di direzione, la frenata è più complicata e il carico aerodinamico è completamente diverso. Per fortuna mi sono trovato molto bene sulla 911 GT3 Cup e non ho fatto molta fatica a passare da una all’altra.

Nei campionati GT ho provato solo le gomme Michelin e, secondo me, sono delle buone gomme, poiché non mi hanno mai dato alcun problema, grazie anche alla loro costanza.

Quali le tue prime impressioni in seguito all’appuntamento dello Scholarship Programme dedicato ai piloti under 26?

Ci siamo ritrovati a Padova, proprio nella “casa” di Porsche Italia. Il primo giorno ci siamo concentrati sul lato PR, sulle interviste e sulle relazioni con i giornalisti. Il secondo giorno ci siamo recati in palestra, dove, oltre ad allenare il corpo abbiamo lavorato molto sulla mente, esercitando in particolare i riflessi anche tramite alcuni test psicologici. Sinceramente mi sono trovato molto bene anche con il gruppo, con gli altri piloti andiamo tutti d’accordo come anche con gli istruttori della Porsche.

Non ho mai preso parte ad un programma così, è la prima volta e mi è piaciuto molto.

Quali obiettivi ti poni da qui a fine stagione?

Con Porsche il mio obiettivo è crescere parecchio perché, essendo la mia prima stagione in un campionato GT, ho parecchio da imparare ma secondo me c’è la possibilità di stare di essere, verso la fine del campionato, tra i primi tre o quattro. Non sarebbe affatto male. Purtroppo, una gara probabilmente la salterò perché è in concomitanza con la Formula 4 in Germania, quindi dovrò valutare in quale campionato sarò messo meglio e quale gara dovrò sacrificare. Per la Porsche Supercup adesso c’è tempo, lì il livello è molto alto e scoprirò sul posto come andrà e cosa potrò fare. Anche in Formula 4 sono quarto dopo la prima gara quindi c’è la potenzialità anche lì per fare molto bene.

Matteo Cairoli, fresco vincitore dello Scholarship Programme e Campione della Carrera Cup Italia 2014, è stato per voi un esempio?

Si secondo me Matteo ha rappresentato un bell’esempio per tutti, infatti, quest’anno ci sono molti più piloti giovani, a differenza dell’anno scorso, per questa stagione siamo addirittura in 8 a partecipare, il che significa sicuramente un ottima pubblicità per il monomarca.

 

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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Guido Casetta

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