Con l’approvazione degli incentivi per l’acquisto delle nuove vetture decisa dal Governo, molti sono stati i riscontri negativi manifestati, un qualcosa che forse a Palazzo Chigi non s’aspettavano, ma che ha creato dissenso soprattutto per quel che concerne le tempistiche d’immatricolazione riportate a 180 giorni. A tal proposito si è espressa anche l’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri).
In merito agli incentivi auto 2022 ed alle normative che li regolano, l’UNRAE ha evidenziato alcune preoccupanti criticità. L’associazione è molto dura con i tempi per l’entrata in vigore del Decreto, visto che potrebbero volerci ancora alcune settimane, un qualcosa che farebbe slittare gli incentivi a maggio, quindi con un ritardo del genere si rischia ormai di non apportare alcun risultato effettivo sulle vendite per l’anno in corso.
L’UNRAE polemizza anche sulla decisione del Governo di escludere le persone Giuridiche dagli incentivi con la sola eccezione del car sharing, escludendo di fatto il settore del noleggio, incluso quello a privati e tutti i veicoli aziendali. Per l’associazione si tratta di un “grave errore strategico” capace di penalizzare i canali che negli ultimi anni hanno garantito maggiormente l’acquisto di veicoli a zero ed a basse emissioni ed un più celere ricambio del parco circolante. Malaccolto anche il limite del costo delle vetture nella fascia 0-20 g/km di CO2 (le elettriche) a 35.000 euro più IVA.
Oltre a tutto questo, l’UNRAE evidenzia la criticità più importante, vale a dire la scelta di non prolungare da 180 a 360 giorni i termini che intercorrono dalla prenotazione del bonus all’effettiva immatricolazione del veicolo. Un qualcosa che è stato deciso non tenendo in considerazione la crisi dei semiconduttori ed i forti ritardi nella produzione causati anche dalla guerra scaturita dall’invasione russa ai danni dell’Ucraina.
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