Motorsport

Incidente Magnussen in Australia: poteva andare molto peggio

Tempo di lettura: 2 minuti

L’incidente della Haas di Kevin Magnussen negli ultimi giri del GP d’Australia poteva andare molto peggio. Il sinistro ha fatto volare dei detriti che hanno scavalcato le recinzioni colpendo un tifoso assiepato molto vicino alla pista.

Incidente Magnussen: un detrito ha colpito un tifoso, il video

Dopo l’incidente di Magnussen, dei detriti sono schizzati pericolosamente sugli spalti del circuito di Melbourne, dove lo scorso weekend si è disputato il Gran Premio d’Australia. Negli ultimi giri, dalla Haas di Kevin Magnussen sono volati per circa 20 metri dei detriti che hanno colpito un tifoso situato molto a ridosso della pista. A parlare dell’accaduto è stato l’amministratore delegato della Australian Grand Prix CorporationAndrew Westacott, dicendo che è stato un incidente “strano e isolato”. Uno dei pezzi dell’auto ha colpito il braccio dello spettatore, il quale miracolosamente non ha riportato conseguenze significative.

Ricordiamo un’incidente, purtroppo dalle conseguenze nefaste, che riporta alla memoria al GP d’Italia edizione 2000. Lo sfortunato volontario CEA, Paolo Gislimberti, venne colpito mortalmente alla variante della Roggia da un detrito impazzito in seguito all’incidente innescato da Frentzen. Segno che, nonostante tutti i circuiti siano ovviamente omologati dalla FIA, può sempre capitare l’imprevisto che può trasformarsi in tragedia.

Incidente Magnussen in Australia: sfiorata una tragedia

Stando alle ricostruzioni dell’accaduto, i detriti della monoposto Haas di Magnussen hanno volato per circa 20 metri in aria prima di superare la recinzione e lacerare il braccio del tifoso. Quest’ultimo non ha riportato alcun tipo di danno particolare. Westacott ha commentato quanto accaduto dicendo:

“Per una coincidenza c’era uno dei nostri ingegneri che ha assistito all’evento. Stando alle testimonianze, sembrerebbe che i detriti di fibra di carbonio del mozzo della ruota siano schizzati in aria per circa 20 metri e, nell’atterraggio, abbiano ferito il braccio di un signore. Il nostro personale era al corrente dell’incidente. Sembra che si sia trattato di un caso isolato, perché non è detto che queste recinzioni di detriti arrivino a 20 metri d’altezza. Le barriere anti-detriti hanno un’altezza costante in tutto il mondo. Siamo in regola con le norme FIA. Ma come in ogni cosa nel motorsport, alla fine dell’evento si fanno dei debriefing per vedere cosa si può fare per migliorare. Spero che il ragazzo stia bene. Ci ricorda che la sicurezza è fondamentale quando si tratta di Formula 1″.

Angelo Petrucci

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Angelo Petrucci

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