Frederic Vasseur è uno di quegli uomini del motorsport che, pur lavorando nella penombra, sarebbe sbagliato dire nell’ombra, è capace di far cambiare il destino delle squadre da lui dirette. In passato, quando dirigeva il team ART in GP2, dalle sue “mani” sono passati futuri campioni come Rosberg e un certo Lewis Hamilton, poi lo sbarco in F1 con Renault nel 2016, una parentesi sfortunata che si è ben presto trasformata in un viaggio felice al timone del team Sauber nel 2017, da pochi mesi ufficialmente diventato Alfa Romeo Racing.
In occasione del Salone di Ginevra, oltre a intervistare Antonio Giovinazzi, abbiamo scambiato quattro chiacchere con il simpatico ma sempre deciso team manager francese che risponde al nome, rispettato nell’ambiente, di Frederic Vasseur. Il discorso non poteva che riguardare la stagione 2019 che sta per incominciare e un veloce bilancio sulla stagione appena passata, la stagione della rinascita per un team che, con la precedente gestione, sembrava destinato a ben altri lidi…
Quali sono le sue sensazioni a poche ore da Melbourne in merito alla nuova stagione e alla nuova vettura?
“Il pre Melbourne è sempre un periodo molto eccitante della stagione, un po’ come il primo giorno di scuola. Non è facile fare un’analisi dopo i test di Barcellona, il distacco tra di noi e i nostri avversari a centro classifica è difficile da quantificare ma Melbourne è solo una delle 21 gare in calendario quindi non dobbiamo avere fretta di ottenere risultati. La cosa più importante per me è mantenere la concentrazione che abbiamo mostrato nel 2018 e che ci ha permesso di crescere durante tutto l’arco della stagione.”
Ottavo posto per il team Sauber, oggi Alfa Romeo Racing, nel 2018. Quest’anno si punta più in alto grazie alla trasformazione del team alla quale abbiamo assistito nel recente periodo?
“Dobbiamo essere più forti della scorsa stagione e crescere gara dopo gara. Il nostro obiettivo è essere i primi degli altri (i top team, ndr.) e con Alfa abbiamo un piano di crescita a medio termine che ci permetterà, si spera, di ottenere questi risultati”.
Con l’arrivo di Kimi Raikkonen e di Antonio Giovinazzi crescono di conseguenza le aspettative?
“Certo è un bel feeling per tutto il team specie in termini di esperienza grazie a un pilota campione del mondo come Kimi, il pilota con più gare all’attivo in griglia. Avere un campione del mondo in squadra ci rende veramente orgogliosi e avere Antonio come rookie, a fianco a Kimi, significa avere due piloti complementari, come successo l’anno scorso con Leclerc e un pilota con più esperienza come Ericsson.”
Parlando di Leclerc, secondo lei può ripetersi ciò che successe con Hamilton in McLaren nel 2007 al fianco di Alonso ora che il monegasco avrà un compagno scomodo come Vettel?
“Non è facile comparare due piloti e soprattutto due stagioni ormai lontane come il 2007 e il 2019. Sicuramente Charles è un pilota molto competitivo e sono sicuro che mostrerà le sue doti in Ferrari. Già durante i test ha mostrato di che pasta è fatto e credo sia assolutamente pronto per il sedile che occupa.”
Quale pensa che possa essere il prossimo step nella collaborazione tra il team Sauber e la Casa italiana? Cosa aspettarci nelle prossime stagioni?
“Da una parte abbiamo questa partnership che vogliamo far diventare sempre più forte ma dall’altra parte anche la partnership tecnologica è importante. A Ginevra è stata presentata la serie limitata Alfa Romeo Racing su Giulia e Stelvio Quadrifoglio e questo è solo un esempio di cosa può essere portato su strada grazie a questo rapporto tra un team di F1 e una casa con la tradizione che ha la Casa di Arese. Anche l’esperienza stessa del brand italiano nelle corse può tornarci utile…”
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